La guerra in Europa richiama l’urgenza di un nuovo Rinascimento

Fattitaliani


di Franca Colozzo *

Alle soglie del terzo millennio, sembra che l’uomo, nonostante il progresso della tecnologia e delle scoperte, si senta sempre più solo e indifeso in questo mondo in costante metamorfosi. La guerra nel cuore dell’Europa, i cambiamenti climatici, i virus sempre più aggressivi, l’indifferenza delle persone e la solitudine sempre più accentuata dell’uomo, anche se vive in città popolose, sembrano essere i fattori scatenanti della maggior parte delle sue malattie.

Prendendo le mosse dalla matrice storica dell’Europa, multi-versatile culla delle arti, che dal Rinascimento iniziò il glorioso cammino per un rinnovamento culturale ed artistico dopo il periodo medioevale contrassegnato dal Romanico e Gotico, il Movimento socio-culturale RRM3 – RINASCIMENTO-RENAISSANCE MILLENNIUM III, del quale il Prof. George Onsy (Egitto) è Presidente e fondatore - e che vede associato alla presidenza l’italiano Goffredo Palmerini -, si ripropone di avviare un secondo Rinascimento.

Come tutti sappiamo, il Rinascimento fu un vero miracolo non solo artistico ma anche socio-culturale, il cui germe era ancora in embrione nel Medioevo. La rinascita dell'uomo, nella leonardesca visione di “misura di tutte le cose”, ci riporta all'antico pensiero platonico e aristotelico in cui veramente l’uomo rappresentava il metro dell’ambiente spazio-temporale in cui si muoveva, come si evince nell’architettura dei templi greci, e in filosofia con le argomentazioni di alto rigore logico alla ricerca del fine escatologico.  

Ma qual è lo spirito da cui prende le mosse George Onsy, Prof. di Architettura e Design presso l’Università russa al Cairo (Egitto)? Qual è il suo ambizioso progetto che sta coinvolgendo ricercatori, poeti, artisti, scrittori da tutto il mondo? Scaturito dalle comuni radici culturali mediterranee, il progetto del Prof. Onsy sta cercando di affrontare i grandi temi strutturali di una società complessa come la nostra, specialmente in questi giorni convulsi in preda ad un conflitto bellico nel cuore della stessa Europa. La crisi ucraina chiama all’appello tutta l’Europa, che appare impreparata ad affrontare in maniera coesa un nuovo conflitto russo-ucraino. L’Europa sembra tentennare tra contrapposti interessi economici, mostrando così tutta la sua debolezza.

·       Breve illustrazione della nascita del Manifesto per un’Europa libera

Mi viene alla mente il “Manifesto di Ventotene”, avente titolo originale: “Per un'Europa libera e unita”. I promotori del Progetto d'un Manifesto per la promozione dell'unità europea furono Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941, durante il periodo di confino presso l'isola di Ventotene. Pubblicato successivamente da Eugenio Colorni, a cui è da ascriversi la prefazione, il Manifesto rappresenta le radici stesse dell’Europa, idea nata in un lembo di terra romita sul Mar Tirreno, nel carcere (confino politico) ubicato sulla piccolissima isola di S. Stefano presso l’Isola di Ventotene nell’arcipelago delle isole Pontine. Esso è oggi considerato uno dei testi fondanti dell'Unione europea.

Ebbene, quanti sacrifici furono alla base dell’idea dell’Europa, nata sulle ceneri della seconda guerra mondiale!  Proprio a Roma (Italia) in seguito furono firmati, il 25 marzo 1957, i due primi trattati, entrati in vigore il 1º gennaio 1958, per disciplinare rispettivamente: la Comunità economica europea (CEE) e la Comunità europea dell'energia atomica (CEEA o Euratom).

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