Musica, Fawzee e il bullismo: "il rap mi ha fatto rinascere". L'intervista di Fattitaliani

Una canzone che arrivasse a tutti, una canzone senza veli un po’ come la luna che si lascia guardare così come è. È l'obiettivo postosi il giovanissimo rapper Fawzee con il nuovo singolo "Moon" (video).
Giuseppe Giordano, in arte Fawzee, fin da bambino ama la musica ed inizia a studiare per poter suonare con gli altri e per gli altri. Affascinato dal rap per le metriche e le ritmiche, ma anche per le storie di riscatto intrise in questo genere decide di scrivere e di far ascoltare la propria musica. Fattitaliani lo ha intervistato.
Qual è stato il tuo primo approccio in assoluto con la musica? Racconta...
Mi approcciai alla scrittura dei testi rap circa 5 anni fa, durante la frequentazione delle scuole medie. Avevo un compagno di classe con cui condividevo questa passione, ci divertivamo a scrivere e a fare freestyle per quel poco che potevamo essere in grado di fare. Decisi di proseguire con questa passione, perché era ciò che mi rendeva gioioso in giornate tristi.
E il primo passo come professionista come è avvenuto e sviluppato?
Il mio primo passo da "professionista" credo non sia ancora avvenuto, ma posso dire che stiamo lavorando bene. Scrivo e compongo costantemente, dedicando gran parte della mia vita a questo progetto.
Credo che l'importante per ora sia fidelizzare il più possibile e portare contenuti innovativi e di qualità. È da questo che voglio partire.
In che senso e come “Moon è un brano che nasce per unire”?
Moon é un brano con un significato celato, quello del bullismo. Un messaggio indiretto per le persone che ne sono vittime, unendo il significato ad una sonorità coinvolgente. Con "un brano che nasce per unire" intendo che voglio cercare un unico punto di incontro nei vari gusti delle persone, in una sola canzone.
Hai vissuto da vicino qualche caso di bullismo? 
Successe alle scuole medie, ebbi un litigio con un ragazzo, da lì cominciai ad essere trattato male dalla sua comitiva, la sera non scendevo per paura di subire offese morali e fisiche. Il mio è un appello a tutte le persone che ne sono vittime, parlatene il prima possibile con qualcuno, perché il bullismo può far molto male. Il rap mi ha fatto rinascere.
Quali sono a tuo avviso le "sirene" da cui oggi è meglio scappare?
Ad oggi la metafora delle sirene potrebbe essere riferita a molti pericoli. A volte ci lasciamo trasportare dalle negatività che ci circondano, le amicizie perse, le delusioni e i pericoli dell'adolescenza. Queste sono le sirene da cui è meglio scappare per non dimenticare il valore della vita anche quando le cose non girano per il verso giusto.
Quali sono i tuoi artisti rap preferiti?
Sono cresciuto con il rap di Emis Killa, amo tutto ciò che è poesia scritta in rima, tutto ciò che produce un'emozione o la cosiddetta pelle d'oca quando la si ascolta.
Pensi sia facile mantenersi "rapper" puri senza cedere alle lusinghe commerciali?
Credo che ognuno possa mantenere la propria identità al dil à del genere che porta. Il concetto che si è perso negli anni è quello di leggere accuratamente i testi. Un testo profondo a parer mio sta bene anche su una base trap, basta che sia profondo e significativo. Non è commerciale tutto ciò che è orecchiabile.
Da dove nasce il tuo nome d'arte?
Il mio nome d'arte nasce da una cultura che mi ha sempre affascinato, ma allo stesso tempo da un ideale che mi pongo praticamente da sempre. Credo che sia fondamentale vincere contro ogni difficoltà per riuscire a vincere anche nella vita. Fawzee significa proprio vincente in arabo, con dei ritocchi estetici che rendono il nome più orecchiabile. Amo il rap e voglio vincere con esso. Giovanni Zambito.


Fattitaliani

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