La doppiatrice professionista Lilli Manzini: i talent sono la rovina della qualità recitativa. L'intervista

Fattitaliani



di Laura Gorini - 
Viva la Meritocrazia. Viva la Qualità. Viva la Cultura recitativa.

È arrabbiata e profondamente delusa Lilli Manzini e sui Social dimostra tutto il suo malcontento. Chiede che una volta per tutte venga rispettata la Meritocrazia nel mondo dello Spettacolo e soprattutto nel Doppiaggio. Un ambito lavorativo che lei conosce molto bene, essendo da molti anni una doppiatrice di massimo rispetto, con alle spalle tanta gavetta e tanto studio. Le sue parole. Lei come un fiume in piena.

Lilli, ultimamente sei diventata molto attiva, ancora di più rispetto al tuo solito, sui Social con post e video. Ti stai battendo perché si rispetti la meritocrazia anche nel mondo dello Spettacolo. Quale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?

La goccia è stata la mancanza di rispetto per i grandi sacrifici fatti negli anni da tantissimi artisti, che vengono bistrattati solamente per far andare avanti sempre le solite voci e le solite “conoscenze” doppiaggesche, che non fanno altro che disastrare una situazione già molto precaria tra noi doppiatori, in quanto impossibilitati a farci sentire a causa di molte restrizioni causa Covid-19, come anche a causa di tanti pregiudizi assurdi come quei direttori che non ti chiamano solo perché gli stai antipatico, pur sapendo quanto sei bravo nel tuo lavoro. È un ambiente schifoso, che va rieducato, rigenerato, ricreato per tornare ai valori meritocratici e culturali.

Alcuni non hanno gradito il tuo sfogo... Ma che cosa diresti alla ballerina che hai citato in esso?

Intanto mi sento di dire a quelli contro il mio sfogo, che farebbero bene starsi zitti. Non capiscono niente di doppiaggio ma solo di moda trash televisiva e inoltre vorrei vedere loro che gli tolgono il pane dalla bocca, per mandare avanti gente incompetente. Cosa direi alla ballerina? Continua a fare la ballerina e lascia il doppiaggio a chi lo sa fare veramente, che poi questo non va detto a lei, ma a chi ce l’ha messa a quel leggio! Oramai il Dio Denaro arriva ovunque!

Hai detto la tua anche sui talent. Sono davvero per te una fabbrica di illusioni per molti?

Per tutti, non per molti. I talent sono la rovina della qualità recitativa. Questa gente deve rifiutare categoricamente le proposte di doppiaggio. È inammissibile che per dare più popolarità al prodotto, si debba arrivare a distruggerlo per un “nome” famoso del jet-set. Vergognatevi. Siete degli infami! Come è possibile che oggi non esista più la gavetta? Non è vero che non esiste. Esiste eccome, per questo mi incavolo tanto e combatto il doppiaggio sporco! Proprio perché c’è tanta gavetta, che poi quando ti vedi scalzare dall’artista modaiolo, ti sale la rabbia. Anni e anni a studiare recitazione, con specializzazione in doppiaggio, e poi arriva la bambinetta o il bambinetto Social, che ti “ruba” il lavoro. Per non parlare degli altrettanti vip dei miei stivali, che non gli bastano i milioni di euro che guadagnano ogni anno, fra gossip e trasmissioni che conducono, No, loro vogliono di più. Li detesto tutti!


Tu che ricordi hai tuoi inizi?

Ricordi di una bambina di 6 anni che veniva erudita dai più grandi maestri della storia della recitazione e del doppiaggio come Peppino Rinaldi, Renato Izzo e non ultimo mio nonno Arturo Dominici. Figure straordinarie e inimitabili. Mi ritengo molto fortunata ad aver imparato con queste figure magistrali. Al giorno d’oggi ci vuole la scuola di recitazione dell’obbligo... Sto riscontrando un popolino che è convinto che il Doppiaggio si faccia facilmente, anche per guadagnare facilmente!!! Che schifo. Bisogna tornare alla vera arte recitativa, quella di oggi è solo “Arte Imitativa”.

Oggi come ti senti? Che messaggio ti senti di lanciare a un giovane che vuole studiare seriamente il doppiaggio?

Ripeto: desidero che venga istituita una scuola obbligatoria di recitazione, altrimenti niente ingresso nelle sale di doppiaggio. Ci vorrebbero delle leggi. Da vent’anni a questa parte, ci sono prodotti televisivi da piattaforma molto scadenti e questo deve finire. I giovani che vogliono affacciarsi a questa professione devono essere in gamba e sicuri di sé, studiare tantissimo e non diventare quegli ipocriti servetti isterici e frustrati delle lobby doppiaggesche e dei giochi di potere imprenditoriali. Bisogna dare il massimo di sé stessi ed avere una grande autostima, altrimenti l’avranno vinta sempre gli ignoranti e i “ciarlatori di condominio” che infestano questo ambiente già da troppo tempo. Viva la Meritocrazia. Viva la Qualità. Viva la Cultura recitativa.

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