Il Festival di Sanremo è a rischio


Cominciamo a chiarire il concetto che Sanremo non è un dettaglio, non lo è perché economicamente porta una raccolta pubblicitaria poco al di sotto dei 40 milioni di euro, non lo è perché porta lavoro ad un esercito di persone, non lo è perché è l'unico evento che in cinque giorni consecutivi incolla davanti allo schermo milioni di persone e non lo è perché in quei cinque giorni, la concorrenza annulla i suoi palinsesti (se fossi l'amministratore delegato della Rai, farei Sanremo due volte l'anno).

Detto questo, veniamo alla folle motivazione che mette in dubbio lo svolgimento del Festival, il Ministro Franceschini sostiene che, essendo un teatro, la location del Festival, vadano applicate le stesse restrizioni in vigore per tutti i teatri.
Errore, grandissimo folle errore!
La location sarà sì, un teatro, ma trasformato in studio televisivo, ed oggi, tutte le trasmissioni in onda in televisione, hanno il pubblico, quindi, è evidentemente folle rinunciare ad un evento del genere, solo perché, ancora una volta, il ragionamento e la logica, lasciano spazio alle solite cinque righe scritte su un foglio timbrato da un qualunque Ministero.

Alessandro Battaglia 

Fattitaliani

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