E’ vero che Claude Monet (1840-1926) il grande artista,
creatore dell’Impressionismo, ha dedicato molta parte della sua esistenza di
pittore alla illustrazione delle ninfee, a tutte le ore del giorno e a tutte le stagioni, innumerevoli le sue opere con
questi splendidi fiori e le loro foglie
in primo piano, nessuna uguale all’altra, ognuna una immagine differente della natura.
A Casamari, se si ha la possibilità di accedere a qualche
recesso un po' riservato, ci si parerà di
fronte una grossa vasca di oltre tre metri di diametro dove frammiste alle
foglie vellutate, affiorano
sull’acqua diecine e diecine di ninfee:
uno spettacolo impagabile, dubito che in
tutta la Ciociaria esista l’eguale.
La natura in tutte le sue emanazioni, fino al girino nello
stagno o al verzellino sul ramo, è
sempre fonte di godimento e di gratitudine per chi è dotato di sentimenti. Ma che io
sappia in tutta la Ciociaria ci sono solamente tre località dove si ha la
possibilità di trasfondere nel proprio
animo un rinnovato senso della bellezza e della purezza autentiche e allo
stesso tempo un senso di gratitudine verso la Divinità che lo consente. Ho
detto delle gemme che galleggiano sull’acqua della vasca di Casamari che
sicuramente i buoni monaci troveranno tempo e modi di consentirne la visita a
chi ne fa richiesta.
A marzo all’incirca si vada a Sermoneta, all’Oasi di Ninfa,
gioiello unico naturalistico, perché è il momento della fioritura dei ciliegi,
una occasione eccezionale che si può
vivere solo in Cina o in Giappone in
certi posti: invero le due Nobildonne Caetani, madre e figlia, di antica stirpe
romana che conta anche papa Bonifacio VIII, durante
la loro esistenza si adoperarono appassionatamente per ridare nuova vita a Ninfa per secoli abbandonata e
piantare nell’arco degli anni una estesa varietà di alberi e di fiori e i ciliegi orientali, selezionati
con la più grande cura e competenza,
costituiscono una delle maggiori realizzazioni sia per quantità e sia
per qualità; il fiore curato e con
altrettanta cura e attenzione, sono le rose le quali, all’epoca della fioritura, verso maggio, sono un secondo motivo di
godimento e di appagamento arduo a trovarne di simile.
Un terzo luogo anche di vero godimento fuori del comune, si trova in una elegante struttura ricettiva
estremamente curata e predisposta sul Lago di Posta Fibreno, dove sono visibili all’attenzione del
visitatore almeno tre grossi cespi di rododendri che all’epoca della fioritura,
verso aprile, costituiscono anche essi uno spettacolo, senza esagerazione,
ineguagliabile: fiori variopinti, generosi,
maestosi. Pianta non di facile coltivazione per quanto riferito alla specie di
terreno, alla irrigazione e soprattutto
con riferimento alla collocazione adeguata, condizioni che sono state tutte
egregiamente assolte in tale struttura sul Lago di Posta Fibreno che, sono
certo, a nessuno rifiuterà una visita. I paesi più a settentrione sono di norma
il luogo ideale di queste piante nei quali la temperatura e il grado di umidità
dell’aria sono più favorevoli: se si ha la ventura, per esempio, di visitare il
Museo Van Gogh a Otterlo in Olanda che si trova dentro un immenso parco, lo
spettacolo di una vera e propria piantagione di rododendri in fiore è una sensazione ed esperienza
indimenticabili, suscettibile di far passare in
secondo piano perfino le opere appena ammirate del grande artista!
Michele
Santulli