«Si tratta di un libro particolare, estroso, frutto dell'unione di diversi
generi letterari. Il romanzo è una sorta di thriller da leggere e interpretare
in chiave filosofica» - di Andrea Giostra
Ciao Andrea, benvenuto e grazie per avere accettato il nostro invito.
Come ti vuoi presentare ai nostri lettori?
Grazie a
voi per l'invito, essere qui è davvero un piacere per me. Potrei presentarmi come
un amante della scrittura creativa in tutte le sue forme, dalla poesia alla
narrativa, passando per il teatro, sebbene il mio lavoro sia prettamente
giornalistico. Collaboro, infatti, con diversi quotidiani e periodici,
occupandomi soprattutto di cronaca e cultura.
Come nasce la tua passione per la scrittura? Ci racconti come hai
iniziato e quando hai capito che amavi scrivere?
Ho iniziato
a scrivere da bambino, lasciando che la fantasia viaggiasse indisturbata. Era
un'attività che mi faceva sentire libero. La passione vera e propria per la
scrittura, invece, è nata durante gli anni dell'adolescenza, in quel periodo ho
compreso che non avrei mai potuto fare a meno di scrivere.
È stato appena pubblicato il tuo ultimo romanzo dal titolo “La notte
degli angeli”. Ci racconti come nasce questo libro,
qual è l’ispirazione che lo ha generato, dove è ambientato e di cosa narra?
Il romanzo
nasce dalla mia grande passione per il genere letterario noir ed è
ambientato nei quartieri periferici di una cittadina immaginaria. L'intera
storia si svolge nell'arco di una sola notte, fatta eccezione per il prologo
iniziale, ed è incentrata sulle vicende di tre personaggi molto diversi, ma al
contempo legati, tra loro e in particolare sulla loro voglia di cambiamento e riscatto.
Cosa devono aspettarsi i lettori che leggeranno il tuo libro e quale il
messaggio che vuoi lanciare loro con questa tuo romanzo?
Ho cercato
di porre la lente d'ingrandimento sugli eroi del quotidiano, sulla loro dura
lotta per la sopravvivenza, e su alcune tematiche esistenziali che spesso
vengono sottovalutate, come ad esempio il significato ultimo delle nostre
decisioni, delle nostre scelte, il valore dell'amore e della libertà.
Una domanda difficile Andrea, perché i nostri lettori dovrebbero
acquistare “La notte degli angeli”?
Penso che
valga la pena di acquistare “La notte degli angeli” perché si tratta di
un libro particolare, estroso, frutto dell'unione di diversi generi letterari.
Il romanzo è una sorta di thriller da leggere e interpretare in chiave
filosofica.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare per la realizzazione di quest’opera?
Se sì, chi sono queste persone e perché ti senti di ringraziarle pubblicamente?
Innanzitutto
voglio ringraziare la Casa Editrice Aracne per aver creduto in questo
libro, poi voglio ringraziare i miei famigliari e i miei amici, perché non
hanno mai mancato di dimostrarmi affetto e sostegno.
Ci parli
delle tue precedenti opere e pubblicazioni? Quali sono, qual è stata
l’ispirazione che li ha generati, quali i messaggi che vuoi lanciare a chi li
leggerà?
Prima di questo romanzo ho pubblicato due
raccolte di poesie: “Poesie di una mente silenziosa” (Kimerik) e “Riflessioni
in chiaroscuro” (La Macina Onlus). Entrambi i libri sono il risultato delle
mie personalissime meditazioni, le quali hanno interessato molti argomenti.
Attraverso questi testi vorrei spingere i lettori a riflettere su alcuni aspetti
della nostra vita e della nostra società. Ho anche scritto e diretto, in
collaborazione con Maurizio Spoliti, la commedia teatrale “Fantasmi
sotto sfratto”. Quest'ultima è stata una delle mie esperienze artistiche
più belle in assoluto.
Quali sono i tuoi prossimi progetti e i tuoi prossimi appuntamenti che
vuoi condividere con i nostri lettori?
Al momento
sto già lavorando alla stesura di un nuovo romanzo e di una nuova raccolta di
poesie. In futuro, mi piacerebbe anche portare in scena una commedia teatrale
che ho terminato di sceneggiare poche settimane fa.
Se dovessi consigliare ai nostri
lettori tre film da vedere e tre libri da leggere assolutamente, quali
consiglieresti e perché?
Per quanto riguardo i film, consiglierei di vedere “Pulp
Fiction” di Quentin Tarantino, “I guerrieri della notte” di Walter
Hill e “Un giorno di ordinaria follia” di Joel Shumacher, poiché ritengo
che siano tre pellicole estremamente originali, mentre per quanto concerne i
libri, suggerirei “Ossi di seppia” di Eugenio Montale, “L'arte della
guerra” di Sun Tzu e “Colloqui con sé stesso”, di Marco Aurelio. Si
tratta di tre opere capaci di aprire la mente e temprare l'anima.
Come vuoi concludere questa chiacchierata e come vuoi lasciare i lettori
che leggeranno questa intervista?
Per prima
cosa vorrei ringraziarvi per avermi invitato, poi vorrei salutare tutti i lettori
con un bellissimo aforisma di Daniel Pennac: “Un libro ben scelto ti
salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”.
Andrea Lepone
La notte degli angeli
Andrea
Giostra