Audaci emozioni il nuovo libro di Lorenzo De Marco. L'intervista

Fattitaliani



di Caterina Civallero -

Lorenzo De Marco esordisce a ridosso dell’estate con il suo romanzo autobiografico a tinte forti Audaci Emozioni; il testo si classifica nella narrativa erotica e attrae un pubblico eterogeneo: mi ha incuriosito il suo stile piacevole privo di volgarità e contemporaneamente audace e intrigante. Il libro si legge d’un fiato ed è molto intrigante; per queste ragioni ho deciso di intervistare il riservato autore. È difficile rintracciarlo, ama poco i social e la vita mondana ma nasconde interessanti qualità che meritano di essere esplorate.

Innanzitutto Lorenzo, grazie per questa chiacchierata che ci aiuterà a conoscerci meglio.

Estate o inverno? Verde o viola? Lana o cotone? Dolce o salato? Carne o verdura? Vino o birra? Toro o Juve? Mari o monti? Chi è Lorenzo De Marco? Sei un uomo misterioso e si sa poco sul tuo conto, raccontaci qualcosa di te. Come vorresti presentarti?

Caterina, è un vero piacere accettare la tua intervista e presentarmi al pubblico di Fattitaliani. Grazie! Nel mio libro parlo molto di me e del mio carattere: lo considero un romanzo autobiografico e, proprio perché è tale, molte parti sono frutto della mia fervida fantasia. Rispondo alle tue domande così: preferisco decisamente il mare e trascorro molto del mio tempo in barca con Sofia: lì mi riposo, ricarico le batterie e rifletto: mentre navighiamo, o la sera in baia, sogno e immagino nuovi libri e prendo appunti affidandomi alle percezioni che le onde sanno regalarmi. Attingo linfa vitale dal mare, dalle brezze mattutine e soprattutto dalla mia relazione con Sofia, con la quale condivido tutto. È vero, sono un uomo misterioso perché amo stare lontano dai riflettori: e credo che questo libro invece li punterà decisamente su di me.

Com’è nato il desiderio di raccontare la tua storia?

Quando si è manifestata questa tua esigenza e come hai capito che avresti voluto scriverne un libro?

In realtà è stato spontaneo raccontare la storia di Sofia: cominciò quando inizia a trascrivere su un diario le nostre conversazioni. Quando la conobbi aveva circa 30 anni: aveva sofferto molto per il suo disastroso matrimonio ed era fermamente determinata a riscattarsi e a cambiare la sua vita. La nostra amicizia iniziò a piccoli passi ma quando conquistai la sua fiducia lei si aprì alle confidenze più intime: fu proprio questo lato del suo carattere, che oserei dire ingenuo, che mi travolse. Cuore e mente erano completamente coinvolti in un amore che all’inizio era troppo grande per me. Ora, a distanza di tempo, ho compreso che le sue confidenze, e soprattutto l’amore che io avevo provato e provo tutt’ora, dovevano vedere la luce, sentivo che il mondo doveva sapere che esistono amori così grandi. Così scrivere di noi divenne l’atto doveroso per onorarci.

Sofia, la protagonista del libro, esiste veramente? Parlaci di lei.

Certamente che Sofia esiste! Ma potrebbe essere anche il desiderio di ogni uomo, che una donna così esista!

Potrebbe essere la protagonista dei nostri sogni quando la paura di incontrare un amore così grande ci blocca nell’azione. È la realizzazione di fantasie profonde e proibite: la ricerca dell’anima gemella. Ognuno di noi cerca nell’altro qualcosa che ha già vissuto; la sicurezza che l’altra persona è già parte di sé.

Se devo dire qualcosa di Sofia, mi piace sottolineare un lato del suo carattere che spesso può essere frainteso: lei ha dentro di sé quel pizzico di ingenuità che le permette di affrontare situazioni nuove senza vergogna e con grande curiosità e stupore.


Descrivi una storia di coppia davvero invidiabile! Ai fini della pubblicazione del tuo un libro quali sono state le esperienze basilari che hai vissuto con Sofia e quali le esperienze che ti hanno maggiormente segnato interiormente o che ti hanno in qualche modo cambiato?

All’inizio il nostro rapporto viveva uno stadio ludico: tutto era “leggero”, senza responsabilità. Entrambi eravamo capricciosi e concentrati ognuno su sé stesso. Poi le vicende della vita ci hanno obbligati a scendere con i piedi per terra, ad aiutarci a vicenda, a sacrificare parte di noi per l’altro. È stata una crescita che è diventata via via naturale perché volevamo stare insieme.

La lontananza e i fatti dolorosi che ci hanno colpiti ci hanno uniti sempre di più. Siamo cresciuti, abbiamo compreso ciò che è importante, ci siamo alleati per aiutarci a vicenda.

La poetessa russa Marina Cvetaeva scrisse: «Ti aspetto con gioia come se tu fossi un intero paese e completamente nuovo. Ti aspetto, sul confine tra me e te». So che avresti molto da dire in veste di ex insegnante di lettere e filosofia ma mi trattengo e ti chiedo: qual è stata la gioia più grande della tua vita? E quale, invece, il dolore maggiore?

La gioia più grande è stata quella di vivere giorno dopo giorno con l’amore della mia vita, condividere piccole cose e vedere che i nostri sentimenti crescevano con il tempo.

Il dolore più grande è stato quello di comprendere tardi di aver sprecato del tempo senza amare abbastanza le persone intorno a me.

Nel tuo libro Audaci emozioni descrivi i favolosi anni '80 e '90, un'epoca che conosco bene. Sono certa che i giovani oggi ignorino quali esperienze fantastiche siano state vissute dalla gioventù di quei tempi. Cosa rimpiangi e cosa rinneghi di quell'epoca?

I tempi sono veramente cambiati: rimpiango i gruppi di amici che si davano appuntamento alla panchina nella piazza del paese. Non era necessario scriversi sulla chat: tutti sapevano che ci saremmo trovati all’ora stabilita. Andavamo al cinema tutti insieme e quando passavamo per le strade del paese gli abitanti ci riconoscevano dalle risa e dalle voci. Eravamo spensierati. Ora si vedono i giovani che si parlano solo con i cellulari anche se sono a un metro di distanza. Hanno perso la capacità di comunicare con parole e sguardi. Il telefonino non trasmette l’inflessione della voce: tutto è più anonimo. I tempi che viviamo oggi ci stanno privando della semplicità di allora e tutto è più complicato. Ho vissuto una splendida giovinezza e tutto era perfetto!

Tuttavia la “vita” era più severa: c’erano regole da rispettare, doveri e obblighi. La libertà andava conquistata e pochi erano in grado di liberarsi da un certo modo di pensare chiuso e limitato.

Ti lancio una provocazione: se potessi tornare agli anni della tua adolescenza, cosa cambieresti del carattere di Lorenzo?

Quando ero un adolescente ero molto timido e ho dovuto compiere grandi sforzi per essere accettato nel gruppo. Vorrei aver avuto più autostima; per fortuna quella crebbe e nella giovinezza mi sentii più realizzato. Forse avrei dovuto essere più tollerante ma a quei tempi si affrontava tutto con impeto.

Credo tu abbia avuto una buona dose di fortuna e intuito a trovare la persona giusta con cui trascorrere la vita. Come vivi oggi il rapporto con la tua compagna. Qual è il segreto che ti permette di mantenere vivo il desiderio per Sofia?

Il segreto è la condivisione ma anche la libertà: ognuno di noi è un individuo che deve poter perseguire i suoi obiettivi senza per forza coinvolgere l’altro. Per la nostra coppia la sessualità è stata fin dall’inizio il collante del rapporto e lo è ancora oggi. Le relazioni con il tempo cambiano e ci vuole impegno per costruire ogni giorno la vita a due: così cresce l’intesa e si crea quella complicità che rende la coppia sempre più forte. Inoltre posso dire che il desiderio dell’altra persona è mantenuto vivo dalla stima, dall’amore e dalla passione che devono essere alimentati quotidianamente.

Il tuo libro è provocatorio e audace come indicato nel tiolo, e speziato al punto giusto; hai saputo mantenere un ritmo e una tonalità particolarmente eccitanti senza sconfinare nelle banali descrizioni meramente stuzzicanti, ma discutibili, in cui incappano molti autori alle prese con il genere erotico; questo vuole essere un complimento! A quale tipo di pubblico ritieni indirizzato il tuo racconto? Quali sono gli obiettivi che vorresti raggiungere con quest’opera?

Grazie!

A mio parere questo libro può essere letto da chiunque, purché maggiorenne. Troppi problemi sono stati creati da una sessualità repressa; troppi tabù hanno soffocato le pulsioni naturali del nostro corpo. È ora che le persone si sentano libere di esprimersi senza pensare di essere nel peccato o vergognandosi di ciò che provano.

In attesa della tua prossima pubblicazione, come vorresti concludere questa intervista?

Vorrei semplicemente dire di lasciarsi guidare dal cuore e dai desideri del corpo creando un felice connubio fra i due. Dovremmo permetterci di essere completi senza mortificare una parte importante di noi: assaggiare la vita nelle sue sfaccettature, anche quelle piccanti!

Per contattare Lorenzo De Marco:

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Qui puoi acquistare il suo libro AUDACI EMOZIONI

Articolo di Caterina Civallero

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