L’ultima punitrice, il romanzo di Maria Tronca: una storia antica, fatta di sapienza e di credenze popolari

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«Ci chiamavano Stecco e Palla. O Arancina con i piedi e Spiti­no, e anche Pacchione e Cosa sicca. Io, Ninfa, ero lo stecco, e avevo otto anni. Lui, Nino, la palla, e ne aveva appena com­piuti dieci quando ci siamo conosciuti». Così inizia il romanzo di Maria Tronca, L’ultima punitrice, edito da Les Flâneurs Edizioni, che ha come protagonista Ninfa, una ragazzina all’apparenza normale, ma dal destino del tutto insolito.
Il titolo ci suggerisce già qualcosa. La “punitrice” è, infatti, una figura tradizionale della cultura siciliana; è colei, che possedendo una conoscenza approfondita di erbe e unguenti, può aiutare chi ne chiede ausilio. Il racconto che Maria Tronca ci propone, ricopre un arco temporale abbastanza ampio, più di trent’anni in cui seguiamo Ninfa che da semplice bambina diviene una esperta punitrice. Ogni anno Ninfa si reca a casa dei nonni a Mondello per trascorrere i mesi estivi e proprio dalla nonna viene iniziata a questa antica arte. Dorina, questo è il nome della nonna di Ninfa, è molto conosciuta a Mondello per le sue doti di guaritrice, che ha ereditato dalle sue antenate e ben presto comprende che Ninfa sarà la sua discendente. Dorina, infatti, «era bravissima a preparare medicine con le erbe, sciroppi per la tosse, tavolette per il mal di testa, creme per i dolori reumatici. E poi riusciva a capire che cosa avesse una persona solo guardandola negli occhi». Ad sancire la discendenza è il contatto che Ninfa ha con una sua antenata, la Vecchia come viene chiamata nel romanzo, morta molto tempo prima per mano delle persone del paese che la ritenevano essere una strega. La morte improvvisa di Dorina non permette a Ninfa di completare il suo apprendistato, fondamentale perché capisca qual è il limite oltre il quale non deve andare. Infatti, Ninfa sente di non tendere solo al bene, ma che le sue doti possono essere anche strumento di malvagità. Come la nonna e chi l’ha preceduta, Ninfa è anche una “Punitrice”, così come può far bene, può anche fare male. Man mano che ci addentriamo nella lettura di questo romanzo, vediamo come Ninfa sia combattuta tra Bene e Male, come sia difficile ricacciare indietro certi impulsi, che le permettono di scagliare quelli che chiamano “atassi”, ovvero anatemi che possono anche portare lo sventurato, su cui l’anatema è lanciato, alla morte. Oltre alla scomparsa della nonna, Ninfa vivrà la perdita della sua illusione d’amore e questo la farà cadere ancora di più nella tentazione di approfondire il lato oscuro di quell’arte ancestrale di cui è ormai l’ultima discendente. 
Maria Tronca con questo romanzo ci racconta in primis una storia antica, fatta di sapienza e di credenze popolari, ma anche di rabbia covata e di vendetta da portare a termine. La protagonista di questa storia appassionante dovrà combattere con sé stessa per poter pore fine ad un percorso dal quale forse non è più facile far ritorno.  

Titolo: L’ultima punitrice

Autore: Maria Tronca
Genere: Narrativa contemporanea
Casa Editrice: Les Flâneurs Edizioni
Collana: Bohemien
Pagine: 416
Prezzo: 20,00 
Codice ISBN: 978-88-313-14-329


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