Leyla, giovane donna con la D maiuscola presenta "Viva" il 1° disco. L'intervista canzonata di Fattitaliani

Oggi per Honiro Rookies esce "Viva" l'album d'esordio della giovane artista Leyla i cui brani strizzano l’occhio al rock, altri prettamente trap, altri ancora in cui l'artista si è divertita a giocare con la voce. Fattitaliani l'ha intervistata utilizzando i titoli delle canzoni del disco.
Perché hai scelto "Parabellum" per aprire l'album? Rappresenta un po' tutta l'anima del disco?

Assolutamente sì, è il brano che racconta il percorso che siamo tenuti ad intraprendere quando ci affacciamo a questo mondo. Parla delle difficoltà dell’essere artista: del dover essere in costante battaglia contro gli altri e contro sé stessi, dell’essere pronti alla sconfitta e della continua competizione. È il ‘marcio’ dietro alla bellezza dei riflettori.

Quanto la musica ti aiuta a sentirti "Viva"? potresti immaginare di vivere senza?

Immaginare una vita senza musica mi mette a disagio. È sempre stato il posto sicuro in cui rifugiarmi sia nei miei maggiori momenti di down che in quelli più felici. È come se mi servisse per prendere consapevolezza degli eventi, di ciò che accade intorno a me. Sono una di quelle persone che non vedrai mai per strada senza cuffiette nelle orecchie.

Una canzone che mi piace particolarmente è "Dirty Dancing": canti che "Il talento si misura da basi diverse dal sesso". Noti che nella discografia esistono due pesi due misure in tal senso?

Trovo che nella discografia in particolare si siano fatti molti passi avanti. Guardando alle classifiche internazionali le donne sono sempre in testa ed è una cosa che mi fa sperare in positivo. Credo che il problema sia spesso più radicato nel pubblico o ancor di più nella società, si ha un’idea contorta del femminile, una concezione che ci vuole sempre e solo aggraziate, dolci e rosa. Il rap scardina questi costrutti per sua natura, forse per questo si fa ancora un po’ di resistenza, ma la svolta è vicina.

Sei giovanissima: di cosa ha particolarmente "Fame" la tua generazione secondo te?

Per molti la mia generazione ha una tristissima fame di successo, di like e follower. Io credo che ciò di cui abbiamo fame sia, piuttosto, qualcuno che ci ascolti veramente. Vedo una nuova generazione impegnata in tante battaglie sociali, preparata e volenterosa di fare la propria parte e una, invece, più vecchia, che preferisce vederci solo come ‘gioventù bruciata’ pur di non prendersi le proprie responsabilità.

"Alberto Sordi" è stato il tuo singolo d'esordio: come è nato? come hai vissuto il passaggio dalla scrittura alla incisione?

‘Alberto Sordi’ nasce in solitaria, per la prima volta dopo tanto tempo (avevamo appena sciolto i The Line Punch) ma con una naturalezza spaventosa. Quando l’ho registrata, sono sincera, non mi piaceva per niente, non ero abituata a risentirmi da sola e in più sono anche un’inguaribile pessimista. Con il tempo è diventata una delle canzoni a cui mi sono affezionata di più.

Per giovani artisti "Quanto costa" in termini di emotività e fatica fisica provare ad emergere?

Costa tanto. Bisogna essere pronti alle porte in faccia e alle botte sulla schiena, per non parlare dell’impegno che ci vuole. Spesso si dà per scontato che fare musica sia un lavoro per nulla difficile, che gli artisti passino le loro giornate a non far niente per poi chiudersi due mesi a scrivere e registrare un disco da vendere, non è assolutamente così. La dedizione e il lavoro duro e costante sono le uniche cose che pagano.

In un'epoca di contatti social continui e controllati ci si può veramente ritrovare "Soli"?

Credo di sì, io mi sono ritrovata sola tante volte eppure il mio cellulare non si sposta mai dalla mia destra. Il contatto umano, fisico, non potrà mai essere sostituito da una chat o da una videocall. Possiamo illuderci che possa essere così e questo può farci bene in situazioni come quella che abbiamo vissuto durante il lockdown, ma è inutile mentirci, le due cose sono e devono rimanere separate.

Più turbolenti e veloci le "Rapide" del mondo discografico o della vita quotidiana?

Oserei dire entrambe; la discografia odierna è un cambiare continuo, ma fondamentalmente non fa che rispecchiare il pubblico e quindi la società e la nostra vita. Siamo sempre di fretta e viviamo continuamente emozioni diverse e contrastanti e nel momento in cui desideriamo della musica che rispecchi i nostri mood finiamo inevitabilmente per influenzare il mercato. È uno scambio perenne.

In questo periodo di promozione ti bastano le "Ventiquattro ore" di una giornata? come le stai vivendo?

Cerco di farmele bastare, anche se a volte può risultare difficile. Io sono una procrastinatrice nata, quindi questo bombardamento continuo di cose da fare è stato difficile da gestire, ma credo di essere riuscita nel mio intento (almeno non ho avuto il tempo di fermarmi a pensare e, quindi, di farmi salire l’ansia).

Bella la frase "sono una donna con la D maiuscola": che idea riassume?

È una frase che mi porto dentro da anni, me la ‘regalò’ mia madre per la prima volta: ‘Impara a bastarti, ad essere una donna con la D maiuscola’. Una di quelle che preferisce farti innamorare della propria mente, più che del proprio corpo, ma che se poi non dovesse riuscirci non si dispera, perchè sa di essere abbastanza anche senza qualcuno a  cui appoggiarsi. Giovanni Zambito.

Biografia
Eleonora La Monica, in arte LEYLA, rapper romana classe ‘99, Nel 2016 inizia un percorso nella musica da solista che la porterà, dopo pochi mesi a conoscere DeRua, artista con il quale, nel luglio del 2017, dà vita ad un nuovo progetto musicale con il duo The Line Punch, a cui fa seguito il primo EP del duo pubblicato nel 2018. Successivamente riprende la carriera da solista, pubblicando per l’etichetta Honiro Ent.
Leyla ad ’Aprile 2019 pubblica per Honiro Ent il singolo d’esordio “Alberto Sordi”, e successivamente, esce con il brano “Casinò” e poi con “Fame”. su tutte le piattaforme digitali, streaming e in rotazione radiofonica E’ stata  anche una dei sette protagonisti dell’EP “Disco 1“ dove, sei artisti e un produttore si sono “rinchiusi” nella stessa casa per otto giorni, con l’unico obiettivo di fare musica; in “Disco 1” sono due le canzoni in cui è coinvolta, la prima è “Arrivista” con Cannella, Matteo Alieno e Francesco Morrone,  la seconda è “Lame affilate” con Grein. L’11 Settembre 2020 è uscito il singolo “Parabellum”.

Fattitaliani

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