E' un uomo nuovo Alessio Lo
Passo. Condannato per tentata estorsione ai danni di un chirurgo, ha trascorso
quasi 5 mesi in carcere.
Un' esperienza durissima,
indimenticabile, che indubbiamente gli ha lasciato nel cuore ferite profonde e
che lo ha reso fragile in alcuni momenti, ma allo stesso tempo forte.
Torna a
parlare dopo un anno dalla sua scarcerazione e lo fa a cuore aperto con il
giornalista Alessandro Franceschini che ha realizzato una splendida
chiacchierata per il quotidiano "Il secolo XIX".
"Sono
stato etichettato fin da subito come un liberante
visto che la mia pena di tre anni era quasi nulla in confronto a quelle che
dovevano scontare gli altri detenuti: assassini, ladri e stupratori. Non avevo
quindi il diritto nè di lamentarmi nè tantomeno di piangere"- ha
dichiarato al giornale l' ex tronista ligure.
Pianti che però
non è riuscito a trattenere a lungo e che si sono dilungati soprattutto durante
la prima visita in carcere di mamma e papà ai quali "Il Lopa" è
legatissimo.
La famiglia, i
veri amici, non l' hanno mai abbandonato: spente le luci della ribalta, del
gossip e dei salotti televisivi, molte persone interessate solo alla sua fama,
se la sono data lettaralmente a gambe levate e gli sono state vicine solo
quelle persone che c'erano prima e dopo il successo.
"Cerco di
rendermi utile al prossimo. Di recuperare il tempo perso con gli amici. Ora
vivo e mi ritengo una persona fortunata"- ha dichiarato sul finale dell'
intervista Lo Passo.
Un Lo Passo che
ha compreso durante la sua prigioniera quanto sia importante la libertà. La
libertà di vivere la propria vita, di camminare respirando a pieno polmoni, di
fare una semplice corsa nel parco o di una nuotata nel mare. La libertà di scegliere
che cosa mangiare, dove andare e come pensare. Ma soprattutto la libertà di
essere davvero se stessi.
E non da
addetta ai lavori, ma da amica fraterna, perchè tale mi considero di Alessio,
mi sento di dire: "Bentornato Alessio. Vivi, vivi davvero e splendi.
Splendi sempre".
Foto di Cinzia Ragno