IED I miss you. Design oltre il consenso. XIII edizione dell'annuale settimana di workshop al Maxxi

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Dal 21 al 25 marzo va in scena IED Factory. La XIII edizione dell'annuale settimana di workshop trasversali coinvolge 300 studenti dei secondi anni di Design, Moda, Arti Visive e Comunicazione dell’Istituto Europeo di Design di Roma e 15 artisti provenienti da 5 Paesi. Un’esperienza didattica e generativa che si conclude il 25 marzo alle 19 con la presentazione dei 15 progetti finali in un evento gratuito e aperto al pubblico negli spazi espositivi del MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo.

“È con grande piacere che accogliamo al MAXXI IED Factory, progetto con il quale condividiamo pienamente lo spirito trans-disciplinare”, dichiara Domitilla Dardi, Senior Curator per il Design del MAXXI. “Il Museo nazionale delle arti del XXI secolo contempla già nel suo nome il superamento delle barriere disciplinari e sin dall’inizio sostiene il confronto e il dialogo. Esattamente come la Scuola va a stimolare il lavoro di concerto tra artisti e designer”.

Performance, video-installazioni, sfilate sonore, collage artistici, nati dalla sinergia tra studenti/esse e artisti/e, riflettono sul tema I miss you. Design oltre il consenso. Il titolo si ispira alla performance del 2003 di Franko B: la sfilata della sofferenza sulla passerella della Tate come atto di ribellione e sfida al mondo della moda. “In un tempo in cui, come sostiene il filosofo tedesco-coreano Byung-Chul Han, il dolore e le alternative scomode fanno paura, il design deve dare spazio a quanto non trova consenso nel pensiero dominante, ascoltando voci spesso invisibili, alimentando sguardi liberi e pensieri tanto ribelli quanto profondi”, dichiara Laura Negrini, Direttrice di IED Roma.

Da questo nucleo allo stesso tempo fisico (il corpo) e concettuale (la mancanza, il dissenso) crescono e si diramano le opere che saranno presentate al MAXXI il 25 marzo. La regista Adele Tulli parte dal corpo come intima soggettività e strumento politico che incarna strutture di potere; l’attivista e giornalista afro-olandese Janice Deul lavorerà sugli stereotipi, le esclusioni e l’eurocentrismo nella moda; il dj tedesco Stefan Goldmann dirigerà una sfilata sonora; l’artista e designer olandese Julia Janssen porterà al centro del laboratorio il rapporto fra social media, social equity, big data e identità digitali; la pittrice Laura Federici studierà insieme agli studenti un allestimento per portare l’arte nel carcere di Regina Coeli.

Per individuare gli artisti internazionali che potessero guidare i giovani designer nell’interpretazione del tema e nell’esposizione finale al MAXXI, IED ha avviato una collaborazione con Ambasciate in Italia e Istituti di Cultura. Partner speciali di IED Factory 2022 sono infatti Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia, Centro Ceco di Roma, Istituto Polacco di Roma e Real Academia de España en Roma. I 15 artisti curatori di IED Factory sono Agnes Questionmark (Agnes?), Basurama, Anouk Chambaz, Janice Deul, Laura Federici, Stefan Goldmann, Piotr Hanzelewicz, Julia Janssen, Naessi, Parasite 2.0, Vincenzo Pizzi, Marta Roberti, Davide Savorani, Stalker, Adele Tulli con Ludovica Fales.

CURATORI IED FACTORY 2022

 

Agnes Questionmark (Agnes?) (Roma, 1995) è un’artista e performer di base londinese. Comincia il percorso artistico con la fotografia e la scultura, per poi focalizzarsi sulla performance come metodo per esplorare la relazione tra esseri umani e natura. Tra i suoi lavori si ricorda il solo-show TRANSGENESIS e l’esibizione Tides In The Body, presentati a Londra, Barcellona e Roma. Nel 2017 ha vinto il premio "Lorenzo Il Magnifico" nella categoria Performance Art alla Florence Biennale.

 

Basurama è un collettivo artistico nato a Madrid nel 2001 con all’attivo oltre 100 progetti in tutto il mondo. Da allora dedica la sua ricerca artistica all’ambiente e alla reinterpretazione creativa dei rifiuti prodotti. Porta avanti una riflessione sull’immondizia, reale e virtuale, nella società dei consumi con l’obiettivo di offrire, attraverso le arti visive, un punto di vista inedito sulla gestione delle risorse per generare nuovi comportamenti.

 

Anouk Chambaz (Losanna, 1993). Ha studiato cinema al NYFA di Los Angeles e all’ECAL di Losanna, e filosofia alla Sapienza. Esplora, attraverso l'audiovisivo, le relazioni fra forme di vita e il loro ambiente. Con Timothée Zurbuchen ha fondato Rasoir Bouée, un’associazione per sostenere e promuovere il cinema sperimentale. Il loro primo film, Un matin d’été, è stato segnalato al Locarno Film Festival nel 2019. Tra le mostre recenti di ricordano: Ersilia (Macte Digital), Burning Speech (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino), Manifasta (Macro, Roma).

 

Janice Deul è attivista, divulgatrice e giornalista afro-olandese. Dal 2011 si occupa di beauty inequality, cultural appropriation, eurocentrismo nel mondo della moda e stereotipi nel mondo dell’industria creativa. Si batte per la convivenza delle diversità e per l’utilizzo del potere dell’arte per la costruzione di una società più inclusiva.

 

Laura Federici, artista e architetto, vive e lavora a Roma. Ha all’attivo numerose personali (Galleria Andrè di Roma, Gallerie Brieve di Parigi, Galleria l’Affiche di Milano, Galleria Beit Ahmad di Aleppo) e collettive in Italia e all’estero. Ha partecipato a progetti d’interventi artistici urbani promossi da Roma Capitale: Street art in biblioteca, Notte delle biblioteche 2014 (Roma, Biblioteca Renato Nicolini, Corviale, 2014); Outside/Inside/Out. Arte in Regina Coeli (Roma, Casa Circondariale “Regina Coeli”, 2016) nell'ambito di un workshop artistico con i detenuti del carcere giudiziario di Roma.

 

Stefan Goldmann (1978) è un compositore di musica elettronica e dj tedesco. Con approccio originale, i suoi lavori attraversano la techno, la dance, Music Ensemble, colonne sonore cinematografiche e concerti site-specific per musei (LACMA di Los Angeles, Kyoto’s Honen-In Temple, CCK di Buenos Aires). Si è esibito in numerosi festival internazionali, tra cui SXSW (Austin), Mutek (Montreal) and Time Warp (Mannheim) e ha sviluppato l’evento Elektroakustischer Salon per il Berghain.

 

Piotr Hanzelewicz (1978) artista polacco multidisciplinare che vive e lavora in Italia. Opera sul confine che separa trasparenza e opacità, sia sul piano estetico che su quello semantico. La sua indagine artistica si concentra su piani di ambiguità: dove si nasconde un significato altro, un “doppio fondo” per portare l’ambiguità verso la sua conseguenza: parossismo o ridefinizione.

 

Julia Janssen è una graphic designer, podcaster e divulgatrice olandese che crea installazioni performative e interattive che riflettono sulla crescente diseguaglianza dovuta al business dei dati, suo principale oggetto di ricerca. Unendo social, politica, legalità con l’arte e il design, punta a creare la consapevolezza di una rivendicazione dell’autonomia sui nostri dati e sulle nostre identità digitali.

 

 

Næssi è lo studio di design e consulenza creativa con un approccio basato sulla creazione di connessioni multidisciplinari, fondato a Roma nel 2020 da Eleonora Carbone e Alessandro D’Angeli. Lo studio sviluppa storytelling in cui il valore culturale e poetico si fonde con lo sviluppo, in termini evolutivi, dei brand e dei progetti di cui si occupa, dal design all’architettura, dal food al fashion, dall’hospitality al mondo dell’arte.

 

Parasite 2.0 è uno studio di ricerca e design attivo tra Milano e Londra. Fondato nel 2010 da Stefano Colombo, Eugenio Cosentino e Luca Marullo, indaga gli habitat umani attraverso la lente dell’architettura, del design e della scenografia. Ha collaborato, fra gli altri con Triennale Milano, Copenhagen International Fashion Fair, Pantone, Ikea, Terraforma Festival, Missoni, Nero Editions, Venice Architecture Biennale, and the Shenzhen Architecture Biennale.

 

Vincenzo Pizzi è un produttore musicale, sound designer, fondatore di Pyteca e alumnus IED Roma. Lavora nel mondo dell'audiovisivo firmando composizioni per Versace, North Sails, Red Bull, Philosophy, Alberta Ferretti, Liu Jo, Roberto Cavalli, fra gli altri. Le sue produzioni, principalmente techno con molteplici influenze, vantano importanti riferimenti su Mixmag, XLR8R, i-D Vice, Rai Radio3 e Noisey.

 

Marta Roberti si è diplomata in Cinema e Video all’Accademia di Belle Arti di Brera. Il disegno è il mezzo che predilige e declina in installazioni e video animazioni. Nel 2021 ha esposto la personale In metamorfosi alla galleria Z20 Sara Zanin. Ha partecipato a mostre e festival internazionali tra cui Encounter of Imagination, Pearl Museum Shanghai (2021), Io dico Io, GNAM Roma (2021), Ladder to the moon, Visions in the Making Istituto Italiano di Cultura di New Delhi (2020).

 

Davide Savorani (Faenza, 1977) è un artista visivo e performer la cui pratica processuale comprende molteplici media: dal disegno alla scultura, dalla scrittura alla performance. Al centro della sua ricerca risiede l’interesse ad alterare e attivare lo spazio al fine di evidenziare la natura mutevole degli elementi esposti. Vive e lavora a Milano.

 

Stalker è un collettivo nato nel 1995 a Roma che compie ricerche e azioni sul territorio con particolare attenzione alle realtà di margine, territori in abbandono e in trasformazione. La modalità di intervento è sperimentale, fondata su pratiche spaziali esplorative, di ascolto, relazionali e ludiche, attivate da dispositivi di interazione creativa con l’ambiente investigato e gli abitanti. Nel 1999, con la comunità dei rifugiati curdi di Roma, ha occupato l’edificio ex veterinario dell’ex Mattatoio, denominandolo “Ararat”, per sperimentare nuove pratiche di dialogo interculturale.

 

Adele Tulli e Ludovica Fales

 

Adele Tulli, regista e ricercatrice. Il suo ultimo film, Normal (2019), è un documentario visivamente audace che riflette su come le norme di genere definiscano il nostro agire quotidiano. Ha debuttato nella sezione Panorama della Berlinale, dove è stato accolto con entusiasmo da pubblico e critica. Ha vinto la Menzione Speciale dei Nastri d’Argento 2020. Nel 2011 realizza 365 Without 377, prodotto da Ivan Cotroneo, film vincitore del premio per il Miglior Documentario al Torino GLBT Film Festival. Rebel Menopause (2014) ha esordito allo Sheffield Doc/Fest (UK), ha vinto il IAWRT 2015 International Award e altri premi.

 

Ludovica Fales è una regista e artista multimediale. I suoi film sono attraversati dalla poetica della memoria e da un'indagine sulle identità multiple. Ha lavorato come produttrice e assistente alla produzione di film documentari per BBC e Al Jazeera e collabora da 10 anni con festival di documentari e diritti umani, insegnando cinema in Bosnia, Kosovo e nel Mediterraneo, come forma di risoluzione dei conflitti e a sostegno di forti voci femminili.

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