Libri, "Avrei voluto parlarti di me" di Daniela Trovato. La recensione

di Cristina Pace - La Sicilia, una terra piena di contraddizioni, perennemente in bilico tra passato e futuro, dove certi retaggi non passano mai di moda: qui si svolgono le vicende di Zaira.

"Zaira è una donna coraggiosa perché desidera una vita normale che non le viene concessa: non può amare, non può dedicarsi con libertà alla musica né tantomeno alle sue passioni. Tutto deve rientrare nell'equilibrio della famiglia di don Ciccio Lanteri, suo padre, il boss. Iniziare a mettere in discussione il sistema in cui si trova immersa, fatto d'illegalità, significa emanciparsi dal mondo con cui deve convivere, ma non è possibile. Per questo progetta il suo futuro e fugge lontano alla ricerca di una ricostruzione della propria vita, ma per quanto all'inizio potrebbe sembrare semplice, alla fine tutto si rivela molto più complesso del previsto".

Una storia come poche, una di quelle che pensi che capitino solo agli altri, una storia di sofferenza e di riscatto, la voglia di evadere da un destino che continua sempre a trovarti, per quanto lontano tu possa o voglia andare…

Zaira è una di noi con i suoi pregi e difetti, con la voglia di vivere e di ricominciare, di solito non importa chi sei o come fai di cognome, certi marchi ti rimangono addosso e niente e nessuno può evitarlo. Zaira è una figlia che ha rinnegato il suo passato, una donna che vuole ricominciare, che  vuole lasciarsi la sua zavorra emotiva alle spalle. Tutto sembra semplice, tutto sembra perfetto, tutto spontaneo. Due persone che si incontrano si piacciono, si innamorano, la magia del primo incontro che si trasforma in un quotidiano, fatto di parole, amore e gesti semplici. Niente grandi eventi, se non la pura gioia di conoscersi scoprirsi e volersi. Perdere i vecchi ricordi e crearne di nuovi. Via la tristezza, niente più momenti bui...una roba semplice, come ogni storia dovrebbe essere. 
"Avrei voluto parlarti di me" colpisce per l'energia che l'autrice riesce a trasmettere, non sembra una storia inventata, bensì un racconto in prima persona, come se lei stessa fosse stata la protagonista. Una storia fatta di sofferenza , passione, ma anche di gioia ritrovata e di attimi perduti.
La trama intensa ti stravolge e ti porta a confrontarti con temi che conosci e forse anche con sentimenti che almeno una volta abbiamo provato.
Una storia che parla della gioia di vivere, nonostante i le difficoltà.
Avrei voluto parlarti di me, dirti chi ero, ma mi avresti accettata? mi avresti ancora voluto nella tua vita, o qualcosa tra noi sarebbe cambiata?
Secondo me Zaira si è posta questa domanda tante volte, forse troppe, secondo me, tutto sarebbe rimasto immutato. Tutti abbiamo le nostre storie alle spalle il nostro bagaglio emozionale, famigliare, poi iniziamo una nuova storia, la vogliamo cominciare in serenità senza dover per forza dover aprire gli " X Files", perché per noi quel passato non conta...conta il presente il momento, se non fosse che noi contiamo sempre per il passato...e lui è uno che non molla facilmente…

Fattitaliani

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