Proscenio, Andrea Giovalè a Fattitaliani: L'ispirazione arriva da incontri ed eventi casuali. L’intervista

Debutta sul palcoscenico dell’Altrove Teatro Studio, dall’11 al 13 febbraio, NON EROGA METANO interpretato da Sara Mafodda, Michele Eburnea, Mersila Sokoli. Lo spettacolo è scritto da Andrea Giovalè, intervistato da Fattitaliani per la rubrica Proscenio.

In che cosa "Non eroga metano" si contraddistingue rispetto ad altri suoi testi?
Non eroga metano è uno spettacolo che guarda al e parla del presente, senza distrazioni. Questo ha di diverso dai miei testi precedenti: volutamente, evita trasfigurazioni, allegorie, simbolismi, e affronta di petto problemi reali e profondi. Lo fa attraverso un intreccio ai limiti dell'assurdo, sì, ma mai impossibile.

Quale linea di continuità, invece, porta avanti (se c'è)?
La linea di continuità si può trovare nella passione che abbiamo riversato nell'interpretazione, nell'intimità del dialogo, nella comunicazione e nel rapporto tra due, o più, persone.

Com'è avvenuto il suo primo approccio al teatro? Racconti...
Mi piace scrivere da sempre, e da sempre cerco strade per farlo. Il teatro, però, l'ho conosciuto sette anni fa, quando mi è stato chiesto di scrivere le sceneggiature per un laboratorio teatrale di ragazzi liceali. Da allora, non l'ho più lasciato. Fortunatamente, neanche al teatro sembra dispiacere.

Quando scrive un testo nuovo può capitare che i volti dei personaggi prendano man mano la fisionomia di attrici e attori precisi? È successo anche che un incontro casuale ha messo in moto l'ispirazione e la scrittura?
Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di collaborare a progetti nati e cresciuti insieme ad attori bravissimi, quindi i personaggi avevano l'onore di condividere i loro volti. Per un autore è una fortuna: come per un sarto, fare un vestito su misura. Questo non vuol dire chiudere le porte all'ispirazione che, tutti i giorni, arriva da incontri ed eventi casuali.

Per un autore teatrale qual è il più grande timore quando la regia è firmata da un'altra persona?
Ci sono autori che temono ciò che può nascere dall'incontro tra un loro testo e un regista diverso. Io la vedo come una grande opportunità: può nascere di tutto, ed è proprio questo il bello.

Quanto si riconosce nella seguente citazione "Il teatro è una zona franca della vita, lì si è immortali" di Vittorio Gassman?
Mi ci riconosco completamente. Tutte le storie che raccontiamo, e ascoltiamo, compreso il teatro, sono posti in cui i personaggi possono vivere per sempre, lasciarli, tramandarli, tornarci. E noi li abitiamo attraverso loro.

L'ultimo spettacolo visto a teatro?  
Misura per misura di Shakespeare, per la regia di Bisordi, al Gigi Proietti Globe Theatre di Roma, con tutti attori giovanissimi. Mi aspettavo che fosse molto bello, e lo è stato ancora di più.

Degli attori del passato chi vorrebbe come protagonisti ideali di un suo spettacolo?
Non mi sono mai soffermato a pensare con quali attori del passato mi sarebbe piaciuto collaborare. Mi sento già molto fortunato di collaborare con quelli di oggi.

Il miglior testo teatrale in assoluto qual è per lei?
Edipo Re.

La migliore critica che vorrebbe ricevere? E quella che non vorrebbe mai ricevere?
Ovviamente, mi piacerebbe che le critiche fossero positive, e approfondissero i temi sollevati dallo spettacolo, sviluppando il dibattito su arte, società e cultura. Ogni critica, comunque, anche se negativa, è preziosa e può servire allo stesso scopo.

Dopo la visione dello spettacolo, che cosa Le piacerebbe che il pubblico portasse con sé a casa?
Un bel ricordo, o qualcosa da comunicare.

C'è un passaggio, una scena che potrebbe sintetizzare in sé il significato e la storia di "Non eroga metano"?
Abbiamo messo il massimo in ogni scena, dalla prima all'ultima, e tutte portano in sé il DNA di Non eroga metano. A ogni modo, il finale è pura dinamite, una cosa assolutamente da non perdere.

LO SPETTACOLO

È notte fonda, una macchina si ferma alla Stazione di servizio Colle Tasso Nord. All’ottavo mese di gravidanza, Mersila scende dalla macchina e bussa alla porta dell’autogrill. È ancora presto, le serrande sono socchiuse. Ad aprirle, arriva Sara. Mersila non sembra a suo agio, qualcosa la turba. Tra le due si instaura uno strano legame. Sara la invidia: un figlio è un dono che a lei non riesce. Mersila invidia Sara: ancora in grado di decidere cosa fare della sua vita senza dipendere da qualcos’altro. L’impasse si sblocca solo con l’entrata in scena di Michele. Con lui, entrambe sembrano rincuorarsi. Ma se Sara è rassicurata dalla presenza del suo fidanzato, perché anche Mersila lo è? Una storia drammatica venata di profonda ironia, che si sviluppa attorno a un triangolo di segreti e incomprensioni.

Un gioco d’incastri dal senso dell’umorismo perverso. La storia si apre la “notte dell’incontro” in un non-luogo, l’Autogrill. Lenta ma inesorabile come una fuga di gas, la notte farà esplodere la verità sui tre ragazzi che, per un motivo o per l’altro, “ragazzi” non potranno più essere. Ciò si traduce in una messa in scena minimale ma ricca di simboli e significati. Un bancone, un tavolo, un paio di fazzoletti. Anche il testo, reale, impacciato, ai limiti del pre-testuale, è solo la punta del conflitto. La verità è un’arma impropria e i personaggi devono imparare come impugnarla, prima di poterla sfoderare. È una situazione assurda che si prende gioco di momenti lirici (tutte le mattine, all’alba, Michele recita una preghiera leggendo i graffiti in autostrada) e flirta con l’onirico (Sara, per gioco e desiderio, spesso finge di essere incinta). Eppure, appena ci si abitua, si riconoscono i segni violenti di una generazione, quella dei prossimi trentenni, senza più strumenti a disposizione se non quello, per l’appunto, del sogno e del progetto assurdo.

INFO:

NON EROGA METANO

Venerdì 11 e sabato 12 febbraio ore 20

Domenica 13 febbraio ore 17

Biglietti: Intero 15€_ Ridotto 10€

Altrove Teatro Studio - Via Giorgio Scalia 53, Roma

Per informazioni e prenotazioni: telefono 3518700413, email ipensieridellaltrove@gmail.com


Fattitaliani

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