In alcuni Paesi si sta profilando una riapertura graduale delle scuole e delle università.
Come noto, il tipo di servizio prestato dal personale scolastico all'estero è diversificato e include scuole statali italiane, scuole paritarie, sezioni di italiano all’interno di scuole straniere, corsi di lingua e cultura italiana, lettori universitari, nonché attività di supporto ad Ambasciate ed Uffici consolari. Pur trattandosi di attività ed esigenze diverse (talune curricolari, altre a carattere extra-curricolare), nella fase di ripristino della didattica in presenza appare opportuno, per quanto possibile, un approccio omogeneo all'interno dei singoli Paesi, a prescindere dal tipo di funzione ricoperta (a meno che non vi siano situazioni fortemente divergenti, al livello di regioni/province/Laender etc.). L’obiettivo, dove sussistano le condizioni, è quello di una ripresa graduale e in sicurezza delle attività, in consonanza con quanto disposto dalle autorità locali, senza però escludere, ove adeguatamente motivato dall’Ambasciata, eventuali disallineamenti temporanei, che potrebbero anche essere dettati dalle quarantene “di ritorno” a cui potrebbero essere soggetti i docenti rientranti.
Va da sé che il personale in regime di art. 186 è comunque chiamato a fare rientro nella Sede estera laddove il motivo alla base della propria domanda di rientro o trattenimento in servizio in Italia sia venuto meno. Le Sedi saranno altresì invitate a vigilare sulle misure a tutela dei lavoratori applicate dalle scuole e dalle università locali in cui opera personale italiano.
Cons. d’ambasciata
Roberto Nocella capo ufficio V DGSP MAECI