Sesto dialogo "Attorno gli Amori. Camillo Boccaccino, sacro e profano" dal 26 marzo, Pinacoteca di Brera

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Il grande cuore di Brera torna a battere con nuovo ritmo. Dal 29 marzo riapriranno al pubblico i saloni napoleonici della Pinacoteca, da sempre centro pulsante e fulcro del processo di trasformazione del museo con uno straordinario allestimento che vede il rinnovamento di sette sale - VIII - IX - X - XI - XII - XIV - XV – e contemporaneamente l’inaugurazione del sesto dialogo “Attorno agli Amori.
Camillo Boccaccino sacro e profano”, nella tradizione del confronto tra capolavori della Pinacoteca e opere in prestito inaugurata due anni fa dal nuovo direttore della Pinacoteca di Brera e Biblioteca Braidense James Bradburne. Stavolta, l’incontro ravvicinato è con altre due opere di Boccaccino - Venere e Amore, proveniente dalla collezione Geo Poletti e Amore che si specchia nello scudo, di collezione privata - e la tavola Venere e Amore di Giulio Cesare Procaccini, per una “conversazione” che seduce lo spettatore attraverso il sottile gioco di riferimenti tra amor sacro e amor profano. Come nelle altre sale già riallestite, nuove didascalie e luci esalteranno le opere poste, nel caso delle sale Napoleoniche, su pareti di un verde cupo e vellutato, accarezzato dalla luce che filtra dai grandi lucernari, fin dall’origine cifra caratterizzante di questi spazi. Un colore simile a quello della sala XXIX che riecheggia il “verde secco”, documentato negli allestimenti ottocenteschi, e riprende anche le tinte delle colonne in finto marmo realizzate nella ricostruzione post bellica. Il colore marrone cioccolato delle sale X - XI – XII richiamerà invece quello della sala XXXI in una continuità che punta a coinvolgere il visitatore in una dimensione immersiva e appassionante del museo con la nuova collocazione degli affreschi di Bramante, presentati nella totalità, e quelli di Luini del ciclo della Pelucca, recentemente restaurati, dei quali si propone una selezione. Tornerà a far parte del percorso museale anche il Martirio di santa Caterina d’Alessandria di Gaudenzio Ferrari, spettacolare tavola, una delle più grandi del museo, appena restaurata dal laboratorio della Pinacoteca di Brera.
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