Il politologo e giornalista esperto di cose tedesche e spazio post sovietico indaga nel libro le radici profonde del neonazismo, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ai gruppi neonazisti armati riemersi oggi con il conflitto tra Russia e Ucraina, passando nei turbolenti anni Settanta e Ottanta delle Germanie divise
Le radici del
neonazismo sono profonde, partono dalla fine della Seconda Guerra Mondiale,
passano nei turbolenti anni Settanta e Ottanta nelle Germanie divise e arrivano
sino ai giorni nostri. La presenza di gruppi neonazisti armati in Europa è
riemersa potentemente con il conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina, ed è stata documentata oltre ogni ragionevole
dubbio. Wagner Group, Svoboda, Pravy Sektor. E ovviamente l’ormai famoso Battaglione Azov. Sono solo alcune delle sigle appartenenti al
pantheon dell’ultradestra o venate di simpatie hitleriane, a vario titolo
impegnate nei combattimenti in Ucraina tanto da un lato quanto dall’altro.
Impreziosito dalla prefazione di
Emanuele Fiano, deputato del Partito Democratico e membro della Presidenza del
gruppo PD alla Camera dei Deputati, il libro di Stefano Grazioli è un'analisi agile e
precisa su un
pericoloso fenomeno che continua a gettare sul nostro continente l'ombra
di un odioso passato che non riusciamo ancora a sradicare.
Edito da Paesi Edizioni, Naziland. Quella macchia nera nel
cuore d’Europa di Stefano Grazioli è disponibile in libreria e negli store
online a partire dal 5 agosto, anche in versione eBook.
Per maggiori informazioni: paesiedizioni.it