Approfondimenti della puntata in onda sulle frequenze di Radio CRT di Flaviana Pier Elena Fusi con Edoardo Flaccomio
LIBER ABBACI, ABECEDARI E RICETTE
PRELUDIO di Flaviana Pier Elena Fusi
Il re con la sua regina sono la coppia che più si avvicina,
alla nobile condizione, da cui ogni fiaba prende l’ispirazione.
La corona e la tiara, sono simboli di gente cara, ad un popolo terrestre ma anche alla volta celeste. Con l’aureola dorata un alone di santità ci è mostrata, in ogni caso si può capire, che c’è qualcuno da riverire. Detiene un potere, ma deve dimostrare di sapere. Ciò che porta su quel capo deve perseguire uno scopo dato: illuminare tante persone e oltrepassare la ragione, prendere decisioni importanti e per questo è protetto da giovani aitanti. Dimostrare sicurezza, ma anche alterigia e buona dose di fermezza, un insieme di tante cose, dove immancabili sono le rose; qui torniamo alla nobiltà e ancora al profumo di santità. Se analizziamo la situazione, a volte però la fama produce aberrazione, quando l’ego è spudorato fa la lotta col creato, così nella testa vanno a confluire quei conflitti che il bene fanno abolire: la Ti-ara, diviene altare della propria persona, un castello non è più Modello. Così si gioca con le parole, ma è pericoloso farlo quando qualcosa duole, se un capo non si fa amare non può farsi rispettare, è meglio che vada ad abiurare. Se non tiene fede a una promessa gloriosa, non c’è una storia rosa, se il popolo tiene soggiogato, diventa schiavo del suo pensiero sbagliato. Il libero arbitrio è sempre dato e il giusto mezzo non è scontato, il capo sarà glorificato solo, se governa con l’amore da sempre celebrato.
ABECEDARI di Edoardo Flaccomio
La corona è un cerchio di metallo, generalmente prezioso con
gemme incastonate che si pone sulla testa in segno di dignità regale. Cambiano
forma seconda della destinazione, sicuramente la più pomposa è quella papale,
seguita da quelle imperiali e reali. Ce ne sono tante, una per ogni particolare
situazione, tra le più semplici spicca quella triumphalis, un tempo assegnata a chi salvava un esercito dalla
sconfitta o liberava una città da un assedio, in tal caso la si definiva corona ossidionale, la più alta
ricompensa militare per i romani. Ossidionale, appunto, deriva dalla parola
assedio.
La corona navalis
era assegnata a chi arrembava per primo una nave straniera, quella vallaris a chi penetrava in campo
nemico superando il vallo.
In origine la corona era un ramo ripiegato su se stesso e
posto sul capo di una divinità in segno di omaggio. Solo in seguito è divenuta
insegna di sacerdoti e sovrani.
Il significato nascosto all’interno delle corone, non è
diverso da quello di un turbante, o di un copricapo di indiano pellerossa, o, a
rigore, dei copricapi militari, persino della testa rasata dei monaci buddisti.
Il senso è sempre lo stesso: mettere in risalto l’organo più importante della
creazione: la testa umana.
La corteccia cerebrale è importante per via dei due emisferi
di cui uno, il sinistro, è dotato di area del linguaggio, unico caso in natura
e probabilmente nel cosmo. L’uomo ha anche un’altra capacità: ride. Queste due
specializzazioni lo distinguono dal resto degli animali.
Dal momento che siamo a immagine e somiglianza
dell’Universale, il Cosmo con le stelle è l’equivalente del nostro emisfero
destro, viceversa l’emisfero sinistro è individuabile nell’Aldilà.
La Corona dunque, soprattutto quelle che terminano con delle
punte, hanno la funzione simbolica di recepire le energie cosmiche che entrando
nella testa si trasformano in corrente di vita. Tale flusso centrale, chiamato
prana in certe tradizioni, irrora il sistema nervoso e quindi il cervello,
dando la possibilità alla Consapevolezza di manifestarsi.
In ebraico la parola Corona
è formata dalle stesse lettere della parola Corano: qof, vav puntato,
reisc, alef e noun finale. In italiano,
peraltro, è sufficiente scambiare di posto la seconda ‘o’ della parola corona
con la lettera ‘a’ per ottenere il termine Corano. Più chiaro di così non si
può!
Questa splendida coincidenza rafforza quanto detto e cioè
che la Corona è un collegamento
diretto con la Creazione. Il Corano,
difatti, è il libro Sacro dei musulmani e i Versetti sono direttamente
collegati alla Fonte Creatrice, saperli interpretare è abilità dei veri Dotti.
Stranamente la corona non compare nel Paradiso terrestre, Adamo ed Eva sono rappresentati nudi e privi di qualunque copricapo o aureola, a suggello del fatto che il loro errore è stato quello di non collegarsi alle Leggi profonde e fondamentali del Creato. La loro nudità è espressione di nudità mentale.
Trovare significati profondi e alternativi nel quotidiano, è
un’operazione magistrale. La ragione, da sola, non può pervenire a certi
risultati. Come già detto, un evento e un nome vanno sondati con l’analogia, la
logica, le permutazioni letterali e le lingue antiche.
Corona deriva dal latino corona. La parola si traduce ‘in
onora il cor’, onora il cuore. Sappiamo bene che cuore e mente sono
strettamente interconnessi. Il loro consumo di elettricità è notevole rispetto
ad altri elementi del nostro corpo, lo sanno bene i veri pranoterapeuti.
L’importanza della corona si evince anche dalla Divina
Commedia di Dante Alighieri. Virgilio ed il sommo poeta hanno entrambi sul capo
la corona di alloro.
Alloro dal latino laurus, certamente una parola che
rimanda all’aura vitale circondante ogni essere vivente, già fotografata negli
anni settanta dai fratelli Kirlian.
Interessante osservare come la parola ‘alloro’ cominci con la sillaba ‘AL’ che in ebraico richiama Dio. L’oro, inoltre, è inequivocabilmente citato, a suggello di quanto asserito circa l’affinità della Corona con le Leggi dell’Ordine Celeste il cui valore intrinseco è indiscutibile.
NON SOLO VERDE di Anna Maria Esposito: responsabile della testata giornalistica di radio CRT e conduttrice del programma “BLATERANDO”
Paprika
La Paprika è una spezia in polvere, ottenuta da alcune piante del genere capsicum (peperoni e peperoncini) e può essere dolce o piccante. La leggenda narra che sia stata una giovane contadina ungherese, scappata dall’harem di un pascià turco, dove si coltivavano i peperoni, ad insegnare ai contadini del suo villaggio come lavorare la Paprika. In Ungheria il periodo del raccolto viene vissuto come un momento gioioso. L’otto settembre, le donne, vestite con costumi sgargianti, raccolgono i peperoni nei campi e, dopo averli infilzati con ago e filo, fanno delle lunghe ghirlande che appendono a speciali sostegni di legno o a muri delle case. La Paprika è ricca di vitamina A e C, aiuta la pelle a mantenersi giovane, senza rughe
Maschera viso antirughe alla Paprika
Ingredienti:
2
cucchiai di miele
1 cucchiaino di Paprika dolce
Preparazione
e uso:
si miscelano Paprika e miele, si stende la maschera sul viso, evitando il contorno occhi e labbra. Lasciare in posa 10 minuti e risciacquare. Ideale, questa maschera, quando si è stanchi e la pelle risulta spenta e opaca. Inoltre è efficace anche contro le macchie senili, i punti neri e l’acne.
Precauzioni: controllare sempre eventuali azioni allergiche prima del trattamento, con un test in una zona del corpo.
DE GUSTIBUS NON DISPUTANDUM EST di Chefdomenico
Ricetta: Tacchino alla corte del Re sole
Ingredienti:
1
tacchino intero di circa 5 kg.
Paprika
Miele
di castagno
Olio
EVO
Salvia
Rosmarino
Limone
Sale
q.b.
Preparazione:
posizionare all’interno del tacchino le erbe aromatiche e gli spicchi di limone. Massaggiare l’esterno con abbondante paprika, olio e un pizzico di sale. Infornare. Dopo 4 ore estrarre il tegame col tacchino e cospargere la carne con miele di castagno, dentro e fuori. Reintrodurre nuovamente nel forno spento per altri dieci minuti, in modo da consentire al miele di insaporire meglio il tacchino. Servire con spinaci, cotti in padella senz’acqua per alcuni minuti, al fine di garantire sapore e fragranza al vegetale.
BOLLETTINO RADIOMETEO di Flaviana Pier Elena Fusi
Con
una bella coroncina
Di
rose profumate
Che
parlavano di virtù prelibate.
Trasportava
un sapere
Che
nel tempo si poteva vedere
Creava
i sogni più belli
E
realizzava splendidi modelli
Destava
i potenti
Allietava
gli intelligenti
Sapeva
insegnare
E
belle persone generare.
Così
onorava la corona
E
viaggiava in qualunque zona
Ma
se leggiamo bene questa storia
Qui
di tutti troviamo la memoria
Perché
quella regina incoronata
Non
è altro che la nostra anima amata.
Consiglio radiometeo: guardiamoci
dentro