Grevisi, il singolo “La mia versione” racconta una storia vera di molestie

Fattitaliani



Il brano dei Grevisi, “La mia versione”, racconta una storia vera di molestie, una di quelle storie giovani, di sottilissima e crudele violenza, che, a volte, riempiono le pagine dei giornali e  possono sfociare in tragedia.  

Vittima è Daniele, non ancora diciottenne giovane e talentuoso studente napoletano, che racconta così la sua drammatica esperienza: “Una ragazza, fece delle avances che non furono da me corrisposte ma, dopo il rifiuto, una volta tornata dai suoi amici , mette in atto il suo piano diffamatorio capovolgendo i fatti”. Al giovane ragazzo, accusato ingiustamente, viene fatta “terra bruciata” intorno e si ritrova solo, isolato da tutti, in pratica senza il fulcro sociale fondamentale per un ragazzo della sua età:  “Oggi che ho superato questa vicenda- conclude così- sorrido ma, all’epoca fu uno shock emotivo fortissimo. Mi ha dato la colpa delle sue colpe ed una dinamica pericolosa che accade spesso, da ambo i sessi, tra noi giovani. Una vera e propria violenza psicologica, argomento su cui noi vorremmo porre l’attenzione”.

Da questa esperienza negativa, dopo un periodo buio Daniele, che ama la musica e studia pianoforte, conosce Matteo, all’epoca chitarrista-cantante in un altra band e, grazie a questo nuovo rapporto, nasce 

Il progetto Grevisi.

Il nome del gruppo è ispirato al termine “greve”, usato nello slang giovanile romano,  una parola che esprime stupore e sorpresa per qualcosa, e nasce nel 2021 dall’unione, come già detto di Daniele Sansosti (tastiere), Matteo Tafuri (chitarra e voce) e Francesco Cianci (batteria). Ai ragazzi si aggiungerà, dopo qualche mese, Giuseppe Di Fiore (basso), che condividendo gusti musicali simili decidono di iniziare a suonare insieme e scrivere inediti. 



Musicalmente il brano è un rock alternativo che strizza l’occhio al prog, genere musicale caro ai giovani artisti . Le loro band di riferimento sono i Pink Floyd, Porcupine Tree, Muse e gli italianissimi Osanna e PFM.

Attenzione maniacale per il suonato, groove e ritmiche ossessive sono i loro marchi di fabbrica. In questo momento sono al lavoro sul primo Ep prodotto da Suono Libero Music. 


Curiosità. Il videoclip è curato proprio da Francesco Cianci, batterista della band (che di professione è , per l’appunto, apprezzato videomaker) e l’uscita del giorno 23 richiama, a voler dissacrare, il 23 maggio 2020, data degli accadimenti che racconta la canzone.


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