Opera Liegi, "Le Domino noir" sorprende e diverte. Cast, Regia e Orchestra acclamati dal pubblico. Protagonista Anne-Catherine Gillet

Fattitaliani
Creata nel 1937 dal francese Daniel-François-Esprit-Auber, l'opera "Le Domino noir" negli anni è caduta nel dimenticatoio dopo il grande successo mietuto all'epoca. Ebbene, fino a ieri sera all'Opera di Liegi c'è stata l'occasione di conoscerla e in questo caso di apprezzarla.

L'opera racconta la storia di Angèle, una giovane novizia che, prima di pronunciare definitivamente i suoi voti e diventare la badessa del convento, si traveste per rivedere il bellissimo Orazio, oggetto di un amore impossibile, incontrato già l'anno prima durante la stessa festiva occasione, un ballo in maschera. Infatti, "Le Domino noir" è un costume da carnevale fatto di un abito lungo fino ai piedi, con un cappuccio, indossato qui dal soprano belga Anne-Catherine Gillet (intervista di Fattitaliani).
Al di là della trama e del lieto fine come giustamente si confà a un'opera comica, nella messa in scena dei due registi Christian Hecq e Valérie Lesort colpisce la straordinaria forza creativa e inventiva, che fa di ogni dettaglio un pretesto per sorprendere in maniera originale lo spettatore, che non ha lesinato in applausi e acclamazioni.
Il primo atto stupisce sulla scenografia di Laurent Peduzzi e una serie di trovate eccezionali e divertenti: i movimenti, le coreografie di Glyslein Lefever, il grande orologio posto al centro, i costumi di Vanessa Sannino. Magnifici i duetti fra Angèle e Brigitte (Antoinette Dennefeld), come pure i dialoghi fra Horace (bravissimo il tenore francese Cyrille Dubois), Juliano (François Rougier) e Lord Elford (Laurent Montel). 
Il secondo atto, anch'esso divertente, pecca forse di un'eccessiva lunghezza ma intrattiene piacevolmente e diverte con l'ulteriore travestimento di Angèle, i personaggi di Jacinthe (Marie Lenormand) e Gil Perez (Laurent Kubla) e la dinamicità di scene ed equivoci (i movimenti del maialino pronto a essere mangiato attira tutta la nostra simpatia). 
Il terzo atto mette coerentemente fine: siamo all'interno del convento dove statue e Gargouilles prendono vita e accompagnano la narrazione al suo epilogo con il coronamento dell'amore di Angèle con Horace.
Diretta dal Maestro Patrick Davin, "Le Domino noir" è stata accolta molto calorosamente dal pubblico che ha tributato ripetuti applausi a tutti gli interpreti ma in particolar modo ad Anne-Catherine Gillet, che con padronanza, sicurezza e naturalezza passava dalle parti parlate a quelle cantate con leggerezza e potenza, perfettamente a proprio agio fra parti gravi e acute.
Christian Hecq e Valérie Lesort non si potevano augurare un miglior esordio alla regia di un'opera: sorprendente e accattivante. Giovanni Zambito.

Foto di Lorraine Wauters - Opéra Royal de Wallonie
Direction musicale: Patrick DAVIN
Mise en scène : Christian HECQ* et Valérie LESORT*

Décors: Laurent PEDUZZI*
Costumes: Vanessa SANNINO*
Lumières: Christian PINAUD*
Chorégraphie: Glyslein LEFEVER*
Chef des Chœurs: Pierre IODICE

ANGÈLE: Anne-Catherine GILLET
HORACE: Cyrille DUBOIS *
BRIGITTE: Antoinette DENNEFELD*
JULIANO: François ROUGIER*
JACINTHE: Marie LENORMAND*
GIL PEREZ: Laurent KUBLA
URSULE: Sylvia BERGÉ *
LORD ELFORD: Laurent MONTEL
MELCHIOR: Benoît DELVAUX



Orchestre et Chœurs: Opéra Royal de Wallonie-Liège

Nouvelle Coproduction: Opéra Royal de Wallonie-Liège et Opéra Comique

*Première fois à l'Opéra Royal de Wallonie-Liège
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