Storie di ieri ma anche di oggi… dal pregiudizio alle leggi antiebraiche, dall’Italia fascista alla Costituzione

Il 3 dicembre scorso nell’aula magna dell’I.I.S. Croce-Aleramo di Roma hanno preso parte alla tavola rotonda “Storie di ieri ma anche di oggi… dal pregiudizio alle leggi antiebraiche; dall’Italia fascista alla Costituzione” a fianco a personalità note come il superstite ebreo Giovanni Polgar, la dott.ssa Terracina del Coordinamento organizzativo del progetto memoria oltre al giovane avvocato e criminologo calabrese Luca Fortunato ed alla Professoressa Anna Pia Fulfaro.
Il giovane avvocato e criminologo calabrese con il suo intervento tecnico riguardo il parallelismo tra lo Statuto Albertino e la Costituzione Repubblicana ha voluto esortare i ragazzi presenti a guardare al passato con maggiore consapevolezza ed a non adagiarsi mai sulle conquiste dei nostri avi perché le norme sono il frutto del tempo e dei padri. Allo stesso modo la professoressa Fulfaro ha paragonato “la memoria ad un magazzino nel quale ciascun individuo possa conservare tracce della esperienza passata per affrontare meglio la vita presente e futura, che dev’essere attiva e non riproduttiva nelle sue modalità di funzionamento”.  Inoltre, grandissimo interesse ha suscitato il racconto-dibatto di Giovanni Polgar, ebreo e superstite delle persecuzioni anti-ebraiche. Il racconto della sua vita si è intersecato in vari aneddoti propri della cultura ebraica sino ad analisi storiche e politiche che hanno consentito alla platea di avere una visione completa del mondo di ieri con quello di oggi. Infine, la dott.ssa Terracina ha voluto sottolineare che bisogna organizzare incontri con i testimoni, laboratori didattici, convegni di studio con scuole, enti ed istituzioni, oltre a collaborare con gli insegnanti per l’ideazione e lo svolgimento di progetti scolastici, organizzare seminari per insegnanti ed operatori in quanto ciò contribuisce a far si che si possa concretizzare il pensiero di Piero Terracina: “La memoria non è il ricordo; il ricordo si esaurisce con la fine della persona che ricorda il suo vissuto. La memoria è come un filo che lega il passato al presente, è proiettata nel futuro e lo condiziona”.
Fattitaliani

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