“Radici” tra i migliori “Ristoranti d’Italia 2019” nella guida de l’Espresso


Un riconoscimento per lo chef Emanuele Mazzella e per lo staff del Ristorante Radici presso Borgo La Chiaracia Resort & Spa

CASTEL GIORGIO (TR) - A pochissimi mesi dalla sua ufficiale apertura il ristorante “Radici” del Borgo La Chiaracia Resort & Spa, si aggiudica il prestigioso Cappello nella 41ma edizione della guida “I Ristoranti d'Italia de L'Espresso”, presentata quest’anno al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Quest’anno, più che mai, la ristorazione italiana sta vivendo un momento straordinario grazie alla valorizzazione dell'eccellenza dei prodotti nazionali, alla capacità di nuovi cuochi che mantengono vive le tradizioni del passato in location innovative e raffinate.
“Si tratta –spiega Anna Ramazzotti, Procuratore Generale del Borgo la Chiaracia Resort & Spa —  di un  prestigioso riconoscimento che vuole significare l’importanza dell’eccellenza italiana in una mescolanza di elementi che hanno portato a questo risultato. Un ringraziamento va naturalmente allo chef  Emanuele Mazzella che, da buon ischitano, è riuscito, tra esperienze e ricordi, a comporre un’idea di cucina originale e creativa, grazie anche alla professionalità del nostro staff e a questo luogo magico, dove cucina e tradizione si intrecciano  in una chiave moderna ed innovativa e che, attraverso i profumi e i sapori, riesce a toccare le corde più intime e segrete delle emozioni”.
LA RECENSIONE
Laddove l’Umbria si fonde con l’Alto Lazio, un resort dal confort contemporaneo cela al suo interno il “locale novità” dell’anno in regione.
Ai fornelli l’ischitano Emanuele Mazzella che, lasciata Norcia, qui porta avanti la sua idea di cucina, tra ricordi dell’isola natia, suggestioni di precedenti esperienze /Arnolfo, St. Hubertus…) e, ovviamente, tradizioni locali. Per piatti come: “origini” (tortelli di pasta all’uovo in farcia di coniglio all’ischitana, dragoncello e pecorino di grotta), “rombo” /dorato al burro di malga, sedano, yogurt di capra ed estratto di erba grano) e “maialino” /porco cinturello orvietano, anguria tostata, piselli e frutti di bosco). Cantina di ricerca. Menu da 70 e 130 euro, sui 90 alla carta.
Fattitaliani

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