Expat Insider 2018, italiani: lavoratori motivati e non stranieri all’estero

"Worked-motivated italians. Not strangers abroad", ovvero lavoratori motivati e non stranieri all’estero: è la fotografia degli italiani in mobilità che emerge dal rapporto 2018 di Expat Insider, indagine annuale ed internazionale sul mondo visto attraverso gli expat di ogni nazionalità.

Secondo il focus dedicato all’emigrazione italiana, "Italians Abroad", sempre più giovani al di sotto della media per l'età e spesso laureati con lode approfittano dei benefici finanziari di lavorare all'estero. Sette su dieci guadagnano più con un impiego all'estero che in patria; solo l'8% si è trasferito per via di una relazione; il 55% è laureato; il 35% parla eccellentemente la lingua del Paese ospitante; il 46% trova però difficile mantenere amicizie locali a lungo termine.
La vita da espatriato paga
Anche se un italiano su quattro, il 27% per la precisione, dice di non sentirsi a casa nel Paese che lo ospita e un altro 17% sostiene che non lo sarà mai, solo un quarto pensa ad un probabile rientro in Italia. Il beneficio monetario è troppo alto e le difficoltà economiche riscontrate in patria troppo dure per ripensarci. 
Barriera linguistica: nessun problema per gli italiani
La lingua non sembra essere mai un problema: il 23% dice di impararla molto velocemente contro il 19% di media degli expat di altra nazionalità: una differenza a vantaggio degli italiani che sorprende ancora di più se si guarda alle percentuali di chi parte avendo già "skill" molto alti. Il 35% degli italiani ha infatti attestati che dimostrano la perfetta padronanza della lingua straniera, mentre per gli altri expat la percentuale è del 27%. A volte, poi, la possibilità di imparare una nuova lingua rappresenta persino una motivazione per partire e sistemarsi in un Paese straniero (il 15%).
Career-driven e con una buona formazione 
Un italiano su sei (15%) ha trovato lavoro all’estero per conto proprio ed un altro 15% è stato assunto da compagnie locali, più del doppio della media dell’indagine. 
Una quota di italiani superiore alla media globale degli expat possiede un grado di istruzione elevato, con più del 56% che ha conseguito una laurea specialistica o un master e il 13% un dottorato. Ciò porta ad elevati guadagni: il reddito del 51% degli italiani espatriati oscilla tra i 50 e i 150mila dollari americani l'anno, a confronto di un 40% su scala globale.
Poco tempo per gli affetti
Essendo focalizzati sulla carriera, gli italiani che espatriano hanno poco tempo per coltivare una relazione. Solo il 65% dichiara di essere coinvolto in una relazione, rispetto al 71% del resto del mondo; ed anche nel caso delle donne expat la percentuale di coloro che è impegnata (58%) è leggermente inferiore alla media dell’indagine (61%).
Se essere single è spesso una motivazione per spostarsi, non lo è per gli italiani. Solo l'8% ha dichiarato di esser partito per amore, rispetto al 12% degli altri expat. Inoltre il 19% degli italiani espatriati non vive nello stesso Paese del proprio compagno/a.
Fare amicizia con i locali non è in agenda
In compenso gli italiani non tendono a diversificare il loro gruppo, quando si trovano all'estero e quasi la metà degli espatriati (46%) dichiara di aver difficoltà a costruire nuovi legami. Il 45% degli italiani fa amicizia con altri immigrati e il 32% non è soddisfatto con la propria vita personale in termini di nuove amicizie. 
Paesi di residenza 
Con il 14% a testa, Germania, Regno Unito e Svizzera si attestano come le mete di residenza preferite degli italiani che espatriano. (r.moore\r.aronica\aise)
Fattitaliani

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