Segnalibro. Paolo Malaguti, ne "L'ultimo Carnevale" le mie paure per il futuro. L'intervista di Fattitaliani

Stasera alle ore 18.00 Paolo Malaguti presenta il suo libro “L’ultimo carnevale” presso la Libreria Goldoni a Venezia, domani a Bassano del Grappa Libreria Palazzo Roberti (17.30), il 30 maggio sarà nella Biblioteca Comunale di Mestrino (alle 20,45) e il 31 maggio in quella di Dueville (ore 20.45). Oggi è ospite della rubrica Segnalibro: l'intervista di Fattitaliani.

Quali libri ci sono attualmente sul suo comodino?
Tengo sempre sul comodino "Fiabe italiane" raccolte e trascritte da Italo Calvino, assieme a un libro di Guareschi, sono letture brevi utilissime per avvicinarsi al sonno... Assieme a queste due costanti attualmente sul comodino ho "Stirpe" di Marcello Fois.
L'ultimo "grande" libro che ha letto?
Direi "L'uomo che cadde sulla terra" di Tevis, un incontro recente e inaspettato!
Chi o cosa influenza la sua decisione di leggere un libro? 
Normalmente mi affido ai suggerimenti di un paio di amici librai, che più di me tengono gli occhi aperti sul panorama editoriale... Conoscono i miei gusti e in più di un'occasione mi hanno fatto incontrare autori di cui altrimenti con ogni probabilità non avrei mai letto nulla.
Quale classico della letteratura ha letto di recente per la prima volta?
Il mio lavoro di insegnante di letteratura alle superiori mi obbliga, in qualche modo, ad avere dei contatti ripetuti e continuati con i grandi classici... E questo può essere un limite, perché la lettura "per puro intrattenimento" rischia di prendere, per reazione, itinerari diversi. Di recente mi è capitato tra le mani "Dialoghi con Leucò" di Pavese... lo avevo leggiucchiato, in verità un po' distrattamente, ancora negli anni dell'università: in questo nuovo incontro si è rivelata per me una lettura davvero incredibile, mi è dispiaciuto aver lasciato così a lungo il libro sullo scaffale.
Secondo lei, che tipo di scrittura oggi dimostra una particolare vitalità? 
Vedo che una fascia di lettori forti resta quella degli adolescenti, e questo mi pare stia dando una spinta significativa a diversi tipi di "graphic novel": forse è lì che attualmente il mondo editoriale sta sperimentando e innovando di più... 
Personalmente, quale genere di lettura Le procura piacere ultimamente? 
Per passione e per interesse prediligo la narrativa storica e la saggistica storica. Due esempi recenti in tal senso sono "L'albero dei giannizzeri" di Goodwin sul fronte della narrativa e "Il capo" di Marco Mondini sul fronte della saggistica storica.
L'ultimo libro che l'ha fatta sorridere/ridere? 
Qualche giorno fa ho riletto con i miei studenti alcuni passi del "Satyricon" di Petronio, e come sempre quel libro mi fa sorridere nella sua genialità linguistica e nel realismo delle rappresentazioni di un mondo romano "fuori dagli schemi". Altrimenti se ho bisogno di rilassarmi vado sul sicuro con una pagina di Guareschi.
L'ultimo libro che l'ha fatta commuovere/piangere?
Probabilmente "La via del ritorno" di Remarque: è un'opera in grado di raccontare senza retorica e con lucidità graffiante la tragedia del dopoguerra per la generazione dei soldati dell'esercito tedesco sconfitti e obbligati comunque a ripartire.
L'ultimo libro che l'ha fatta arrabbiare?
Mi pare di non essermi mai arrabbiato durante la lettura di un libro. Indignato sì, di sicuro: l'ultima volta poche settimane fa, rileggendo "Marcia su Roma e dintorni" di Lussu: un racconto breve, tagliente, tragico ma anche ironico sull'ascesa del fascismo in Italia. Un libro che cerco di rileggere ogni anno in prossimità del 25 aprile.
Quale versione cinematografica di un libro l'ha soddisfatta e quale no?
Devo dire che il primo grande innamoramento per un adattamento dal libro allo schermo è stato per la serie televisiva tratta da "It" di Stephen King, parlo di quella degli anni Novanta. Non mi ha molto appagato invece il "Dracula" di Coppola, sebbene abbia un cast d'eccezione e delle soluzioni di regia originali ed efficaci... le pagine di Stoker a mio avviso restano su un altro livello.
Quale libro sorprenderebbe i suoi amici se lo trovassero nella sua biblioteca?
Da qualche parte dovrei avere un manuale di pollicoltura, dei primi del '900, della Hoepli... 
Qual è il suo protagonista preferito in assoluto? e l'antagonista?
Chiaramente è una domanda complicata, è difficile scegliere tra i vari protagonisti amati nelle diverse stagioni delle nostre vite... Per certi aspetti ho amato molto Don Chisciotte, la lettura delle sue imprese risale ormai a una ventina d'anni fa... Più facile invece cavarmela con i cattivi: richiamo in causa Stoker, senz'altro il Conte Dracula è un antagonista che per molti aspetti surclassa i "buoni" di quel romanzo.
Lei organizza una cena: quali scrittori, vivi o defunti, inviterebbe? 
Visto che mi è permesso sognare, sogno in grande: di sicuro il primo della lista sarebbe Dante... al di là di una serie di dubbi sui passi ancora oggi incerti della "Commedia" mi interesserebbe domandargli molto sulla "meccanica" di quell'opera in quel tempo... Il sistema delle citazioni, i supporti per gli appunti, le fasi preparatorie... per non parlare della sua creatività linguistica, delle conoscenze enciclopediche... 
Ricorda l'ultimo libro che non è riuscito a finire? 
In effetti durante l'anno sono molti i libri che non riesco a finire, ma non per colpa dei libri, quanto perché, come credo capiti a molti, al di fuori dei momenti distesi delle pause estive il tempo-lettura è sempre molto compresso e frammentato, quindi capita spesso che mi avvicini a un libro per rendermi presto conto di avere bisogno di più calma per affrontarne la lettura... Quindi il più delle volte non si tratta di veri abbandoni, ma di rinvii a data da destinarsi.
Quale scrittore vorrebbe come autore della sua biografia? 
Vorrei soltanto che fosse un mio amico, uno che mi ha conosciuto nel bene e nel male da vicino, e che fosse in grado di farmi delle domande "pesanti" e di leggere, se necessario, le risposte anche tra le righe... Se poi si trattasse di un amico con la passione per la scrittura sarebbe tutto di guadagnato!
Che cosa c'è di Paolo Malaguti ne "L'ultimo Carnevale"?
Di sicuro nel libro ci sono le mie paure per il futuro: racconto di una Venezia deserta, semi affondata e ridotta a un parco turistico a cielo aperto. Qualcosa che potrebbe apparire "distopico", eccessivo. Eppure se guardiamo i dati sullo spopolamento della città e sulle prospettive dell'innalzamento dei mari nel prossimo secolo (non nel prossimo millennio!) c'è poco da stare allegri. E' un romanzo che, purtroppo, racconta un mondo che potrebbe essere visto da chi adesso ha vent'anni, se non cambiamo subito i nostri comportamenti. Giovanni Zambito.

IL LIBRO
19 febbraio 2080. Martedì grasso. C’è nebbia, sulla laguna deserta, i turisti non sono ancora arrivati. Affluiranno appena farà giorno, pagando il biglietto e passando dai tornelli: già, perché da quando Venezia è stata dichiarata non più agibile, evacuata e trasformata in Venice Park – la più pittoresca delle attrazioni italiane – non esistono più residenti. Solo il circo quotidiano dei visitatori e degli accompagnatori, oltre a un pugno di Resistenti che vorrebbe vederla tornare viva e abitata. In questo giorno d’inverno ci sono Michele e Sandro, guardiani che pattugliano la laguna. C’è Carlo, guida turistica appena promossa (e già in un mare di guai). C’è Rebecca, la combattiva attivista disposta a trasformarsi in assassina pur di non rassegnarsi alla morte della sua città. E c’è Giobbe, un vecchio che ha perso tutto: la moglie, la casa, la memoria… ma l’unica cosa che gli è rimasta, un segreto racchiuso in un mazzo di chiavi, può cambiare il futuro. Che infatti cambierà, nell’arco di un’indimenticabile giornata di Carnevale.
Allucinazione e realismo, tenerezza e mistero sono le cifre di un romanzo storico diverso da ogni altro, capace di proiettare il passato in un futuro prossimo che somiglia vertiginosamente al nostro. La città d’arte più famosa al mondo fa da scenario a un’avventura dal passo di nebbia e di tuono, in cui si muovono quattro personaggi che in modi diversi dovranno scegliere tra se stessi e Venezia.
L'AUTORE
PAOLO MALAGUTI, padovano, docente di Lettere a Bassano del Grappa e autore di romanzi e saggi, è entrato nella dozzina del Premio Strega con La reliquia di Costantinopoli. Il suo ultimo romanzo è Prima dell’alba (Neri Pozza 2017).
Casa editrice: Solferino
Pagine: 320
 Prezzo: 17,00 euro 

Data di uscita: 23 maggio 2019
Collana: Narratori
Formato: brossura
Fattitaliani

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