In Ciociaria grande
fervore per maestose rotatorie, per
palazzoni, per l’abbattimento hitleriano dei ‘pini killers’ lungo la Casilina e non solo: ora ricchezza di
tabelloni pubblicitari, con la benedizione di tutte le autorità preposte.
In questi giorni
a Pescara, invece, dove sono già attive
dodici attività museali senza contare quelle private, a pochi giorni di distanza l’una dall’altra
sono state inaugurate altre due pinacoteche; una in particolare così
prestigiosa da essere stata solennizzata
dalla presenza del Presidente
della Repubblica, l’altra dedicata alla pittura e scultura del 1800 inaugurata
dal Ministro del Turismo Garavaglia. La
iniziativa presidenziale è stata aperta
al pubblico dalla Fondazione
Pescarabruzzo che da quasi trenta
anni opera fattivamente e concretamente a Pescara nel mondo dell’arte e delle
attività culturali e artistiche connesse e nella valorizzazione e restauro dei
beni artistici: essa trae origine e fa
capo alle istanze sociali e filantropiche e culturali di una vecchia
istituzione bancaria di Loreto Aprutino che finanzia e sostiene la
Fondazione. Una delle realizzazioni a mio avviso significative della Fondazione
Pescarabruzzo è quella della valorizzazione effettiva e motivata degli artisti
scandinavi specie danesi che nel 1800 soprattutto ma anche nelle prime decadi
del 1900 scoprirono e si insediarono a Civita d’Antino, un paesello a mille
metri di altitudine nella Valle Roveto, ultimo lembo della Ciociaria
folklorica. La Fondazione con costanza e intelligenza ha promosso iniziative,
esposizioni, pubblicazioni, convegni, incontri
su questo episodio di storia abruzzese e merito impagabile è quello
della acquisizione delle opere pittoriche e documentarie che ricordano o hanno
attinenza con Civita d’Antino e la Valleroveto fino a Sora, mettendo assieme negli anni oltre cento opere pittoriche e documenti di artisti in prevalenza danesi che ora
vengono offerti alla pubblica gratificazione
(Piano A), assieme alle opere di 73 artisti contemporanei italiani e
stranieri (Piano B) e assieme ad un nutrito compendio di opere di varia natura di Andy Warhol e di Mario Schifano, illustri rappresentanti della cosiddetta
pop art (Piano C). L’Imago Museum,
questo è il nome, è ospitato in un
palazzo mussoliniano di tre piani, di complessivi 1300 mq, di notevole pregio architettonico, già Direz.Generale
del Banco di Napoli, nel centro di Pescara, acquistato e restaurato con
cura della benemerita Fondazione
Pescarabruzzo, adibito dunque a Museo di arte
moderna e contemporanea e mostre temporanee: come detto più sopra, il 28 settembre 2021 è stato aperto al pubblico col taglio del
nastro da parte del Presidente Mattarella.
Nove giorni
prima, il 19 di settembre, il Ministro del Turismo Garavaglia ha
inaugurato, anche nel centro di
Pescara, una veramente importante pinacoteca di opere del 1800 di maestri italiani e stranieri: anche ora protagonista
è una privata Fondazione realizzata da due collezionisti mecenati, imprenditori appassionati d’arte, i coniugi
Di Persio-Pallotta, che hanno acquistato una antica palazzina Liberty
inizio 1900, già sede della Banca d’Italia, nel centro cittadino e dopo attento
e qualificato restauro hanno ospitato la collezione di circa 260 opere nelle
quindici sale dei tre piani, prevedendo spazi anche per convegni, per
biblioteca, per ristoro. Certamente una pinacoteca qualitativamente tra le più
notevoli del Paese, offerta alla gratificazione e contemplazione ed
acculturazione dei cittadini, messa assieme con passione in oltre trenta anni
di ricerca. Sono esposte opere della più
grande importanza di Antonio Mancini, di De Nittis, di Boldini, di Michetti,
dei fratelli Palizzi, di Giac.Gigante e
M .Cammarano ed altri e della scuola
francese di Barbizon, di Courbet, di Rosa Bonheur. Per importanza tale gesto di
mecenatismo richiama alla memoria quello del collezionista Francesco Paolo Ingrao da Lenola di cui abbiamo raccontato in una
nota passata, la cui straordinaria impagabile collezione di maestri del
Novecento andò ad arricchire il Museo di
Cagliari a seguito della inefficienza e
degrado culturale delle istituzioni
ciociare coinvolte, destinatarie originarie della prestigiosa
collezione.
Due episodi di
civiltà e di cultura, a Pescara la fortunata dunque, da parte di due private
istituzioni nel segno della pubblica gratificazione e del più autentico e
disinteressato mecenatismo.
Per informazioni:
museodellottocento.eu e imagomuseum.it.
Michele
Santulli