Tre gemelli eterozigoti si incontrano nell’utero materno. Sono appena stati concepiti e realizzano di essere tre geni, consapevoli che con il passare del tempo e l’avvicinarsi della nascita perderanno gradualmente neuroni fino a raggiungere la totale incoscienza natale. Nascono sfide e competizioni interrotte da misteriose scosse esterne che scandiscono il passaggio del tempo. Ad ogni scossa qualcosa cambia: la loro postura, le loro capacità intellettive. Le informazioni vanno scemando. Il gioco diventa sempre più infantile, il loro linguaggio meno forbito. Ma alla quarta scossa qualcosa non va come le volte precedenti…
“Era il 2016 quando, durante il secondo anno della Scuola del Teatro Stabile di Napoli, Dario, Francesco ed io ci trasferiamo in un piccolo monolocale, mossi dall’esigenza di fuggire dalle nostre case natali per tagliare definitivamente il cordone ombelicale. Nelle notti insonni passate a fantasticare sul nostro futuro, dentro quel piccolo utero stretto come poche case umide possono esserlo, tra litigi, sfoghi, risate, giochi, sogni e preoccupazioni è iniziato a nascere, senza che neanche ce ne accorgessimo Dall’altra parte | 2+2=?.
Un giorno mi imbatto in uno studio scientifico che desta la mia attenzione: Marian Diamond, neuroscienziata e professoressa della University of California, dimostra che il 50/75% dei neuroni viene perso durante lo sviluppo prenatale e si continuano a perdere neuroni lungo tutto l’arco della vita. Da qui abbiamo iniziato a immaginare tre feti che al momento del concepimento sono all’apice della propria genialità.
Sono nati così i primi stralci di drammaturgia rubati spesso dalla nostra vita quotidiana, dai nostri caratteri e da quel rapporto così fraterno e per questo così complesso, nonostante il sangue non fosse lo stesso. Tutto è iniziato con una corda di canapa di circa dieci metri che ci teneva legati in modo indissolubile. Da questo legame fisico e metaforico è nato il processo di ricerca, sperimentando la sensazione di questo impedimento in tutte le sue sfaccettature. Quando la corda è diventata parte di noi abbiamo immaginato lo spazio circostante. Gli organi-tubi, i condotti uterini, il loro suono, la loro materia. Abbiamo indagato il concetto di involuzione fisica e cognitiva dovuto alla perdita dei neuroni, raccontandolo attraverso il progressivo denudarsi dei tre feti. Un pezzetto alla volta, in un processo di sviluppo simile a quello del feto in gestazione, è nato lo spettacolo che ha preso vita solo grazie al contributo della compagnia tutta nello scambio e nel confronto continui con ogni maestranza.”
foto di Pino Montisci
orari spettacolo:
9 e 12 dicembre ore 21; 10 dicembre ore 19:30; 11 dicembre ore 17:00
INFO E PRENOTAZIONI: biglietteria@teatroi.org
Biglietti: Intero 20 euro, Convenzionati 14 euro, Under 26 / Studenti 13 euro, Scuole di teatro 13,50 euro, Over 65 10 euro, Amici di I 5 euro sulla seconda replica e 12 euro per tutte le altre repliche, Giovedì vieni a teatro in bicicletta 9 euro
Dall’altra parte | 2+2=?
uno spettacolo di Putéca Celidònia
Vincitore Premio Giovani Realtà del Teatro 2019
Finalista Premio Scenario 2019
drammaturgia e regia Emanuele D’Errico
con Emanuele D’Errico, Dario Rea, Francesco Roccasecca
voce Clara Bocchino
scene Rosita Vallefuoco
luci Giuseppe Di Lorenzo
sound design e musiche originali Tommy Grieco
costumi Giuseppe Avallone
maschere Luca Arcamone
regista assistente Marialuisa Diletta Bosso
realizzazione scene Mauro Rea
foto di scena Anna Abet e Pino Montisci
produzione Putéca Celidònia/Cranpi
con il sostegno di Cantieri Sartoria del Teatro Sannazzaro di Napoli
DEBUTTO: Napoli Teatro Festival Italia 2020