Estrazione di
plutonio puro (il migliore per le bombe), frenetica attività di ricerca in
impianti ufficialmente “chiusi”, incidenti radioattivi che coinvolgono i
lavoratori, esperimenti a centinaia di metri di profondità: i documenti
ufficiali degli archivi storici delle maggiori organizzazioni internazionali e
americane per il nucleare svelano verità scioccanti su cosa è accaduto
nell’ambito della “filiera atomica” italiana, in Basilicata, Sicilia e Puglia.
Verità raccolte dalla giornalista Marisa Ingrosso, da sempre impegnata a svelare ciò che c’è dietro l’evidenza, ed oggi autrice per la casa editrice Radici Future di “Sud Atomico”, più di un libro, una mappa dei silenzi e delle menzogne di Stato, ora in distribuzione nelle librerie “tradizionali e on-line (14 euro, 140 pagine).
Verità raccolte dalla giornalista Marisa Ingrosso, da sempre impegnata a svelare ciò che c’è dietro l’evidenza, ed oggi autrice per la casa editrice Radici Future di “Sud Atomico”, più di un libro, una mappa dei silenzi e delle menzogne di Stato, ora in distribuzione nelle librerie “tradizionali e on-line (14 euro, 140 pagine).
Seguendo le tracce
delle maggiori inchieste giudiziarie, tra traffici di materiale radioattivo,
'ndrangheta, mafia e omicidi irrisolti (Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, Enzo
Fragalà), “Sud Atomico” conduce il lettore alla scoperta di un passato che è
attuale quanto i cancerogeni che oggi (oggi!) sono nelle acque di falda o
quanto i progetti per i depositi nazionali delle scorie (uno per quelle a
bassa/media radioattività e l'altro, che dovrà riuscire a sfidare i millenni,
per quelle ad alta radioattività).
Redattrice de “La
Gazzetta del Mezzogiorno”, con i suoi articoli giornalistici Marisa Ingrosso ha
vinto nel 2013 il primo “Premio nazionale per la divulgazione scientifica”
bandito da Ail e Cnr. E oggi, l'autrice afferma: <<Il nucleare non è
archiviato. Oggi gli italiani pagano caro (in bolletta elettrica) lo
smantellamento di centrali, laboratori e depositi sia pubblici sia privati.
Milioni di euro che, evidentemente, non sono sufficienti a "comprare"
anche una gestione sicura e democratica del nucleare. E' proprio per la mancata
adozione del piano di sicurezza del combustibile delle centrali e dei rifiuti
radioattivi che il nostro Paese è stato deferito alla Corte di giustizia
europea. Quanto alla democrazia – conclude - l'ho sperimentata in prima persona.
Per informare i lettori di quali fossero i piani di bonifica approvati, ho
chiesto di visionarli. Mi è stato opposto il “segreto di Stato”>>.
La presentazione a
Roma, l’8 novembre alle 17, presso la sede della Federazione Nazionale della
Stampa (Corso Vittorio Emanuele II, 349), interverranno con l’autrice:
Raffaele Lorusso, segretario
Fnsi, Paolo Di Giannantonio (Rai1), Valerio Rossi Albertini (Cnr).