Un sabato mattina di quelli romani. Anzi, di quelli romani d’ottobre, quando il sole contorna di bellezza i profili ocra e carminio di tanti dei suoi palazzi. Palazzi che sono come cuori, anche loro pulsanti.
All’Esquilino, stretto tra il Colle Oppio che fu di Nerone e la Basilica del miracolo, quello della neve d’agosto, c’è Palazzo Brancaccio, residenza di tempo nobiliare e da decenni ritrovo per ricorrenze importanti.
Ebbene in questo sabato mattina d’ottobre c’è un cuore che esplode a Palazzo Brancaccio.
Senza clamore, ma con immensa passione, alla spicciolata, qualcuno con famiglia, qualcuno con amici fidati e qualcuno da solo, abito quasi sempre scuro per onorare l’occasione, nessuno ritarda all’appuntamento.
Il cuore che esplode a Palazzo Brancaccio è giallorosso.
I cuori che esplodono sono quelli dei Cavalieri della Roma.
I Cavalieri della Roma
Associazione di tifosi voluta nel 1999 da Lino Cascioli, maestro di penna sportiva, di buon vino e di passione romanista, e da Antonio Calicchia, fede giallorossa assoluta e lunga carriera ai vertici del cuore amministrativo della città che oggi li presiede e anima, i Cavalieri della Roma sono giunti al loro appuntamento annuale. Come da tradizione, infatti, da 23 anni ogni anno si ripete il rito dell’investitura dei nuovi Cavalieri che, dopo lunga osservazione, il direttivo sceglie per cooptazione.
L’appuntamento 2022
Accade così che sabato 8 ottobre Cavalieri e designati tali siano stati convocati a palazzo Brancaccio per il grande momento.
Manager, imprenditori, giornalisti, giudici, attori, politici, ognuno con una storia personale e professionale che accompagna e si fonde con quella del tifoso innamorato Roma e di testimone una sana cultura sportiva.
All’appuntamento non è mancata la partecipazione dell’AS Roma, presente ai massimi livelli con il CEO Pietro Berardi, la Consigliera d’Amministrazione Benedetta Navarra, il direttore del Roma Department Francesco Pastorella, il responsabile della comunicazione Luca Pietrafesa.
Presente anche il tifo organizzato rappresentato dall’Unione Tifosi Romanisti con il presidente Fabrizio Grassetti, memoria storica della Roma dalle origini ad oggi, e il presidente dei Cavalieri Supporters Romeo Capelli. Va da sé, tutti e due anche Cavalieri della Roma.
Vite in giallorosso
Di primissimo ordine il parterre dei designati.
Ognuno con un aneddoto da raccontare, ognuno con un’emozione troppo difficile da nascondere, tutti impettiti al farsi appuntare il pin da Cavaliere della Roma e a riceverne l’attestato per mano di Pietro Berardi, che in quel momento non era il CEO della AS Roma, ma braccio e mano che siglava la passione di una vita.
E così tra Cavalieri della Roma padrini, da cui ciascun designato era accompagnato, e Cavalieri della Roma di prima nomina è stato suggellato un patto che tutti sanno sarà impossibile da sciogliere.
Aneddoti, racconti di prima mano, confessioni di tifo coltivato da bambini di cui nessuno ricorda il motivo scatenante proprio perché c’è sempre stato. Storie che hanno trovato casa nella nostra rubrica Passione Roma. E poi, visto che la Roma è una fede, alla fede non si chiede ragione, la si vive e basta.
I nuovi Cavalieri della Roma
Sabato mattina con questo pensiero e con questo impegno sono stati nominati i nuovi undici Cavalieri della Roma:
Bebe Vio, atleta che a tutti noi insegna di sport e di vita;
Patrizia Prestipino, docente e già Deputato;
Claudio Barbaro, presidente ASI e già Senatore;
Angelo Buscema, giudice della Corte Costituzionale;
Massimo Giannini, direttore de La Stampa;
Attilio Parisi, rettore dell’Università di Roma 4 Foro Italico;
Marco Panella, direttore di Sportmemory.it;
Ernesto Maria Ruffini, direttore Agenzia delle Entrate;
Ilir Telepena, ambasciatore della Repubblica di Albania;
Massimiliano Valeriani, assessore della Regione Lazio.
Inutile dire che la fine della cerimonia ha visto sorrisi, abbracci e strette di mano, ma soprattutto appuntamenti allo stadio.
Appuntamenti infiniti, proprio come la passione per la Roma. La Magica.