L’abito invernale di Sara Alfieri è un romanzo denso e significativo; è lo spaccato
di un’epoca in cui si racconta la vita di numerosi personaggi i cui destini
sono legati saldamente tra loro.
È in particolare la storia di tre famiglie: i
Maladian, i Deauville e i Mozen, che si incontrano e si scontrano in più di un
secolo. Sono Carole Maladian e Simon Deauville i centri attorno a cui ruotano
gli altri personaggi: presentati sin da bambini, viene narrata la loro infanzia
e il loro primo incontro, fino ad osservarli adulti. E i personaggi che
gravitano intorno a loro - nonni, genitori, figli, amici, amanti e conoscenti -
contribuiscono a creare un microcosmo complesso al cui interno accade la vita,
così come succede nel mondo reale. Sara Alfieri è infatti molto abile nel
delineare caratteri e personalità, rendendo i suoi personaggi tridimensionali;
ognuno di loro è tratteggiato con cura, e mostrato nei suoi desideri, nelle sue
paure, nella sua umanità. Un’umanità che oscilla sempre tra il male e il bene,
tra l’egoismo e l’altruismo, tra l’odio e l’amore. Carole è l’esempio lampante
di un personaggio, e una donna, che a causa di traumi del passato non riesce a
perdonare e a perdonarsi, commettendo spesso azioni discutibili: “Carole
cercava protezione nel modo sbagliato. E viveva nel modo sbagliato: prendeva e
non dava nulla in cambio”. Al suo opposto c’è Simon, un uomo buono, forse
troppo, a volte schiacciato da una moglie capace di grandi slanci di affetto così
come di disprezzo: “Completamente soggiogato dalla moglie, Simon si era via via
annullato, donandole anima e corpo come se ne fosse schiavo e la sua vita non
contasse niente”. È un amore tormentato quello che l’autrice racconta,
deturpato da segreti, vendette e sensi di colpa. Personaggi ignobili come
Duncan Delmore, pigmalione di Carole, o estremamente positivi come André
Maladian, fanno in modo che il lettore si senta calato in una storia che riesce
sempre a trasportarlo da un lato all’altro della gamma di sfumature del
comportamento umano, rendendo l’opera tanto vicina alla realtà da dimenticarsi
che è solo finzione. Nucleo della narrazione è inoltre l’amore per l’arte, in
tutte le sue declinazioni: dalla sartoria, mestiere tramandato nella famiglia
Maladian, alla recitazione, sia Carole che Wera sono attrici, fino alla musica,
Simon è un ottimo pianista, come lo era stato suo nonno; e l’autrice riflette e
fa riflettere sul potere dell’uomo di creare bellezza, così come sulla sua
capacità di distruggerla.
Titolo: L’abito invernale
Autore: Sara Alfieri
Genere: Narrativa contemporanea
Casa
Editrice:
Casa Editrice Kimerik
Collana: Kimera
Pagine: Tomo1: 510; Tomo2: 724
Prezzo: 28,00 €
Codice ISBN: 978-88-937-59-885
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