Altri paesi però, hanno giocato e continuano a svolgere un ruolo fondamentale nella ricerca spaziale; tra queste nazioni c'è l'Italia che dopo aver sognato la Luna con la poesia di Giacomo Leopardi, si prepara oggi a raggiungerla, grazie all'eccellenza tecnologica realizzata nel nostro paese e agli astronauti italiani che da 30 anni partecipano alle missioni internazionali.
Spazio italiano, docufilm in due episodi - Dalle origini al progetto San Marco e Dagli astronauti allo spazio profondo - diretto da Marco Spagnoli e prodotto da Cinecittà Luce, in esclusiva su History Channel (411 di Sky) il 28 e 29 settembre alle 21.50, con la voce narrante di Valentina Lodovini e con interviste ai principali protagonisti di questa lunga avventura (tra gli altri: Giovanni Caprara, Bruno Tabacci, Sergio De Julio, Amalia Ercoli Finzi, Generale Alberto Rosso,Roberto Somma, Massimo Claudio Comparini, Giovanni Anzidei, Luciano Guerriero, Roberto Vittori ), racconta la storia degli uomini e delle donne che hanno portato il nostro paese a compiere nello spazio imprese senza precedenti, per portare l'umanità dove nessuno è mai stato prima.
Tutto ha inizio negli anni '30, quando alle porte di Roma nasce la città di Guidonia, in onore del generale dell'aeronautica Alessandro Guidoni, morto mentre testava un nuovo tipo di paracadute. Nel piccolo centro del Lazio viene costruita la Città dell'Aria, che diventa presto un punto di riferimento per la ricerca aeronautica internazionale diretto da Gaetano Arturo Crocco,che aveva già realizzato il primo dirigibile militare italiano. A Guidonia si sviluppa una imponente struttura con laboratori ed impianti di simulazione di volo estremamente sofisticati che allora non esistevano nemmeno negli Stati Uniti.
Da allora la crescita della ricerca spaziale italiana è inarrestabile: nel 1959 in Italia viene istituita la Commissione per le ricerche spaziali (COSpAR) nell'ambito del Consiglio nazionale delle ricerche, e nel gennaio del 1964, a bordo di uno Scout 4 dalla base statunitense di Wallops in Virginia, ha inizio l'avventura italiana dello spazio. Su quel vettore c'è infatti il primo satellite San Marco, e nella sala di controllo c'è il team italiano che ha dato vita alla missione : l'Italia diventa così il terzo paese a mettere in orbita in piena autonomia un satellite, dopo USA e URSS.
Nel 1988 nasce finalmente la ASI, Agenzia Spaziale Italiana, il punto di riferimento dello spazio italiano e in quegli anni gli italiani sono finalmente pronti ad andare nello spazio: una durissima selezione porta a scegliere come primo astronauta il biofisico Franco Malerba, seguito poi da Umberto Guidoni, Maurizio Cheli, Roberto Vittori, Paolo Nespoli, Luca Parmitano e, nel 2014, finalmente, la prima donna, Samantha Cristoforetti. La prima occasione di missione per un astronauta italiano viene data dal progetto Tethered, ideato dallo scienziato Giuseppe Bepi Colombo: un esperimento storico, che vedeva un satellite legato a un filo e lanciato verso l'esterno dello spazio e teso tra lo shuttle e il satellite semplicemente dal gradiente di gravità.
Dopo la partecipazione alla realizzazione della Stazione spaziale internazionale,
il nostro paese non è solo impegnato dal punto di vista spaziale, ma anche in campo aerospaziale, ovvero nel volo suborbitale che consentirà collegamenti velocissimi tra alcuni luoghi del pianeta: in Puglia, a Grottaglie, sta per nascere uno dei primi spazioporti al mondo.
La nostra avventura nello spazio prosegue con il programma Artemis, che porterà entro questa decade una donna o un uomo italiani sulla Luna. Il viaggio verso le stelle iniziato con il lancio del San Marco 1 di Luigi Broglio un giorno vedrà atterrare l'Italia anche sul suolo di Marte e in futuro ci farà andare più lontano.
A più di trent’anni dalla nascita dell’Agenzia Spaziale Italiana e ad oltre cinquanta dalla conquista della Luna, lo spazio rappresenta non solo l’ultima frontiera per l’umanità ma una nuova realtà del vivere.
Spazio Italiano, il 28 e 29 settembre alle 21.50 su History Channel, canale 411 di Sky.