James Nachtwey è nato a Syracuse, Stati Uniti, nel 1948 ed è un famosissimo fotoreporter di guerra. Cominciò a lavorare come foto reporter, collaborando dal 1976 con un giornale locale proprio a Syracuse. Ma le foto conflitto in Vietnam fecero scattare in Nachtwey l’urgenza di documentare le atrocità delle guerra. Nel 1980 si trasferisce a New York e lavora come freelance, firmando nel 1981 un primo reportage su uno sciopero della fame di alcuni membri dell’IRA.
James Nachtwey è dunque diventato un fotoreporter di guerra e fotografo statunitense pluripremiato. Rammentiamo solo alcuni dei riconoscimenti attribuiti tra cui “Robert Capa Gold Medal” ben cinque volte, il “World Press Photo Award” per due volte, il “Magazine Photographer of the Year” ben sette volte e per due volte il Leica Award e nel 2007 ha ricevuto anche il TED Prize.
La mostra, curata da Roberto Koch e dallo stesso James Nachtwey, è una potentissima riflessione individuale e collegiale sulla guerra. Offre ai visitatori un’imponetene retrospettiva, con una produzione davvero originale, sul lavoro di questo fotografo, considerato l'erede di Robert Capa di cui applica la famosa frase: “Se la foto non è buona vuol dire che non eri abbastanza vicino”.
Quella di Milano è la prima tappa internazionale di un tour che porterà questa esposizione/riflessione nei più importanti musei di tutto il mondo, con 200 immagini che allestite in un percorso suddiviso in 17 aree tematiche, espongono l'orrore della guerra, della violenza del terrorismo per il tramite dei reportage di Nachtwey che si conclude attraverso l’ultima tematica trattata, quanto mai attuale, ovvero l’immigrazione in Europa, attraverso un suo reportage.
Nelle foto di James Nachtwey, il punto di ripresa e quindi le emozioni suscitate sono portati al limite: con le sue immagini si viene catapultati al di dentro alla cruda ed iper-reale scena di guerra
La mostra “Memoria” visitabile fino al 4 marzo 2018, è promossa e prodotta dal Comune di Milano - Cultura, Palazzo Reale, Civita, Contrasto e GAmm Giunti, ha come Digital Imaging Partner Canon, realizzata con il supporto di Fondazione Cariplo e Fondazione Forma per la Fotografia.
Ester Campese
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