La terza opera in programma alla 43esima edizione del Rossini Opera Festival è Otello, nuova produzione in scena da stasera giovedì 11 agosto alle 20 alla Vitrifrigo Arena, diretta da Yves Abel, alla guida dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e del Coro del Teatro Ventidio Basso (preparato da Giovanni Farina), e messa in scena da Rosetta Cucchi, con le scene di Tiziano Santi, i costumi di Ursula Patzak e le luci di Daniele Naldi.
Nel cast Enea Scala, Eleonora Buratto, Dmitry Korchak, Antonino Siragusa, Evgeny Stavinsky, Adriana Di Paola, Julian Henao Gonzales e Antonio Garés. Repliche il 14, 17 e 20 agosto. Info: 0721.3800294.Otello, dramma per musica in tre atti su libretto di
Francesco Berio di Salsa, fu rappresentata per la prima volta al Teatro del
Fondo di Napoli il 4 dicembre 1816.
L’autografo è conservato presso la Fondazione
Rossini di Pesaro. Il soggetto è tratto da Othello
di Jean-François Ducis, traduzione e riduzione francese dell’omonima tragedia
di Shakespeare.
Rossini modificò il finale tragico in lieto nella versione che fu rappresentata a Roma al Teatro Argentina nel Carnevale del 1820.
Il 4 dicembre 1816 il pubblico che affolla il Teatro del Fondo, mentre si
ricostruisce il San Carlo distrutto da un incendio, accoglie trionfalmente Otello. Il finale tragico, e d’inaudita
violenza, accentua la grandiosità dello sforzo teatrale di Rossini e del suo
mentore. Mai prima d’ora Rossini aveva previsto in una sua opera un terzo atto.
In Otello ritiene di non poterne fare
a meno.
Nell’opera è Desdemona la vera protagonista e
l’infelicità del suo destino sembra ineluttabile fin dalla sua prima comparsa
in scena, tanta è la mestizia che circonda la sua figura. Rossini era sempre in
anticipo sui tempi e la morte della sua eroina, la più violenta e inammissibile
di tutto il suo repertorio, sembra quasi anticipare quello che il linguaggio
odierno chiamerebbe un femminicidio.
Foto di Amati Bacciardi