Elena Russo a Fattitaliani: se mantieni le tue origini hai una marcia in più. L'intervista

Fiction, cinema, teatro, web serie: tanti sono gli ambiti nei quali Elena Russo sfodera il suo innato talento d'attrice, passando da ruoli apparentemente vicini alla sua personalità ad altri che non le somigliano affatto. 

L'estate per la maggior parte rappresenta un periodo di relax e vacanze, ma per Elena Russo si rivela periodo denso di impegni come quello del prossimo 11 agosto, quando riceverà un premio nell'ambito del “Borgia Film Festival”, Festival Internazionale del Cortometraggio, a Villa Pertini in provincia di Catanzaro. Fattitaliani l'ha intervistata.
"Noi artisti -afferma- dobbiamo muoverci e dare visibilità a tutte queste iniziative pro cinema e pro fiction. Poi io amo il contatto con il pubblico, avere la possibilità del contatto da vicino è per me una delle più belle soddisfazioni".
Lavorare in pieno agosto... Che concetto hai delle ferie/vacanze?  
L’estate è festa! L’estate è sempre domenica! Il mio concetto di vacanza è un po’ diverso da chi le ferie ce l’ha ad agosto. Io ho sempre lavorato in questo periodo, e se non giro, ci sono le serate. Ma quando vado in vacanza amo coccolarmi con nell’albergo con tanti confort, se no resto a casa mia.
A proposito del pubblico, c'è stato un periodo in cui lo hai avvertito particolarmente vicino?
Questo è il momento della mia carriera in cui sento il pubblico ancora più vicino a me. Dopo #furore2 - lo si può vedere dai social - il pubblico ha apprezzato Sofia Fiore, un personaggio del sud che combatte per la parità, per la non discriminazione tra il nord e il sud.
Foto Carfagna
La discriminazione fra nord e sud si è un po' spostata fra un nord e un sud più lontani fra loro. I migranti stanno prendendo il posto dei "terroni" come vittime di pregiudizi e razzismo. Che ne pensi?
La discriminazione tra nord e sud ci sarà sempre nella vita normale. Diciamo che oggi si è allargata con più violenza con i migranti. Con respingimenti illegali, illazioni, brutalità di ogni genere oggi si sta spostando di più verso i migranti: tutto questo sta lasciando profondi solchi nelle relazioni tra Italia, dove ci sono più sbarchi, e Francia e il resto dell’Europa.
Foto Carfagna
Accennavi ai social. In che modo, fra le tante cose-anche inutili- che vi si scrivono, ti aiutano nel contatto con i tuoi ammiratori?
Ho iniziato con i social 7 anni fa, quando non sapevo nemmeno accendere un pc: ancora oggi mi muovo con la carta e con la penna, sono rimasta all’antica. Ma ho capito ed oggi tutti noi ne abbiamo la certezza, che il web si muove a dismisura, non lascia più spazio alla carta stampata. Quindi mi sono messa ore e ore per ammorbidire la mia ostilità ed oggi ci sono riuscita. Vivo in contatto con la mia community, non la trascuro, non do per scontato niente: quando posso, e il tempo me lo permette, rispondo ad uno a uno. Dopo furore2 ho organizzato un flash mob a piazza Dante a Napoli, per ringraziare singolarmente le persone che mi seguono e mi dimostrano, coi loro commenti, l’affetto che hanno per me. Sono molto attiva sui social; in più ho aperto un mio blog www.ciaciacia.com.
Foto Manetta
Il nome da dove nasce? Chi ti aiuta a gestirlo?
Il nome nasce da un personaggio che ho interpretato in una fiction ‘Sangue caldo’: si chiamava cia’ Cià’ Cià’, una prostituta che ballava il chachacha, un personaggio che le persone del sud hanno amato molto, quindi da allora sui social ho salutato Cià’ e da qui il nome del blog che non ho mai pubblicizzato. Nessuno ancora lo conosce, perché vorrei riempirlo di contenuti: sono a una settantina, vorrei arrivare ad un numero maggiore in modo da renderlo più presente in termini d’indicizzazione. Il mio blog parla di consigli: dall’abbigliamento ai viaggi alle ricette dietetiche cerco di mantenere la mia napoletanità così come faccio da più di 20 anni con il mio lavoro. È stata molto dura agli inizi: quando volevo mettere il mio accento sui personaggi nessuno me lo accettava, mi dicevano che al nord non mi avrebbero capita, io ho insistito fino allo spasimo non ho mai mollato, perché credo che se mantieni le tue origini hai una marcia in più. Ovviamente ho studiato dizione e recitazione, ho anche interpretato personaggi come nella fiction ‘Amiche mie’ dove il mio accento era milanese. Ma ho sempre trovato la mia forza nelle mie origini, nel mio dialetto o teng ind o sang. Nessuno a casa mia parla in napoletano ma quando ce l’hai dentro non c’è niente da fare. Puoi fare tutte le scuole che vuoi tu, tutto serve per carità, ma le esperienze, le persone che frequenti valgono di più.
Ci sono stati nella tua carriera momenti di abbattimento tanto da indurti a lasciar perdere?
Adesso, non mi era mai successo di pensare di lasciare. Il mondo sta cambiando: se sei un'attrice ma non porti i numeri in termini di audience non sei nessuno, nonostante tu sia stata dietro a questo meccanismo da più di venti anni, nonostante per una donna sia difficile perché anche noi siamo in un paese di maschilisti, ti accorgi che vogliono solo che tu sia incinta di un personaggio più popolare di te, oppure che tu possa procurare brutte notizie. Non importa se sono vere o false, perché oggi ci vuole la notizia, non importa a nessuno la bravura solo ed esclusivamente legata all’arte, non importa a nessuno, solo al mio amato pubblico dei social che io coltiverò ed amerò sempre. 
Qualcosa su Furore3?
Ancora oggi noi non sappiamo se si farà Furore 3, credono che il reality sia più importante della fiction: questo non è bello, in termini di qualità! Tutti vogliono fare gli attori i cantanti i presentatori; pensano che con la popolarità sono arrivati, senza sapere che questo meccanismo -se non sei preparato- ti tritura e poi ti getta. Ovviamente non lascerò mai la recitazione, seguirò progetti miei come La Reggente che ho portato a teatro con grande successo prima al Mercadante di Napoli poi a ottobre al Brancaccino: gli ho dedicato una pagina su facebook, perché ne vale la pena. Giovanni Zambito.

Fattitaliani

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