Intervista di Andrea Giostra.
Ciao Aurora, benvenuta e grazie per la tua disponibilità. Sei una
scrittrice e un avvocato. Come ti vuoi presentare ai nostri lettori? Chi è Aurora
nella sua professione e nella sua passione per l’arte dello scrivere?
Cosa dire di me? Per quelle poche persone che mi conoscono, sono una grande
sognatrice venuta da Marte con molta fantasia e voglia di vivere. Per questo ho
sempre amato leggere e negli ultimi due anni, ho ripreso anche a scrivere.
Infatti, ho scritto ben quattro libri in appena due anni e già sto scrivendo il
mio quinto libro. Attraverso la scrittura riesco a dare
sfogo alla mia illimitata fantasia con i tanti personaggi dei miei libri che
creo. Posso essere chiunque al pari di un attore che interpreta diversi
personaggi: un giovane avvocato, un commissario di polizia, una donna tradita,
uno psicopatico…
Recentemente
hai pubblicato “Sentieri Virtuali”
edito da Lampi di stampa. Vuoi raccontare ai nostri lettori come nasce questa
storia e di cosa parla, senza ovviamente fare spoiler?
Ho scritto “Sentieri Virtuali”,
prendendo spunto dal nuovo canale di comunicazione moderno, in cui
interagiscono quasi tutti gli individui, ormai, come appunto Facebook. Pensa
che io fino a due anni fa non sapevo neanche cosa fosse. È stata la mia prima
casa editrice a suggerirmi di iscrivermi a questa diavoleria moderna per
pubblicizzare i miei libri, in quanto un canale molto seguito ormai quasi da
tutti. Ed infatti, navigando in questo nuovo mondo, ho avuto modo di conoscere
ancora più da vicino le svariate realtà che si celano proprio dietro il mondo
virtuale, raccogliendo molto materiale appunto per il mio libro. Da qui, la
creazione della storia della protagonista, Anna, una tranquilla segretaria di
uno studio medico che, a seguito del suo fallimento matrimoniale, si lascia
convincere dalla sua più cara amica ad iscriversi su Facebook per uscire dal
suo mondo di clausura e conoscere nuovi amici. Proprio sul social, infatti, conoscerà diversi personaggi da cui trarrà
esperienze di vita e tra questi, incontrerà anche Khalid, un giovane ragazzo
yemenita che deciderà di aiutare a fuggire dal suo paese in preda alla guerra.
L’idea di poter parlare in questo libro anche della penosa guerra che sta
affliggendo già da alcuni anni lo Yemen, mi ha portato a fare un viaggio a
Beirut, in Libano, ai confini con la Siria, altro paese con un conflitto
militare in atto per poter “respirare” l’aria della guerra che aleggia in
quelle zone, facendomi vivere un’esperienza davvero unica.
Prima di
questo tuo ultimo romanzo hai scritto altri tre libri. Vuoi dirci di cosa
parlano e quando sono stati pubblicati?
Come ti ho già
accennato, negli ultimi due anni ho scritto e pubblicato ben quattro libri. Il
primo libro: “Amore, adulterio e
separazione” è una sorta di manuale sull’amore, dei modi differenti di
amare tra l’uomo e la donna e del perché ci si innamora, quali sono i motivi
che spingono all’adulterio e, soprattutto, come affrontare l’iter della
separazione. Rappresenta un compendio di riflessioni. Il secondo, “OBSESSION DEVIL” è un genere
rosa/thriller e narra la storia d’amore che si svolge a Quimper, in Bretagna,
tra la protagonista, Ambra, una giovane donna avvocato nonché criminologa ed
Andrè, un suo affascinante collega, il quale, contemporaneamente, è fidanzato
di nascosto con un’altra donna che decide di sposare all’insaputa di Ambra. A
distanza di ben diciassette anni, i due ex fidanzati, si rincontreranno per
caso in un supermercato, a Brest e lì, scoppierà nuovamente quella scintilla
d’amore che li aveva uniti tanti anni prima. La storia d’amore tra i due
protagonisti sarà caratterizzata anche da una serie di casi di scomparse e di
omicidi che saranno seguite direttamente dalla protagonista al fianco del
commissario Lambert. Il tutto con un finale sconvolgente e inaspettato. Il
terzo libro, “MIELE, ZENZERO E POESIA”,
invece, è la mia prima raccolta di poesie, quasi tutte dedicate all’amore,
questo sentimento così importante, che dà colore alla nostra vita. L’amore,
considerato come un turbinio di emozioni così forti che, a volte, ti investono
e ti inondano fino a travolgerti e distruggerti completamente. L’intera
raccolta è alternata anche da mie citazioni, alcune dolci, come il miele ed
altre un po’ più speziate, come lo zenzero, il tutto, in una vera immersione di
totale amore. Tutti e quattro i libri sono stati pubblicati tra il 2016 e il
2018.
Quali sono secondo te le caratteristiche, le qualità, il talento, che deve
possedere chi scrive per essere definito un vero scrittore? E perché proprio
quelle?
Credo che la cosa più importante per chi scrive
sia la chiarezza e semplicità del linguaggio in modo da poter essere compreso
da chiunque. Ovviamente sto parlando del linguaggio che bisognerebbe usare
soprattutto nello scrivere romanzi. Ad esempio nel mio primo libro, “Amore, adulterio e separazione”, ho
cercato di usare un linguaggio molto semplice nonostante l’ultima parte sia
stata dedicata allo spinoso tema giuridico della separazione che ha richiesto
termini prevalentemente tecnici. Altra caratteristica per chi scrive è quella
di riuscire a catturare l’attenzione ed interesse del lettore. È molto bello,
infatti sentirsi dire che quando leggono un tuo libro non vedono l’ora di
finirlo perché “Ti prende così tanto da non riuscire a fare altro”. (parole di
molte mie lettrici).
La scrittura fa parte del genere umano. Ogni popolo e civiltà ha lasciato i
suoi segni proprio attraverso la scrittura. Leopardi, D’Annunzio, Shakespeare,
nonostante siano appartenuti ad epoche diverse, ci hanno tramandato un “pezzo”
della loro vita, della loro storia, attraverso i loro scritti, facendoci ripercorrere
alcuni momenti storici che noi non abbiamo potuto vivere grazie alle loro
meravigliose opere. E tutto questo è semplicemente meraviglioso!
Chi sono
i tuoi modelli, i tuoi autori preferiti, gli scrittori che hai amato leggere e
che leggi ancora oggi?
Fin da piccola, grazie alla vasta biblioteca di mio padre, mi sono sempre
“cibata” di tantissimi libri di ogni genere: biologia, filosofia, psicologia,
scienza, astronomia, musica, e tante altre materie, sono state le mie compagne
preferite, a tal punto da consumarmi le pupille degli occhi! Per quanto
riguarda gli autori, non basterebbe una pagina intera per citarli tutti, ma tra
di essi, quelli che ho letto di più sono sicuramente: Stephen King, Danielle
Steel , Khalil Gibran, Osho, e la meravigliosa Oriana Fallaci.
In Italia si pubblicano ogni anno poco meno di 70 mila nuovi titoli, la
media ponderata di vendita di ogni nuovo titolo è di circa 50 copie, mentre chi
legge effettivamente l’opera letteraria acquistata non supera il 10%, il che
vuol dire che delle 50 copia vendute solo 5 copie vengono effettivamente lette
da chi acquista in libreria o nei distributori online. Partendo da questo dato
numerico, che per certi versi fa impressione e ci dice chiaramente che in
Italia non si legge o si legge pochissimo, secondo te cosa si dovrebbe fare per
migliorare questa situazione? Cosa dovrebbero fare gli editori e gli autori per
far aumentare il numero dei lettori e degli appassionati ai racconti e alle
storie da leggere?
Con questa domanda, purtroppo, hai toccato un tasto dolente perché è vero
che si legge sempre meno. Molto probabilmente la colpa va ricercata
nell’avanzare della tecnologia, che ci vuole sempre più veloci e sintetici in
tutto. Quando andavo a scuola ricordo file di libri da studiare, vocabolari,
enciclopedie che tutti eravamo costretti a leggere e a consultare se volevamo
risolvere un problema, studiare la storia e qualsiasi altra cosa… Oggi,
diversamente, con il semplice tasto di un computer, si può leggere in pochi
minuti la sintesi di quello che cerchiamo. È vero che in questo modo
risparmiamo del tempo prezioso, ma è altrettanto vero che così facendo, non
alleniamo la nostra mente a pensare. Leggere è importante anche per questo,
ecco perché dovremmo incentivare la lettura tra i ragazzi fin da piccoli
anziché regalare cellulari e computer in maniera smisurata. Il computer deve
essere solo un supporto e non la sostituzione ai libri.
Charles Bukowski a proposito dell’Arte diceva… «A cosa serve l’Arte se
non ad aiutare gli uomini a vivere?» (Intervista a Michael Perkins, Charles
Bukowski: the Angry Poet, “In New York”, New York, vol 1, n. 17, 1967, pp.
15-18). Tu cosa ne pensi in proposito.
Secondo te a cosa serve l’Arte della scrittura, della narrazione, del
raccontare, dello scrivere?
Semplicemente a vivere!
Sempre Buk, come lo chiamavano a L.A.,
a proposito dei corsi di scrittura diceva … «Per
quanto riguarda i corsi di scrittura io li chiamo Club per cuori solitari.
Perlopiù sono gruppetti di scrittori scadenti che si riuniscono e … emerge
sempre un leader, che si autopropone, in genere, e leggono la loro roba tra
loro e di solito si autoincensano l’un l’altro, e la cosa è più distruttiva che
altro, perché la loro roba gli rimbalza addosso quando la spediscono da qualche
parte e dicono: “Oh, mio dio, quando l’ho letto l’altra sera al gruppo hanno
detto tutti che era un lavoro geniale”» (Intervista a William J. Robson and
Josette Bryson, Looking for the Giants:
An Interview with charles Bukowski, “Southern California Literary Scene”,
Los Angeles, vol. 1, n. 1, December 1970, pp. 30-46). Cosa pensi dei corsi di
scrittura assai alla moda in questi anni? Pensi che servano davvero per
imparare a scrivere?
Sicuramente male non fanno, in quanto avranno qualcosa da insegnare, anche
se saper scrivere bene e scrivere non è proprio la stessa cosa. Chiunque può
scrivere bene ma non tutti sanno veramente scrivere. Credo che la differenza
vada ricercata nelle sensazioni che uno scrittore può trasmetterti attraverso i
suoi scritti. Mi riferisco alla sensazione della paura, del dolore, dell’amore,
della sofferenza, della felicità che un libro può regalarti attraverso la sua
lettura. È questo quello di cui i lettori hanno veramente bisogno. La lettura
di un buon libro deve arricchirci di qualcosa e potrà farlo solo se riuscirà a
far emergere in noi, quelle sensazioni che ha provato lo scrittore.
Quali sono i tuoi prossimi progetti e i tuoi prossimi appuntamenti? A cosa
stai lavorando e dove potranno seguirti i tuoi lettori e i tuoi fan?
Sto già lavorando ad un altro romanzo molto
particolare di cui non posso rivelare nulla per ovvie ragioni editoriali e ad
altre mie poesie perché non riesco a stare distante dalla mia adorata amica
“penna”. La prossima primavera mi vedrà sicuramente protagonista di altre mie
presentazioni dei libri che ho già pubblicato. Debbo solo concordare le date.
Per il resto, ho un mio profilo pubblico sia su Facebook che su Instagram, in
cui tutti i miei lettori già mi seguono.
Grazie, Andrea, per questa Tua intervista, è
stato un vero piacere rispondere alle tue domande. Un caro saluto a Te e ai
Tuoi lettori.
Aurora
D’Errico
Andrea
Giostra
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