“È con grande piacere che accogliamo al MAXXI IED Factory, progetto con il quale condividiamo pienamente lo spirito trans-disciplinare”, dichiara Domitilla Dardi, Senior Curator per il Design del MAXXI. “Il Museo nazionale delle arti del XXI secolo contempla già nel suo nome il superamento delle barriere disciplinari e sin dall’inizio sostiene il confronto e il dialogo. Esattamente come la Scuola va a stimolare il lavoro di concerto tra artisti e designer”.
Performance, video-installazioni, sfilate
sonore, collage artistici, nati dalla sinergia tra
studenti/esse e artisti/e, riflettono sul tema I miss you. Design oltre il
consenso. Il titolo si ispira alla performance del 2003 di Franko B: la sfilata della sofferenza
sulla passerella della Tate come atto di ribellione e sfida al mondo della
moda. “In un tempo in cui, come sostiene il filosofo tedesco-coreano
Byung-Chul Han, il dolore e le alternative scomode fanno paura, il design deve dare
spazio a quanto non trova consenso nel pensiero dominante, ascoltando voci
spesso invisibili, alimentando sguardi liberi e pensieri tanto ribelli quanto
profondi”, dichiara Laura Negrini,
Direttrice di IED Roma.
Da questo nucleo allo stesso
tempo fisico (il corpo) e concettuale (la mancanza, il dissenso) crescono e si
diramano le opere che saranno presentate al MAXXI il 25 marzo. La regista Adele Tulli parte dal corpo
come intima soggettività e strumento politico che incarna strutture di potere;
l’attivista e giornalista
afro-olandese Janice Deul lavorerà
sugli stereotipi, le esclusioni e l’eurocentrismo nella moda; il dj tedesco Stefan Goldmann dirigerà una sfilata sonora; l’artista e designer
olandese Julia Janssen porterà al
centro del laboratorio il rapporto fra social media, social equity, big data e
identità digitali; la pittrice Laura
Federici studierà insieme agli studenti un allestimento per portare l’arte
nel carcere di Regina Coeli.
Per individuare gli artisti internazionali che
potessero guidare i giovani designer nell’interpretazione
del tema e nell’esposizione finale al MAXXI, IED ha avviato
una collaborazione con Ambasciate in Italia e Istituti di Cultura. Partner
speciali di IED Factory 2022 sono infatti Accademia
Tedesca Roma Villa Massimo, Ambasciata
e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia, Centro Ceco di Roma, Istituto
Polacco di Roma e Real Academia de
España en Roma. I 15 artisti curatori di IED
Factory sono Agnes Questionmark (Agnes?), Basurama, Anouk
Chambaz, Janice Deul, Laura
Federici, Stefan Goldmann, Piotr
Hanzelewicz, Julia Janssen, Naessi, Parasite 2.0, Vincenzo Pizzi, Marta
Roberti, Davide Savorani, Stalker, Adele Tulli con Ludovica Fales.
CURATORI IED FACTORY 2022
Agnes Questionmark (Agnes?) (Roma, 1995) è
un’artista e performer di base londinese. Comincia il percorso artistico con la
fotografia e la scultura, per poi focalizzarsi sulla performance come metodo
per esplorare la relazione tra esseri umani e natura. Tra i suoi lavori si
ricorda il solo-show TRANSGENESIS e l’esibizione Tides In The Body,
presentati a Londra, Barcellona e Roma. Nel 2017 ha vinto il premio
"Lorenzo Il Magnifico" nella categoria Performance Art alla Florence
Biennale.
Basurama è un collettivo
artistico nato a Madrid nel 2001 con all’attivo oltre 100 progetti in tutto il
mondo. Da allora dedica la sua ricerca artistica all’ambiente e alla
reinterpretazione creativa dei rifiuti prodotti. Porta avanti una riflessione
sull’immondizia, reale e virtuale, nella società dei consumi con l’obiettivo di
offrire, attraverso le arti visive, un punto di vista inedito sulla gestione
delle risorse per generare nuovi comportamenti.
Anouk Chambaz (Losanna, 1993). Ha
studiato cinema al NYFA di Los Angeles e all’ECAL di Losanna, e filosofia alla
Sapienza. Esplora, attraverso l'audiovisivo, le relazioni fra forme di vita e
il loro ambiente. Con Timothée Zurbuchen ha fondato Rasoir Bouée,
un’associazione per sostenere e promuovere il cinema sperimentale. Il loro
primo film, Un matin d’été, è stato segnalato al Locarno Film Festival
nel 2019. Tra le mostre recenti di ricordano: Ersilia (Macte Digital), Burning
Speech (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino), Manifasta (Macro,
Roma).
Janice Deul è attivista,
divulgatrice e giornalista afro-olandese. Dal 2011 si occupa di beauty
inequality, cultural appropriation, eurocentrismo nel mondo della moda e
stereotipi nel mondo dell’industria creativa. Si batte per la convivenza delle
diversità e per l’utilizzo del potere dell’arte per la costruzione di una
società più inclusiva.
Laura Federici, artista e
architetto, vive e lavora a Roma. Ha all’attivo numerose personali (Galleria
Andrè di Roma, Gallerie Brieve di Parigi, Galleria l’Affiche di Milano,
Galleria Beit Ahmad di Aleppo) e collettive in Italia e all’estero. Ha
partecipato a progetti d’interventi artistici urbani promossi da Roma Capitale:
Street art in biblioteca, Notte delle biblioteche 2014 (Roma, Biblioteca
Renato Nicolini, Corviale, 2014); Outside/Inside/Out. Arte in Regina Coeli (Roma,
Casa Circondariale “Regina Coeli”, 2016) nell'ambito di un workshop artistico
con i detenuti del carcere giudiziario di Roma.
Stefan Goldmann (1978)
è un compositore di musica elettronica e dj tedesco. Con approccio
originale, i suoi lavori attraversano la techno, la dance, Music Ensemble,
colonne sonore cinematografiche e concerti site-specific per musei (LACMA di Los Angeles, Kyoto’s Honen-In Temple, CCK di Buenos
Aires). Si è esibito in numerosi festival internazionali,
tra cui SXSW (Austin), Mutek (Montreal) and Time Warp
(Mannheim) e ha sviluppato l’evento Elektroakustischer Salon per il Berghain.
Piotr Hanzelewicz (1978)
artista polacco multidisciplinare che vive e lavora in Italia. Opera sul
confine che separa trasparenza e opacità, sia sul piano estetico che su quello
semantico. La sua indagine artistica si concentra su piani di ambiguità: dove
si nasconde un significato altro, un “doppio fondo” per portare l’ambiguità
verso la sua conseguenza: parossismo o ridefinizione.
Julia Janssen è
una graphic designer, podcaster e divulgatrice olandese che crea installazioni
performative e interattive che riflettono sulla crescente diseguaglianza dovuta
al business dei dati, suo principale oggetto di ricerca. Unendo social,
politica, legalità con l’arte e il design, punta a creare la consapevolezza di
una rivendicazione dell’autonomia sui nostri dati e sulle nostre identità
digitali.
Næssi è lo studio di
design e consulenza creativa con un approccio basato sulla creazione di
connessioni multidisciplinari, fondato a Roma nel 2020 da Eleonora Carbone e
Alessandro D’Angeli. Lo studio sviluppa storytelling in cui il valore culturale
e poetico si fonde con lo sviluppo, in termini evolutivi, dei brand e dei progetti
di cui si occupa, dal design all’architettura, dal food al fashion,
dall’hospitality al mondo dell’arte.
Parasite 2.0 è uno studio di
ricerca e design attivo tra Milano e Londra. Fondato nel 2010 da Stefano Colombo,
Eugenio Cosentino e Luca Marullo, indaga gli habitat umani attraverso la lente
dell’architettura, del design e della scenografia. Ha collaborato, fra gli
altri con Triennale Milano, Copenhagen International Fashion Fair, Pantone,
Ikea, Terraforma Festival, Missoni, Nero Editions, Venice Architecture
Biennale, and the Shenzhen Architecture Biennale.
Vincenzo Pizzi è un produttore
musicale, sound designer, fondatore di Pyteca e alumnus IED Roma. Lavora nel
mondo dell'audiovisivo firmando composizioni per Versace, North Sails, Red
Bull, Philosophy, Alberta Ferretti, Liu Jo, Roberto Cavalli, fra gli altri. Le
sue produzioni, principalmente techno con molteplici influenze, vantano
importanti riferimenti su Mixmag, XLR8R, i-D Vice, Rai Radio3 e Noisey.
Marta Roberti si è diplomata in
Cinema e Video all’Accademia di Belle Arti di Brera. Il disegno è il mezzo che predilige
e declina in installazioni e video animazioni. Nel 2021 ha esposto la personale
In metamorfosi alla galleria Z20 Sara Zanin. Ha partecipato a mostre e
festival internazionali tra cui Encounter of
Imagination, Pearl Museum Shanghai (2021), Io dico Io, GNAM Roma (2021), Ladder to the moon, Visions
in the Making Istituto Italiano di Cultura di New Delhi (2020).
Davide Savorani (Faenza,
1977) è un artista visivo e performer la cui pratica processuale comprende molteplici
media: dal disegno alla scultura, dalla scrittura alla performance. Al centro
della sua ricerca risiede l’interesse ad alterare e attivare lo spazio al fine
di evidenziare la natura mutevole degli elementi esposti. Vive e lavora a
Milano.
Stalker è un collettivo nato
nel 1995 a Roma che compie ricerche e azioni sul territorio con particolare attenzione
alle realtà di margine, territori in abbandono e in trasformazione. La modalità
di intervento è sperimentale, fondata su pratiche spaziali esplorative, di
ascolto, relazionali e ludiche, attivate da dispositivi di interazione creativa
con l’ambiente investigato e gli abitanti. Nel 1999, con la comunità dei
rifugiati curdi di Roma, ha occupato l’edificio ex veterinario dell’ex
Mattatoio, denominandolo “Ararat”, per sperimentare nuove pratiche di dialogo
interculturale.
Adele Tulli e Ludovica Fales
Adele Tulli, regista e
ricercatrice. Il suo ultimo film, Normal (2019), è un documentario
visivamente audace che riflette su come le norme di genere definiscano il
nostro agire quotidiano. Ha debuttato nella sezione Panorama della
Berlinale, dove è stato accolto con entusiasmo da pubblico e critica. Ha vinto
la Menzione Speciale dei Nastri d’Argento 2020. Nel 2011 realizza 365
Without 377, prodotto da Ivan Cotroneo, film vincitore del premio per il Miglior
Documentario al Torino GLBT Film Festival. Rebel Menopause (2014) ha
esordito allo Sheffield Doc/Fest (UK), ha vinto il IAWRT 2015 International
Award e altri premi.
Ludovica Fales è una regista e
artista multimediale. I suoi film sono attraversati dalla poetica della memoria
e da un'indagine sulle identità multiple. Ha lavorato come produttrice e
assistente alla produzione di film documentari per BBC e Al Jazeera e collabora
da 10 anni con festival di documentari e diritti umani, insegnando cinema in
Bosnia, Kosovo e nel Mediterraneo, come forma di risoluzione dei conflitti e a sostegno
di forti voci femminili.