Vienna, nel 2020 il tradizionale “Ballo delle debuttanti” apre a "nuove coppie"

di Riccardo Bramante - Dalla lontana epoca del Congresso di Vienna del 1854 Vienna è divenuta la città del valzer sia per i musicisti che hanno trovato colà ispirazione, sia per i fastosi balli tradizionalmente organizzati.
Uno dei più importanti è certamente il “Ballo delle debuttanti” che, inaugurato nel 1935, si tiene ogni anno presso la Wiener Staatsoper il giovedì grasso di carnevale che quest’anno cade il prossimo 20 febbraio. Questo evento, un mix di valzer, polonnaises e balletti, voleva richiamare il profumo della grandezza dell’Impero Asburgico da cui trae origine, ma è divenuto nel tempo uno dei più romantici ed eclettici eventi mondani mitteleuropei.

Aperto inizialmente alle giovani fanciulle appartenenti all’alta società austriaca, l’evento si è man mano indirizzato ad una platea più ampia, mantenendo, peraltro, stretti requisiti per la partecipazione ed il relativo abbigliamento. Per poter far parte delle 180 coppie che formano il Ballo è, infatti, necessaria la presentazione, da parte della donna, di una lettera di candidatura corredata da una foto e relativo curriculum, nonché l’accettazione di un “dress code” costituito obbligatoriamente da un abito lungo bianco a sfera senza crinoline o applicazioni sgargianti mentre l’uomo accompagnatore dovrà indossare il tradizionale frac nero e, naturalmente, saper ballare il famoso “Dreiviertel Walzer” (valzer di tre quarti con rotazione a sinistra).

La grande novità di quest’anno consiste nel fatto che il Comitato organizzatore del Ballo, presieduto dalla musicista Maria Grossbauer, ha accolto tra le 180 coppie che parteciperanno anche una coppia composta da due donne tedesche, Sophie Grau di 21 anni e Iris Klopfer, 22 anni, che pur dichiarandosi eterosessuali con questo gesto hanno voluto combattere l’omofobia e “lanciare un segnale di pari opportunità per le coppie dello stesso sesso in una manifestazione tradizionalmente conservatrice”.

A sua volta l’Ufficio Stampa dello Staatsoper, per tagliare corto alle polemiche, ha fatto presente che l’unica condizione per essere ammessi al ballo è “saper ballare” e che, quindi, non vi erano preclusioni di altro genere.

Fino al 20 febbraio, perciò, anche le due ragazze insieme a tutti gli altri concorrenti saranno sottoposte ad assidue ed anche faticose lezioni di ballo da parte degli insegnanti delle più rinomate scuole viennesi per avere poi la soddisfazione di portarsi a casa Iris la coroncina della donna e Sophie le “manchettes” del frac.

Per Vienna rimarrà soltanto la sensazione che in questi primi giorni del 2020 si sono aperte altre due crepe nella sua tradizione imperiale: nel famoso Concerto di Capodanno, tenuto come sempre allo Staatsoper, è stata modificata la famosa Marcia di Radetzky per “renderla meno nazista” e poi , nel “Gran Ballo”, l’apertura a coppie dello stesso sesso; è lo “Zeitgeist”, lo spirito del tempo che prevale!. 
Fattitaliani

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