Marino Magliani e i racconti de "La Sabbia e le Notti". La recensione


Marino Magliani è un intellettuale poliedrico e con la sua scrittura sa attraversare il tempo e lo spazio per farci viaggiare attraverso atmosfere europee e non solo.
Ed è proprio quello che si assapora leggendo la sua ultima pubblicazione, La Sabbia e le Notti, edito da Fawkes Editions. Il libro è una nuova edizione di due racconti che l’autore aveva già pubblicato e inserito nella racconta “Carlos Paz e altre mitologie private”, ma che questa volta vengo presentati in una forma nuova e accompagnati dalla traduzione in lingua francese a cura di Julie Biasucci. Il titolo dell’opera prende spunto dai due racconti che la compongono, La sabbia e Le notti di Sorba, di chiara impostazioni autobiografica. Se nel primo abbiamo una ambientazione ligure, che richiama alla memoria i luoghi di origine dell’autore, nel secondo, invece, ritroviamo i luoghi e l’esperienza che Magliani ha vissuto in Olanda, suo paese di adozione: «La casa dove abitavamo era poco distante dalla Francia. D’estate la notte si sentivano rane e usignoli nell’orto, dopo un po’ sembravano suoni lontani, come se giungessero da altre vallate, oltre frontiera. Era un paese stradale, con un torrente e un ponte di pie­tra, paese piantato al selvatico, come si intende da noi un posto dal quale il sole se ne va via presto. Ci sono modi di dire che in dialetto non si usano più, non si menzionano più oggetti, campagne crollate, inghiottite dai rovi. Ma il buio del fondovalle non lo si riesce mica a estirpare da una lingua. Sarebbe come togliere l’umidità alla nebbia di que­sto posto, dove vivo ora, la sabbia alle dune». La sabbia e le dune, le notti e la languidezza di un cielo plumbeo sono le atmosfere biografiche che la scrittura di Magliani rievoca. La pubblicazione è anticipata da una profonda riflessione a cura di Alessandro Gianetti, che scrive: «La narrativa di Magliani, nel suo germe iniziale, si alimenta della malinconica cinesi tra il vicino e il lontano, tra l’in­fanzia e la destinazione (che si stringe come non mai alla sua origine etimologica, il latino destinatio, il fatto di essere destinati) tra l’amato luogo assegnato dal caso e il posto in­travisto dall’uomo per ricordarlo in modo puro». I luoghi di cui si parla, gli estremi di una ideale retta sono Dolcedo, in Liguria e IJmuiden, a circa trenta chilometri da Amster­dam, sulla costa settentrionale dell’Olanda. «Entrambi sono descritti – scrive ancora Gianetti - con la precisione degli amanti delle atmosfe­re a cavallo tra il bosco, le dune di sabbia e il mare aperto. Se ne riproducono le persone, gli animali e le piante, e laddove non c’è nulla, tranne il mare, sembra nascere il racconto. Si ha la sensazione che il Mar Ligure e il Mare del Nord siano composti delle stesse particelle d’acqua, un flusso incessan­te che l’autore usa per farsi traghettare da una parte all’altra della sua mitologia privata; traversate in cui si mischiano episodi veri a personaggi inventati, senza che uno sappia mai esattamente a quale insieme appartengano i ricordi, se a quello della memoria o a quello della fantasticheria». La raffinatezza della scrittura di Magliani vi conquisterà, fino a farvi provare l’intima sensazione di dondolare tra le dolci acque o di sentire sulla pelle il vento che soffia tra le sinuose dune di sabbia.



Titolo: La Sabbia e le Notti
Autore: Marino Magliani
Genere: Raccolta di racconti
Casa Editrice: Fawkes Editions
Pagine: 160
Prezzo: 15,00 
Codice ISBN: 978-88-358-21-991

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