«Per me partecipare come interprete in un Film è avere l’occasione di creare valore... mettere a servizio dello spettatore la mia arte, le emozioni, il dolore, i miei punti fragili e quelli più forti.» (Alessandra Aulicino)
Ciao Alessandra, benvenuta e grazie per aver accettato il nostro invito. Come ti vuoi presentare ai nostri lettori? Chi è Alessandra attrice di cinema e di teatro?
Grazie a voi, è un vero piacere. Sono un’attrice Calabrese, da diversi anni stabilita a Roma. Il mio primo grande amore è il Teatro! Il mio cuore ha iniziato a battere per la “Settima Arte” sin da quando ero una bambina e da allora non ha più smesso... seppur con mille difficoltà! Mi sono avvicinata al Cinema qualche anno fa. Venendo dal Teatro ho voluto approfondire maggiormente le tecniche Cinematografiche prima di iniziare a propormi. Studiando, esercitandomi e soprattutto lavorando e “rubando” sul set ho iniziato ad apprezzare maggiormente cosa significhi stare davanti una telecamera. La cosa più bella del mio lavoro, quella che amo di più, è creare un legame tra me e il personaggio che interpreto, vestirmi della sua pelle... uscire dai miei schemi e provare ad essere altro da me.
…chi è invece
Alessandra Donna nella sua quotidianità, al di fuori dal lavoro
e dalla sua passione per l’arte della
recitazione? Cosa puoi raccontarci di te?
Questa è una domanda più complicata (ride).
Innanzitutto
sono mamma di una bambina
meravigliosa che ha rubato il mio cuore e dalla quale imparo
ogni giorno di più. Sono una donna del sud, nella maggior parte degli
aspetti (ride), odio la menzogna e purtroppo sono un po’ permalosa e
orgogliosa ma ho un cuore grande e chi mi conosce bene lo sa. Mi reputo una donna solare, altruista e simpatica!
Il rispetto, la famiglia, l’amicizia e l’umiltà
sono valori imprescindibili nella mia vita. Sono un po’ testarda alle volte e se mi impunto su una cosa (qualità
tipica del Sud) difficilmente cambio idea... fino a prova contraria (sorride). Pratico il Buddismo
di Nichiren Daishonin da diversi anni ed è grazie a questa Religione che ogni giorno cerco di migliorarmi un pezzetto di più. Amo cucinare e avere sempre
la casa piena di amici… leggo
tantissimo e adoro viaggiare .
Qual è la tua formazione accademica, professionale, artistica e esperienziale?
Subito dopo la maturità mi sono iscritta
all’Accademia D’Arte Drammatica di Palmi. Mi sono diplomata
nel 2000. Ho avuto l’occasione di approfondire i miei studi anche a Varsavia e Buenos Aires. Successivamente ho partecipato
a diversi Workshop, tra i più importanti quelli di: Bruce Myers (allievo di
Peter Brook), Silvia Vladimisky, Flavio Colombaioni e Pierpaolo
Sepe.
Se casualmente ti ritrovassi in ascensore con
Martin Scorsese, o con Giuseppe Tornatore, o con Quentin Tarantino, tu e uno di questi Maestri, da soli, e avessi un
minuto di tempo per sfruttare quell’occasione
incredibile e imprevedibile, presentarti e convincerlo a darti una parte
nel suo prossimo film, cosa gli di- resti di te
quale attrice?
Maestro, mi dia l’occasione di dimostrarle cosa posso fare. Non se lo lasci sfuggire! (sorride)
«Appartengo
a quella categoria di persone che ritiene che ogni azione debba essere portata
a termine. Non mi sono mai chiesto se
dovevo affrontare o no un certo problema, ma solo come affrontarlo.» (Gio- vanni Falcone, “Cose di cosa nostra”, VII
ed., Rizzoli libri spa, Milano, 2016, p. 25 | I edizione 1991). Tu a quale categoria di persone appartieni, volendo rimanere nelle parole di Giovanni Falcone? Sei una persona
che punta un obiettivo e cerca in tutti i modi di raggiungerlo con
determinazione e impegno, oppure pensi
che conti molto il fato e la fortuna per avere successo nella vita e nelle cose
che si fanno, al di là dei talenti
posseduti e dell’impegno che mettiamo in quello
che facciamo?
Sono assolutamente in linea con le parole
da te citate di Giovanni
Falcone, peraltro uomo da me stimato e di
cui ho letto tanto! Non credo nel fato… Il karma o destino ce lo creiamo noi
con le nostre azioni. Ad ogni azione
corrisponde una reazione (o effetto). L’azione costante che io metto nella mia
vita è la perseveranza unita all’impegno costante di migliorarmi. Sulla Fortuna... beh, quella
non guasta!
«… mi
sono trovato più volte a riflettere sul concetto di bellezza, e mi sono accorto
che potrei benissimo (…) ripetere in
proposito quanto rispondeva Agostino alla domanda su cosa fosse il tempo: “Se
nessuno me lo chiede, lo so; se
voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so.”» (Umberto Eco, “La
bellezza”, GEDI gruppo editoriale
ed., 2021, pp. 5-6). Per te cos’è la bellezza? Prova a definire la bellezza dal
tuo punto di vista. Come si fa a riconoscere la bellezza secondo te?
La bellezza è di varie forme e contenuti. Penso
sia abbastanza soggettivo definire quanto una cosa possa essere bella ai nostri occhi, oppure no. In termini
assoluti è bello tutto ciò che ci fa sentire vivi !
«Io vivo in una specie di fornace di affetti,
amori, desideri, invenzioni, creazioni, attività e sogni. Non posso descrivere
la mia vita in base ai fatti perché l’estasi non risiede nei fatti, in quello che
succede o in quello che faccio, ma in ciò che viene suscitato in me e in ciò
che viene creato grazie a tutto questo… Quello che voglio dire è che vivo una
realtà al tempo stesso fisica e metafisica…» (Anaïs Nin, “Fuoco”
in “Diari d’amore” terzo volume, 1986). Cosa pensi di queste parole
della grandissima scrittrice Anaïs Nin? E quanto l’amore e i sentimenti così
poderosi sono importanti per te e incidono nella tua arte?
Hai citato davvero una grandissima scrittrice.
Ho amato i suoi libri: Henry & June e la Seduzione del Minotauro.
Sinceramente, un po’ di anni fa ti avrei risposto diversamente da come ti risponderò
adesso... Credo nel concetto ampio
dell’amore. Credo nella reciprocità. L’amore ha influenzato molto la mia vita… a volte anche la mia Arte. Oggi e grazie a
ieri, ho ricucito e fatto pace con questo aspetto profondo dell’esistenza
umana. Vivo i sentimenti in modo più sano
e non dimentico più la testa
sotto il cuore (sorride).
Charles Bukowski, grandissimo poeta e scrittore
del Novecento, artista tanto geniale quanto dissacratore, in una bella intervista del 1967 disse… «A cosa serve l’Arte se non ad aiutare gli
uomini a vivere?» (Intervista a Michael Perkins, Charles Bukowski: the Angry Poet, “In New York”, New York, vol 1,
n. 17, 1967, pp. 15-18). Tu cosa ne
pensi in proposito. Secondo te a cosa serve l’Arte della recitazione, del
teatro, del cinema, ma anche della narrazione, del raccontare, dello scrivere?
Serve a sognare e a creare i sogni. Senza Arte,
qualsiasi essa sia, non ci sarebbero i colori. A mio avviso un’Artista ha la missione di creare valore.
«…
facendo dei film non mi propongo
altro che di seguire questa naturale
inclinazione, raccontare cioè col cinema delle storie, storie che mi
sono congeniali e che mi piace raccontare in un’inestricabile mescolanza di sincerità e di invenzione, di voglia di stupire, di confessarsi, di assolversi, di desiderio spudorato
di piacere, di interesse, di far la morale, il profeta, il testimone, il
clown… di far ridere e commuovere.» (Federico Fellini, “Fare un film”, Einaudi ed., Torino,
1980, p.48). Cosa ne pensi di queste parola di Fellini? Cos’è per te fare un film, partecipare ad una produzione
cinematografica? Cosa arriva allo spettatore secondo te? Dicci il tuo pensiero a partire
dalle parole di Federico Fellini…
Ha già detto tutto lui!!
Diversamente non sarebbe
stato Federico Fellini...
Per me partecipare come interprete in un Film è
avere l’occasione di creare valore... mettere a servizio dello spettatore la mia arte, le emozioni, il dolore, i
miei punti fragili e quelli più forti. Non ho mai creduto che fare l’Attrice
servisse solo ad appagare il proprio Ego. Si dice sempre che l’attore sia l’essere più egocentrico
in assoluto! Non ho mai condiviso questo pensiero totalmente… Poi ci sono i
narcisi per antonomasia… ma quelli esistono dappertutto!! Un attore porta con sé
una storia, la modella, crea bellezza… e poi
la restituisce al pubblico. C’è un lavoro immenso dietro. Ci deve essere
una grande passione e bisogna essere pronti
anche a soffrire un po’. Ecco questo per me
significa fare un Film.
«Il
cinema è un rito a cui ormai grande masse si sottomettono supinamente: quindi
chi fa del cinema di consumo
determina il senso della mentalità e del costume, dell’atmosfera psichica di
intere popolazioni che
quotidianamente sono visitate da valanghe di immagini sciorinate sugli
schermi.» (Federico
Fellini, “Fare un film”, Einaudi ed., Torino, 1980, p.55). È davvero come
dice Federico Fellini? Cosa ne pensi in proposito
del senso del cinema contemporaneo da addetta ai lavori quale sei e da
spettatrice quando guardi un film?
C’è Cinema di serie A e cinema di serie B, inutile
essere ipocriti. A mio avviso anche nel Cinema contemporaneo esistono però
grandi capolavori. D’altro canto esiste anche il cinema “commerciale” un po’
meno d’essai... scelto naturalmente da una fetta di pubblico che ama farsi
condizionare nella mentalità e nel costume.
Il Cinema viene fatto
per lo Spettatore non
bisogna dimenticarlo.
«L’essenza
della forma drammatica è lasciare che l’idea arrivi allo spettatore senza
essere formulata con troppa nettezza. Una cosa detta in modo diretto non ha la stessa forza di ciò che le persone sono costrette a scoprire da sole.» (tratto da “Il più grande azzardo di Kubrick: Barry
Lyndon”, di Marta Duffy e Richard Schickel,
pubblicato su Time, 15 dicembre 1975). Cosa ne pensi di queste parole di
Kubrick? Come deve essere costruita
una rappresentazione teatrale o cinematografica perché arrivi allo spettatore
in maniere diretta e dirompente come vorrebbe Kubrick?
Kubrick fa un tipo di Cinema che io amo molto.
Questa regola però, a mio avviso, non può essere applicata su tutte le storie che si raccontano. Ogni Regista ha
una visione diversa e un modo di raccontare che va rispettata. Personalmente, per il genere di Film che amo, condivido il suo pensiero
.
« … è
stata tutta una vita di sacrifici e di gelo! Così si fa il teatro. Così ho
fatto! Ma il cuore ha tremato sempre tutte le sere! E l’ho pagato, anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato» (15 settembre 1984,
Taormina). Ascoltando queste parole dell’immenso Eduardo de Filippo che disse nel suo ultimo discorso
pubblico tenuto a Taormina, cosa ti viene in mente, cosa pensi della figura dell’artista-attore da questa prospettiva defilippiana, se vogliamo?
Per te cos’è emozionalmente
salire sul palco di un teatro o recitare di fronte ad una telecamera per le
riprese di un film? Come vivi questa dimensione artistica?
Mi sono venuti i brividi… Eduardo de Filippo è
stato un immenso Attore... Lui e altri Grandi, li definisco “I commedianti” di un’altra epoca.
Credo sia anche grazie a loro che il Teatro vive, oggi!
E’ davvero difficile descriverti a parole ciò
che sento ogni volta che salgo sulle tavole di un palcoscenico e il sipario si apre... è un misto di paura,
tachicardia, gioia, estasi… come se stessi per buttarti giù con un parapendio!
C’è una frase che mi ripeto puntualmente 1
minuto prima di entrare in scena, tutte le sere, da sempre: “chi me lo
ha fatto fare?” (ride)
«Ti
criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri
qualcuno al quale tu possa piacere
così come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come
un'opera di teatro, ma non ha prove
iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita
prima che l'opera finisca priva di applausi.» Fu Charlie
Chaplin (1889-1977) a dire queste
parole. Tu cosa ne pensi?
Che è così e deve essere sempre
così!! Io ci provo da sempre… ogni tanto fallisco...
Se dovessi immaginare
tre grandi registi del passato o del presente con i quali lavorare a chi penseresti
e perché proprio loro?
Pedro Almodovar,
il mio grande sogno da sempre. Adoro
i suoi Film, li ho visti tutti. Federico Fellini, mi sarebbe piaciuto...
ma ho sbagliato epoca...Lars Von Trier,un visionario. Mi incuriosirebbe tanto…
Se per un momento dovessi pensare alle persone
che ti hanno dato una mano, che ti hanno aiutato significativamente nella tua
vita artistica e umana, soprattutto nei momenti di difficoltà e di insicurezza
che hai vissuto, che sono state
determinanti per le tue scelte professionali e di vita portandoti a prendere quelle decisioni che ti hanno condotto
dove sei oggi, a realizzare i tuoi sogni, a chi penseresti? Chi sono queste persone che ti senti di ringraziare pubblicamente in questa intervista, e perché proprio
loro?
Credo che nella vita di un’artista sia
importante ogni persona che si incontra, ognuno lascia una traccia, un significato, un insegnamento. Il
significato di un artista risiede in una serie di altri artisti. Io sono molto grata a più di una persona... la prima fra
tutte, mia madre. Lei mi ha incoraggiata ad andare sempre avanti nonostante le cadute e a non perdere mai
la speranza. È senz’altro la mia più grande Fan. Devo molto anche al mio compagno, il mio più grande
critico. Assieme a lui creo i miei personaggi. Infine, Infinita gratitudine al mio Maestro Ikeda Sensei, grazie
al quale ho imparato a creare valore in tutto quello che faccio.
Chi sono i tuoi autori
preferiti, gli scrittori, i saggisti che hai amato leggere e che leggi ancora oggi?
Troppi ce ne sarebbero da menzionare... La
lettura è uno dei miei hobby più appassionanti. Per citarne solo alcuni: Luigi Pirandello, sempre attualissimo. Un genio della Drammaturgia
Teatrale Italiana. Ho interpretato in Teatro
alcune sue opere e ne rimango
sempre affascinata.
Valerie Perrin, scoperta da poco con il libro
“Dare l’acqua ai fiori”, sono affascinata dal suo stile narrativo e ho in libreria altre sue
due opere.
Muriel Barbery, ho adorato “L’eleganza del riccio”. Haruki
Murakami, Daisaku Ikeda,
Lou Marinoff... e tanti
altri.
I libri che secondo te andrebbero letti assolutamente quali sono? Consiglia ai nostri lettori
almeno tre libri
da leggere nei prossimi mesi dicendoci il motivo del tuo consiglio.
“Il Narcisismo” di Alexander Lowen. È un libro
che aiuta a comprendere la psicologia individuale e la cultura della società in cui viviamo.
“Il Budda Geoff e io” di Edward Canfor-Dumas. È
stato il primo romanzo, regalato da un caro amico, che mi ha permesso di conoscere
la grandezza del Buddismo.
“Una stanza piena di gente” di Daniel Keyes.
Parla di Billy Milligan e le sue multi-personalità’. Un caso che sconvolse
l’America.
E tre film da vedere
assolutamente? Quali e perché proprio
questi?
E’ difficile sceglierne tre ma ci provo ..
“Minari” un film di Lee Isac Chung del 2020. Ho
amato molto il racconto, l’ambientazione e le musiche di Emile Mosseri.
“A star is Born” (ho visto tutte e tre le
versioni) ma sono innamorata dell’ultima, quella diretta da Bradley Cooper.
“Ultimo tango a Parigi” di Bertolucci. Ho visto tutto il suo Cinema, non posso non consigliarlo.
Quali sono i tuoi prossimi progetti e i tuoi
prossimi appuntamenti che vuoi condividere con i nostri lettori?
Ho debuttato a novembre scorso in Teatro con un
Testo di paolo Bignami: “Il Viaggio” con la Regia di Pietro Dattola, assieme ad una bravissima collega Attrice Flavia
De Lipsis. Uno spettacolo che ha
riscosso tanto successo e che spero di riportare in Scena al più presto!
Inoltre a breve uscirà un Film Games dal titolo
“Il confine di Moebius” prodotto da Netfun Italia nella quale interpreto Ada, una donna che porta con sé
una serie di segreti che lo spettatore potrà indovinare solo giocando!
Un progetto in cui
mi sono divertita molto!
Come vuoi concludere questa chiacchierata e cosa vuoi dire a chi leggerà questa
intervista?
Intanto un ringraziamento speciale a voi per avermi
dato questa bellissima occasione di scambio… un saluto a tutti i tuoi lettori e
un fortissimo in bocca al lupo a tutti gli Artisti meravigliosi che ci sono nel
mondo… con il grande augurio di
ripartire tutti assieme !!!
Alessandra Aulicino:
https://www.alessandraaulicino.com/
https://www.facebook.com/alessandra.aulicino
https://geniusmanagement.it/attrici/36%20-%2045/alessandra%20aulicino.html
https://www.instagram.com/xandrasia/
https://www.youtube.com/channel/UCqXvJE0M7mOuOUba5atPPPg
Andrea Giostra
https://www.facebook.com/andreagiostrafilm/
https://andreagiostrafilm.blogspot.it