Giuseppina Matraxia, artista, pittrice, ci parla delle sue opere che hanno la sicilianità come tema dominante. Intervista di Andrea Giostra.
Ciao Giuseppina, benvenuta e grazie per la tua disponibilità. Ai nostri lettori che volessero conoscere qualcosa di più di te quale artista, cosa racconteresti?
Ciao Andrea, mi presento col dire che sono sposata e mamma di due figli meravigliosi, sono nata a San Giovanni Gemini, in provincia di Agrigento, ma risiedo a Palermo dall'età di 13 anni, amo l'arte in tutte le sue forme e dipingo da tanti anni, dipinto su ogni tipo di supporto come legno, ceramica e stoffa, anche se amo di più dipingere su tela, in particolare, paesaggi, nature morte e ritratti... un po' quello che il momento mi ispira.
Ci parli dei lavori tuoi ultimi lavori e dei lavori in corso di realizzazione?
In questo ultimo periodo ho realizzato alcune nature morte, frutti, fiori... e oggetti di ceramica. Anche la ceramica è una mia grande passione. I prossimi saranno paesaggi marini, adoro dipingere il mare.
Come definiresti il tuo stile pittorico? C’è qualche artista al quale ti ispiri?
Il mio è uno stile realismo lirico, non dipingo ciò che i miei occhi vedono ma ciò che il mio cuore vede. Facendo un'autoanalisi direi che la mia pittura è forse come un surrogato del mio istinto materno. Vedo la tela bianca come un bambino da vestire come solo una mamma sa fare, ogni pennellata è per me come una carezza. A lavoro finito quelle stesse carezze le sento ritornare, come un benessere interiore e l'emozione che sento è indescrivibile. Le mie ispirazioni li raccolgo in tutto ciò che la natura mi offre e dall'emozione del momento: un fiore, un tramonto ed un oggetto che racconta di vita vissuta. Sono affascinata dai grandi artisti del passato, non solo italiani ma inglesi, francesi e russi; Come non ci si può emozionare davanti a un'opera di Botticelli, Giovanni Segantini, Camille Pissarro, Peder Mork Monster, Claude Monet e il nostro conterraneo Antonino Leto, tanto per citarne alcuni, ma ci sono tanti altri bravissimi artisti contemporanei che ammiro molto.
Come è nata la tua passione per la pittura e per l’arte?
Credo sia una mia predisposizione naturale. Fin da piccola mi piaceva disegnare, attività che ha su di me un effetto terapeutico, come ho già detto prima, mi sento bene con me stessa, provo emozioni che a parole non so descrivere.
Perché secondo te oggi l’arte, la pittura, la scultura, sono importanti e vanno promossi e seguiti dalle persone?
Oggi come nel passato l'arte in genere va valorizzata perché rappresenta da sempre l'evoluzione della nostra civiltà, come scritto nell’epigrafe del Teatro Massimo: “L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita.”. Un popolo senza arte non so come definirlo, forse, arido, sterile, spento, privo di libertà di pensiero e di sentimento; il sentimento è l'essenza della nostra esistenza. Però tengo a precisare che questo vale solo per la vera Arte, perché penso che mai come in questa epoca che stiamo vivendo, tutto viene strumentalizzato, troppi falsi miti e troppi falsi eroi… e mi fermo qui.
Cosa consiglieresti a giovani donne che volessero cimentarsi nella tua professione?
Non solo alle donne, ma a tutti, direi di seguire il proprio istinto, confrontarsi con i grandi del passato, del presente, sempre con grande umiltà, non si finisce mai di imparare. Avere sempre nuovi stimoli, un traguardo può diventare un punto di partenza, non la definirei però professione ma semplicemente passione, passione che non ti dà pane per sopravvivere, ma ti tiene viva dentro.
Quali sono i tuoi prossimi progetti e i tuoi prossimi appuntamenti artistici? A cosa stai lavorando? Dove potranno seguirti i tuoi fan?
Sto lavorando su alcuni passaggi e nature morte, tutti potranno seguire il mio profilo Facebook che uso come vetrina dei miei lavori ed eventi dove sono coinvolta.
Un’ultima domanda Giuseppina, immaginiamo che hai di fronte una numerosa platea di adolescenti di una scuola media superiore di Palermo. Il tema del simposio è l’arte figurativa e la pittura in particolare. Cosa diresti loro per catturare l’attenzione? Quali i temi secondo te che andrebbero affrontati per appassionare giovani menti all’arte, alla bellezza e alla cultura?
Penso che i giovani per apprezzare tutto questo devono vedere con gli occhi tutto ciò che di bello c'è attorno a loro e di cose belle ne abbiamo tante. Basta entrare nelle chiese per scoprire quanta bellezza abbiamo a portata di mano e magari non ci facciamo caso. Poi penso che prenderei tela, pennelli e colori per dipingere assieme a loro. Mi fai ricordare di quando i miei figli erano piccoli, ogni tanto venivano a casa mia i loro amici per giocare, io invece mi dedicavo alla mia pittura, capitava spesso che smettevano di giocare per guardare estasiati quello che io facevo e si rendevano partecipi facendomi mille domande. Ecco, i giovani hanno bisogno di contatti diretti, vedere con gli occhi, fare domande per avere risposte, dalle risposte nascono interessi passioni. Ricordo ancora quanto fascino potevano darmi i semplici giornalini, i fumetti illustrati, quando ancora non sapevo leggere, le riviste con le copertine illustrate da Walter Molino, la semplice terra argillosa che nella vicina pineta, dove io abitavo allora, con le prime piogge diventava morbida, pronta per essere lavorata piacevolmente con le mani. Ricordo la magia dell’organo della chiesa! Oggi i giovani hanno molti più stimoli, a incominciare da internet, che se usato correttamente anche nelle scuole, può veramente aprire nuovi orizzonti, nuovi stimoli e passioni, senza necessariamente avere la pretesa di diventare artista o scrittore o ballerino per mestiere. Imparare ad amare, a rispettare ciò che di bello ci circonda, rende migliore la nostra esistenza, rende migliore l'uomo stesso.
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Giuseppina Matraxia
Andrea Giostra