Questo è un libro a due voci, la descrizione e il racconto. Entrambe sono percorse da un movimento multiforme, un caleidoscopio che si rinnova, come accade con i preludi, e offre continue miniaturizzazioni del mondo.
Silvio Perrella intreccia suoni, immagini, luoghi e letture, facendo prevalere la figura architettonica del ponte, interpretata come l’emblema di una congiunzione che non può mai essere data per scontata. E ci restituisce questa sottile camera delle sue meraviglie, con la grazia del narratore e l’intelligenza del critico: sono voci sottili, quasi dei testimoni involontari che assistono al nostro tentennare di fronte a uno scorcio, all’avviarsi sulla rampa di un ponte, nell’indefinito passaggio da qui a lì.
“Sulla Quinta compro un ombrello, ma presto cessa di piovere. Vado verso Downtown. Se potessi osservarmi dall’alto, collocando il mio corpo sulla mappa della città, mi vedrei avanzare verso il ponte di Brooklyn. Anche se in realtà non so dove si trovi; ne intuisco la presenza non lontana, ma prima ci sono altre tentazioni dello sguardo”.
Silvio Perrella è nato a Palermo e vive a Napoli. Narratore d’idee e di luoghi, tiene una rubrica quotidiana su «Il Mattino» dedicata esclusivamente alla poesia. Tra i suoi libri: Calvino (Laterza, 1999), Giùnapoli (Neri Pozza,2009), In fondo al mondo (Mesogea, 2014), Fino a Salgareda (Neri Pozza,2015), Doppio Scatto (Bompiani,2015), Addio, fischi nel buio, cenni (Neri Pozza,2016), Insperati incontri (Gaffi,2017), Di terra e mare con Raffaele La Capria (Laterza, 2018).
Data di pubblicazione: 6 settembre 2018
ITALOZVEVO EDIZIONI
collana: Piccola Biblioteca di Letteratura Inutile
pp. 96 • f.to 11,8x18,5
brossura con bandelle – fogli intonsi € 12,50
pp. 96 • f.to 11,8x18,5
brossura con bandelle – fogli intonsi € 12,50