Imola, Presentato il laboratorio "Ritorni / Nostoi" a cura di Stefano Randisi ed Enzo Vetrano


Sono aperte le iscrizioni al laboratorio teatrale “Ritorni/Nostoi - Un viaggio della memoria” promosso  dall’Associazione Acqua di Terra / Terra di Luna, diretto dagli attori e registi Enzo Vetrano e Stefano Randisi, finalizzato alla creazione di eventi teatrali originali da presentare al parco dell’Osservanza di Imola e in altri luoghi del Circondario Imolese.

Il Laboratorio - che si avvale della consueta collaborazione di Renato Sartiani e Giuliana Zanelli - inizierà venerdì 6 aprile 2018 ore 20.30 e proseguirà ogni lunedì e venerdì, sempre alle ore 20.30 al Teatro Lolli di Imola (Via Caterina Sforza, 3), per concludersi nel mese di giugno con la presentazione al pubblico degli spettacoli creati durante il percorso.
Il laboratorio è gratuito e aperto a tutti senza limiti di età, dedicato a tutti coloro che vogliano sperimentarsi nel gioco coinvolgente della rappresentazione teatrale. Le iscrizioni si effettuano tramite mail a: info@tiltonline.org. 

Dopo il lavoro di ricerca svolto lo scorso anno col progetto “… non c’è più” presenza/assenza: memorie, si intende completare il percorso legato al recupero positivo del passato affrontando un topos della Letteratura e dell'Arte: il “Ritorno”. È un tema di grande suggestione quello del “Ritorno”, che sostanzia tante vicende umane, ed è certamente uno dei miti della cultura mediterranea, da dove poi si è diffuso in ambiti più vasti, riecheggiando in molte creazioni letterarie. È noto che nei racconti dell’epopea greca antica i nostoi sono i viaggi per tornare in patria dopo un'esperienza lunga e lacerante, in particolare al termine di una guerra sofferta e dolorosa. In questa prospettiva l'Odissea è da considerarsi il nostos per eccellenza su cui si è voluto esemplare un capolavoro della letteratura europea del Novecento come l’Ulisse di Joyce.
A questo intramontabile archetipo, la ricerca condotta negli incontri di Laboratorio farà un riferimento esplicito: il ritorno come un sogno agognato, un miraggio che a volte appare irraggiungibile dopo traversie che hanno segnato profonde mutazioni nella percezione dell'esistenza e dei valori ad essa connessi. Inevitabile poi che tale viaggio sollecitato dalla nost-algia – parola/sentimento di rara densità – venga assunto in senso lato e metaforico anche come recupero delle origini, ovvero come tentativo di rivisitazione o riconquista di valori prima ripudiati. Il nostos verrà considerato oltre che nella sua meta ultima, anche nel suo percorso, che è attraversamento di pericoli, superamento di ostacoli. Il viaggio infatti è alimentato dal desiderio di conoscere, stimolato dalla ricerca del nuovo, istintiva attrazione/repulsione per ciò che ci è estraneo, sfida al confronto, abilità di relazionarsi con il diverso da noi, capacità di adattamento a situazioni imprevedibili.
Ma un luogo carico di Storia e di storie come l'Osservanza dove si svolgeranno gli spettacoli saprà suggerire ben altro, orientando i partecipanti verso una ricerca di tipo esistenziale, in cui leggende e miti trovano eco in reali e personali vicissitudini. Non si potrà fare a meno di ascoltare e trasformare in racconti le tensioni che per decenni quel luogo ha generato e trasmesso: il desiderio di ritorno a una casa, in famiglia, a una vita vissuta prima di entrare in quell'ospedale psichiatrico. È un principio di rispetto a una memoria che non può essere cancellata.
E diventa a questo punto necessario pensare al viaggio che altri, attorno a noi, compiono nella speranza di una vita migliore, alle difficoltà che affrontano per raggiungere questo scopo. Da un lato sta il ricordo del luogo d'origine, abbandonato assieme a persone che aspettano un ritorno, dall’altro stanno le scelte che toccano pure a noi, nel consentire, favorire o ostacolare questo percorso di evoluzione e liberazione, nella consapevolezza dei contraccolpi emotivi che una relazione con lo straniero genera in noi, quando non siamo i viaggiatori ma diventiamo lo strumento di realizzazione del viaggio stesso.
Esplorare le tracce depositate dal tempo nella memoria del territorio (abitanti e luoghi) continua così ad essere il compito di un Laboratorio teatrale aperto alla frequenza gratuita di cittadini di ogni età. Come già nel passato, la proposta per il 2018 darà a giovani e meno giovani l’opportunità di entrare attivamente in un processo creativo complesso. La sollecitazione emotiva e immaginativa messa in atto negli incontri condotti da Enzo Vetrano e Stefano Randisi è in grado di indurre i partecipanti a fare emergere dalla memoria personale gesti-parole-immagini, fino alla creazione di micro testi verbali o mimici che, assieme alle suggestioni letterarie e artistiche indicate dai conduttori, diverranno materia per la costruzione di spettacoli pubblici da presentare nei comuni del Circondario aderenti al Progetto. Il Laboratorio si configura infatti come un viaggio attraverso miti, leggende, racconti che le diverse culture hanno creato nel passato e continuano a creare nel presente, in un gioco di comunicazione e contaminazione: un viaggio con un approdo teatrale.  Nella vasta selva degli echi poetici e memoriali suscitati dal tema, verrà individuato e svolto incontro dopo incontro quel filo di Arianna che condurrà il Laboratorio all’allestimento di uno spettacolo compiuto.
Nostoi:  un tema che sembra porre il Laboratorio 2018 sotto le luci contrapposte ma egualmente cariche di fascino della condanna all’esilio e del felice ritorno, tra i versi di Ugo Foscolo in A Zacinto (Né più mai toccherò le sacre sponde) e quelli di Kostantinos Kavafis in Itaca: Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga,fertile in avventure e in esperienze…  Naturalmente l’auspicio di quanti lavorano alla realizzazione del progetto è che il Laboratorio giunga al suo approdo. Del resto un Laboratorio come quelli che Acqua di Terra/Terra di Luna progetta e realizza fin dal 2001 si configura sempre come un viaggio avventuroso. Itaca è lo spettacolo, con tutte le sue difficoltà, disavventure, emozioni.

La partecipazione al laboratorio è gratuita e prevede solo la tessera associativa al T.I.L.T. - Trasgressivo Imola Laboratorio Teatro (€ 5.00), non richiede precedenti esperienza teatrali. Fondamentale è soprattutto la continuità della presenza. Le iscrizioni si ricevono tramite mail a info@tiltonline.org  fino al primo incontro operativo del 6 aprile p.v.

La cooperativa Le Tre Corde sarà partner artistico e amministrativo, mentre come già gli scorsi anni il progetto si avvarrà dell’appoggio tecnico e logistico di T.I.L.T. che anche in questa forma promuove le pratiche teatrali come occasione di dialogo interpersonale e di superamento del disagio nella relazione con gli altri.

 Foto di Donato Arcella
INFO:
t. 340 5790974

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