Da sabato 23 a giovedì 28 aprile al Teatro Alighieri, in Duomo, a San Romualdo e Santa Maria in Porto.
Un’epoca intera sembra separare il viaggio dell’Amicizia che nel 2018 aveva guidato i passi di Ravenna Festival fino a Kiev, cuore antico dell’universo slavo, dalla tragica realtà di queste settimane: il sogno di fraternità e dialogo attrav
Sabato 23 aprile, alle 11, il Teatro Alighieri sarà la prima “casa” artistica ad aprire le proprie porte: nella Sala Corelli, il Coro e alcuni musicisti dell’Opera Nazionale dell’Ucraina propongono Canto per l’Ucraina, concerto di musica da camera e vocale che include arrangiamenti di canzoni popolari e svela la ricchezza della tradizione musicale ucraina.
Domenica 24 aprile, alle 15, la Basilica Metropolitana accoglierà la celebrazione liturgica della Pasqua ortodossa, che cade una settimana dopo quella cattolica; la Messa, celebrata da un sacerdote di Kiev, sarà accompagnata dai canti della suggestiva liturgia della tradizione pasquale ortodossa eseguiti dal Coro del Teatro dell’Opera.
Lunedì 25 aprile, alle 20.30, il Teatro Alighieri – nel giorno in cui l’Italia commemora la Liberazione – ospita il gala C
Mercoledì 27 aprile, alle 20.30, l’auditorium di San Romualdo ospita Noi siamo, un concerto commemorativo delle vittime del conflitto in Ucraina e della tragedia di Chernobyl, di cui ricorre il trentaseiesimo anniversario. In questo caso, agli artisti ucraini si uniranno i musicisti dell’Orchestra Corelli, che hanno generosamente scelto di esibirsi al fianco dei colleghi di Kiev sotto la guida di Bogdan Plish. Il programma include canti dalla Liturgia di Chernobyl dell’arcivescovo Jonathan Yeletsky, prolifico compositore di musica liturgica, e brani da Opera Rustica di Yevhen Stankovych, cantata per soprano, baritono e orchestra da camera composta da cinque scene ispirate alla vita agreste.
Giovedì 28 aprile, alle 18.15, nella Basilica di Santa Maria in Porto il Coro dell’Opera Nazionale dell’Ucraina parteciperà alla festa liturgica della Madonna greca, patrona di Ravenna, animando la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Ravenna-Cervia Mons. Lorenzo Ghizzoni.