Note di
Nicasio Anzelmo
La definizione di tragedia
non sembra molto appropriata a un’opera il cui fascino consiste soprattutto
nella suggestione poetica di brani che con la tragedia vera e propria hanno
poco a che fare. In realtà è la storia di un amore contrastato, come quello di
tante commedie, che si conclude dolorosamente soprattutto per una serie di
romanzeschi contrattempi, attribuibili a un destino particolarmente maligno. I
due eroi non hanno fatto nulla per meritarselo: sono vere vittime e non
creature che, mosse da una qualche forma di hybris, si siano attirate una
terribile punizione; sarebbe arduo trovare in loro quell’incrinatura, quel
segreto senso di colpa che trasformano un individuo, cui sono capitate alcune
disgrazie, in un personaggio tragico. A meno di non considerare come Hybris
l’ambizioso tentativo di edificare un microcosmo dell’amore inattaccabile dalla
società, dalle sue violenze e dai suoi pregiudizi. È un amore concepito come
incondizionato e che, in quanto tale, non tollera di essere confuso con il
matrimonio come istituzione sociale o con la mera soddisfazione dell’istinto
sessuale, additata quale meta sufficiente in sé, dai due personaggi di rilievo,
quali Mercuzio e la Balia.
È impossibile realizzare
questa utopia, in una società, in un mondo, che non la tollera. Ed è proprio la
società a determinare la caduta degli amanti infelici, che l’età appena
adolescenziale rende teneramente patetici.
Infatti essi sono convinti
che il piccolo universo da loro creato corrisponda a quello reale e che le sue
leggi abbiano una validità assoluta. In questo senso il destino che li conduce
alla morte finisce con l’apparire lo strumento di un mondo disposto sì a
versare qualche lacrima sui due sventurati, ma non ad accettare e a perdonare
la carica eversiva di un amore così profondo, così totale e, nello stesso
tempo, anche così disarmato.
Un’opera complessa e per
niente banale, piena di fascino poetico nel raccontare quello che nei secoli è
diventato l’inno dell’amore impossibile. O forse amore non è, e se non lo è,
che cos’è quindi?
Nicasio Anzelmo
Come sempre accade, i capolavori vivono sì nello spazio simbolico della propria epoca, ma al contempo fanno di quello spazio simbolico un universo a sé stante. Così quest’opera reca il marchio del genio shakespeariano e l’idealismo romantico (se mai c’è stato).
Gli
inestinguibili odi familiari, lo sferragliare delle spade, i sussurri amorosi
dei giovanetti in amore nei freschi giardini italiani, l’enfasi e il lirismo
sentimentale senza paragoni del loro fraseggio amoroso, il ballo intrecciato
del caso e della malasorte, il sinistro operare dei veleni nel freddo della
tomba (dovuto anche al maneggio di un frate un po’ pasticcione quasi da opera
buffa), le morti incrociate degli amanti resteranno nella memoria in fiamme
dello spettatore e del lettore avvinti dal binomio di sempre (che come non mai
qui celebra il suo trionfo): l’Amore che eleva le anime in cielo e la Morte che
trascina i corpi sottoterra.
Giovedì, 19 agosto, ore 19.15
repliche venerdì 20, sabato 21, domenica 22, mercoledì 25, giovedì 26 agosto ore 19.15
Romeo e Giulietta
di William Shakespeare
traduzione e adattamento e regia di Nicasio Anzelmo
con Simone Coppo (Romeo), Eleonora De Luca (Giulietta)
e Anna Lisa Amodio (Madonna Capuleti), Giuseppe Benvegna (Baldassarre), Camillo Marcello Ciorciaro (Padre Montecchi), Nicolò Giacalone (Mercuzio/Lo speziale), Alessandro Marmorini (Duca di Verona), Giacomo Mattia (Paride), Mimma Mercurio (Madonna Montecchi), Marco Valerio Montesano (Benvolio), Lorenzo Parrotto (Tebaldo), Matteo Munari (Gregorio/Frate Giovanni)
e con Monica Guazzini (la balia), Giovanni Carta (Frate Lorenzo)
e la partecipazione di Domenico Pantano (Padre Capuleti)
Costumi e Maschere Angela Gallaro Goracci
Coreografie Barbara Cacciato
Combattimenti Alessandro Marmorini
Costumista assistente Riccardo Cappello
Musiche cura di Giovanni Zappalorto
Aiuto Alla Regia Giovanni Di Lonardo
Immagine e grafica manifesto Gianvincenzo Pugliese
Datore Luci Damiano Bianco
Fonico Enzo Cuteri
Sartoria Costumi Angela dei bottoni Catania
Organizzazione Rossella Compatangelo
Produzione CTM Centro Teatrale Meridionale
Info: Biglietto Intero €25,00 · Ridotto(1) €20,00 -
Ridotto Plus(2) €18,00 - Ridotto Junior(3) €15,00
- Congiunti Intero(4) €46,00 · Ridotto €36,00. Prenotazioni WhatsApp
388 959 08 92 - cellulare 328 866 37 74 (dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30
alle 18.30) prenotazioni@dionisiache.it www.vivaticket.it
Foto di G. Pugliese