Anna D'Elia "Il mondo salverà la bellezza" in mostra a Roma dall'8 marzo

Dall’8 marzo all’8 aprile 2019, alla Ars Perpetua Gallery,  la famosa galleria che ha vissuto nel 2018  un successo internazionale con la mostra dei bozzetti inedeti di Federico Fellini,  torna l’appuntamento da non perdere dedicato all’eccellenza nell’arte  con la personale di Anna D’Elia, talentuosa pittrice nata ad Olten in Svizzera, che ha ottenuto nel 2018 un meritato successo per le sue opere,  olio su tela di grande bellezza e suggestione.

Per l’abilità tecnica e padronanza nel rappresentare la bellezza e l’armonia della natura molti i premi a lei conferiti, l’ultimo in ordine di tempo, il premio della critica, una menzione speciale, per la sezione pittura paesaggistica iperrealista con il dipinto ”Il prato di Sveva 1” alla Biennale Internazionale del Tirreno 2018.
Espressionismo,  Surrealismo  ed iperrealismo i tratti ravvisabili nelle  opere di Anna D’Elia che dall’8 marzo è in mostra  alla Ars Perpetua Gallery. La metamorfosi della natura ma anche dell’animo umano al centro della sua produzione, come  (Je suis…la Femme des fleurs, olio su tela 90×70×0.5 cm, 2018) anche conosciuto come la donna-bocciolo, luogo di contemplazione, con cui ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali.
“E’ nella  bellezza della natura- ci spiega Anna D’Elia– che i volti rappresentati dinamicamente e serialmente ritrovano l’equilibrio dell’anima. I molteplici movimenti espressivi stanno a sottolineare il continuo e ricercato sforzo di una comunicazione significativa con l’essere umano“.
Anna D’Elia  coltiva, fin da ragazzina, la passione della pittura da autodidatta con l’unica finalità di raccontare e amplificare la bellezza del mondo che la circonda. La sua  passione per la pittura si concretizza attraverso un cromatismo audace e singolare che colpisce in ogni sua opera con  la finalità di catturare l’attenzione del pubblico sui dettagli e sulla bellezza.
“L’attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono”(Simone Weil).
Questo il concetto di riferimento e  di ispirazione  della sua produzione, prevalentemente paesaggistica; il punto di partenza è  l’attenzione per la natura, fonte di creatività  ed elemento  in cui rifugiarsi per realizzare l’armonia dell’anima, per poi  recuperare una relazione empatica  con il genere umano.

Per conoscere più dettagliatamente l’artista le abbiamo chiesto:
Il mondo salverà la bellezza, perché questo titolo? “È un esplicito invito a prestare sia attenzione che  rispetto  per la Natura  che per quanto sia inanimata ed  antropizzata, potrebbe e  saprebbe restituire ancora la Bellezza del senso della vita all’umanità,  solo se ne accorgessero gli esseri  viventi”.
Da dove trae ispirazione per le sue tele? “Parto sempre da luoghi reali, vissuti, respirati, indipendentemente che siano quelli dell’infazia o del quotidiano, che poi vengono filtrati dal ricordo e trasformati talvolta  oniricamente”.
Il colore cosa significa per lei e per le sue opere? “Il mio è  un cromatismo accentuato per amplificare la bellezza della Natura, quella che ha  catturato  la mia attenzione. Utilizzo soprattutto il colore per non perdermi. Il magnetismo dei colori mi riporta al senso quasi come  se avessero una funzione terapeutica”.
Due i fili conduttori della sua personale a Roma i paesaggi e i volti femminili, ci spiega perché? “Apparentemente sembrano due filoni conduttori  separati, invece  c’è sempre una stretta  congiunzione tra quel  mondo  rappresentato nei dettagli della natura e i  volti in cercano ristoro: la Natura non sa deludere non può deludere”.
La sua pittura si può considerare iperrealista? “Nella mia pittura sono ravvisabili tratti di Espressionismo, talvolta  Surrealismo  ed iperrealismo per quanto riguarda gli zoom sulla natura, poi non sono io a dovermi definire”.
L’arte per molti è un rifugio, nel suo caso da cosa? “Da me stessa, per esorcizzare il dolore dei miei pensieri“.
Il volto delle donne è protagonista di molte sue opere, che cosa rappresenta l’elemento femminile nei suo quadri? "Me stessa e tutte le donne che si identificano in quei stati d’animo ritratti e hanno il coraggio di essere Protagonista di Libertà”.
La metamorfosi della natura ma anche dell’animo umano sono al centro della sua produzione artistica, perché? “Parlerei più specificamente di metamorfosi della donna-bocciolo nella Natura, luogo di contemplazione  (,Je suis…la Femme des fleurs, olio su tela 90×70×0.5 cm,  2018). È nella  bellezza della natura che i volti rappresentati dinamicamente e serialmente ritrovano l’equilibrio dell’anima. I molteplici movimenti espressivi stanno a sottolineare il continuo e ricercato sforzo di una comunicazione significativa con l’essere umano”.
La data dell’8 marzo, che apre la sua mostra, in che modo è legato alla sua personale e alla sua produzione artistica? “In verità la scelta è stata del tutto casuale. Non posso non  assumerla a questo punto  come il segno tangibile del mio inizio professionale e insieme a quello personale…c’è sempre Polaris (la Stella polare) a ricordarmi che i sogni possono realizzarsi!”.
 Polaris, olio su tela, 80×70 cm, 2019

Biografia:
Anna D’Elia nasce ad Olten (Svizzera) il 19/06/1970, dove vive per i primi anni della sua vita. Trasferita a Cava dei Tirreni studia e si laurea in Lettere e Filosofia all’università di Salerno. Insegna Italiano e Storia in un Istituto di istruzione di secondo grado a Napoli da circa 16 anni. Coltiva la passione della pittura da autodidatta con l’unica finalità di raccontare e amplificare la bellezza del mondo che la circonda.

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