La bellezza è dentro di noi e può salvare il mondo, anche con l’aiuto dei filmmaker che hanno la grande responsabilità di esprimerla ed interpretarla nelle forme e nei contenuti.
Il Lucania Film Festival 2017 si chiude nel segno di Mohsen Makhmalbaf, insignito di un premio che il LFF ha voluto tributare alla sua carriera e che il regista ha dedicato a tutti i prigionieri politici nel suo Paese. Il maestro iraniano, ospite per tre giorni della kermesse di Allelammie, consegna al Festival un patrimonio di umanità inestimabile, unito ad una componente essenziale di umiltà e ad una profondità di pensiero che ha rappresentato motivo di ricchezza per tutti coloro che hanno ascoltato le lezioni del regista di Teheran.
Fra masterclass, lectio magistralis, interviste ed incontri informali sui luoghi del Lff, Makhmalbaf ha più volte ribadito la sua visione del cinema, quella in cui la settima arte ha una funzione che i registi devono saper utilizzare avendo la bellezza come obiettivo: “Il cinema, come l’arte, ha un potere persuasivo perché può contribuire a cambiare il punto di vista delle persone. Questo determina una forte responsabilità. Quando ero giovane volevo sparare al re con una pistola poi, grazie al cinema, ho capito che potevo farlo usando una telecamera e provando a cambiare le menti di chi avrebbe guardato un mio film”.
Esiliato dal suo Paese per la denuncia contenuta in alcune sue opere, il maestro iraniano, che ama il neorealismo italiano ed invita i suoi più giovani ed attenti ascoltatori ad interrogarsi sempre sul significato da dare ai lavori che intendono realizzare, ha raccontato la sua carriera a Francesco Ranieri Martinotti, Presidente dell’ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), nella Sala Interna del Centro Tilt di Marconia di Pisticci, gremita per il focus su Bellezza e Censura, ed è stato poi ospite di Steve Della Casa, conduttore del programma Hollywood Party di Radio 3 per un'anteprima di Materadio 2017.
In apertura di lavori il LFF aveva abbracciato Giancarlo Giannini, diventato cittadino onorario di Pisticci e subito a suo agio nelle vesti di promotore del territorio: “Più che a Roma o Milano le persone dovrebbero vivere in posti come questo”, aveva detto nella cerimonia a palazzo Giannantonio.
Al di là della caratura degli artisti intervenuti nella XVIII edizione, gli ospiti di maggior valore del LFF sono i film. Le 48 opere in concorso da tutto il mondo, con ben 30 registi presenti nella cinque giorni festivaliera, sono state seguite da un pubblico numeroso ed attento. Per il direttore artistico del Lucania Film Festival Rocco Calandriello non v’è dubbio che i film selezionati rappresentino “il patrimonio più importante della nostra manifestazione”. Nel suo bilancio al termine di un evento al quale si lavora senza sosta per tutto l’anno, Calandriello ha battezzato la diciottesima edizione del LFF come quella “con il maggior respiro internazionale”. “Il centro Tilt - prosegue il direttore artistico - ha mostrato tutte le sue potenzialità e noi siamo riusciti a sfruttarle meglio dell’anno scorso. Immaginiamo, adesso, una programmazione integrata su tutto il territorio, nel quale adesso le distanze si sono annullate. Le presenze nella sale sono aumentate ed il Festival ha saputo rigenerarsi senza rinnegare il passato, puntando su scelte nuove come, ad esempio, la giuria popolare ed il cinecampeggio”.
Calandriello ribadisce la missione di un Festival delle caratteristiche del LFF: “Coltiviamo la sensibilità che sa generare alchimie. Sui nostri luoghi è possibile trovare alcuni di quei ragazzi che fuggono dai loro Paesi sui barconi, un esule costretto a fuggire dal suo Paese a causa della censura come ospite internazionale e gli ospiti delle strutture residenziali psichiatriche lucane coinvolti in un docufilm della sezione Extra. Il messaggio è chiaro: il cinema sa creare dei collegamenti molto ampi che il nostro Festival sente il dovere di cogliere offrendo così il suo spaccato della realtà”.
La dimensione internazionale del XVIII LFF si è sostanziata anche nella cerimonia di premiazione che ha concluso i lavori. I premi Lucania Globes realizzati dal designer materano Tommaso Schiuma - assegnati dalla Giuria Internazionale formata da Emanuele Vernillo, Irene Dionisio, Anette Dujisin e Reneè Beaulieu - il LFF – POP 2017 Award della Giuria Popolare ed il FlexyMovies Award hanno solcato i continenti raggiungendo film e cineasti in tutti gli angoli del mondo.
FILM
VINCITORI LUCANIA FILM FESTIVAL 2017
La Giuria internazionale del Lucania Film Festival - formata da Emanuele Vernillo, Irene Dionisio, Anette Dujisin e Reneè Beaulieu - ha sciolto le riserve sui film in concorso alla XVIII edizione dell’evento ufficializzando, nella serata di domenica 13 agosto, tutti i verdetti.
Nella categoria Corti Fiction vince il Lucania Globe come Miglior Film “Import” di Ena Sendijarevic (Olanda).
Menzione speciale della Giuria per “Shabi ke Sobh nashod” di Mohammad Baghi (Iran).
Miglior Sceneggiatura a “Seven Munutes” di Sheva Dakot e Assaf Machnes (Israele).
Miglior Attrice Alena Dzebo in ”Import”. Miglior attore Philippe Grand’Henry in “Le Plombier” di Méryl Fortunat-Rossi & Xavier Séron (Francia).
Nella categoria Corti Animazione il premio Miglior Film va a “O Matko” di Paulina Ziotkowska (Polonia) premiato anche per la Miglior Tecnica.
Menzione speciale della Giuria per “And the moon stands still” di Yulia Ruditskaya (Bielorussia).
Miglior Sceneggiatura “Morning Cowboy” di Fernando Pomares (Spagna)
Nella categoria Corti Documentari vince come Miglior Film “By my side” di Zanyar Muhanhadineko (Iran – Kurdistan).
Miglior Fotografia “Manodopera” di Loukianos Moshonas (Grecia)
Miglior Soggetto “Maria vola via” di Michele Sammarco (Italia).
Nella categoria Lunghi Fiction vince come miglior Film “Vigilia” (Argentina) di Julieta Ledesma
che porta a casa anche il premio Miglior Fotografia e una Menzione speciale per il sound design. Miglior Soggetto “A Father's Will” di Bakyt Mukul, Dastan Zhapar Uulu. Ali Sultan e Nazmiye Orals sono rispettivamente Miglior Attore e Miglior Attrice per la loro interpretazione nel film “In Vrijheid” (Germania) di Floor van der Meulen.
Nella categoria Lunghi Documentari Miglior Film è “You Reap What You Sow” (Francia/Palestina) di Alaa Ashkar. Miglior Soggetto “La Grande Bellezza” (Italia) di Chiara Bellini. Miglior Fotografia è “Urli e risvegli” (Italia) di Nicola Ragone.
Nella sezione Spazio Italia vincono ex-aequo “Manto” di Gianluca Marinelli e “Non gioco più di Sebastiano Luca Insinga. Menzione Speciale a “Le ali velate” di Nadia Kibout.
Questi, invece, i verdetti della Giuria popolare che consegna i LFF – POP 2017 Awards.
Lungometraggi Fiction “In Vrijheid” di Floor van der Meulen (Germania)
Corti Fiction “Shabi ke Sobh nashod” di Mohammad Baghi (Iran)
Lungometraggi Documentari “Urli e Risvegli” di Nicola Ragone (Italia)
Corti Animazione “Corp” di Pablo Polledri (Argentina)
Corti Documentari “O Entalhador, ou a oficina mais bela do mundo” di Joao Vasco (Portogallo)
Menzioni speciali: Miglior Fotografia: “Vigilia” (Argentina) di Julieta Ledesma
Miglior Soggetto originale: “Le Plombier” (Francia) di Meryl Fortunat-Rossi & Xavier Seron
Miglior Soggetto: “A Father's Will” (Kirgikistan) di Bakyt Mukul, Dastan Zhapar Uulu
Miglior Interpretazione: Nazmiye Orals - “In Vrijheid” (Germania) di Floor van der Meulen
Miglior Regia: Adaptation (Polonia) di Bartosz Kruhlik
Miglior Tecnica: Cavalls morts (Spagna) di Marc Riba e Anna Solanas
Altra novità della XVIII edizione è il il FlexyMovies Award.
Il riconoscimento all'eccezionale potenziale sui mercati globali va al dramma kirgiko “A Father's Will” (aka 'Atanyn Kereezi'), opera prima di Bakyt Mukul e Dastan Zhapar Uulu, per la rilevanza dei valori espressi e la profondità della storia raccontata con semplicità ed efficacia combinate ad una regia pulita ed una fotografia fuori dal comune. “Vorremmo gestire le vendite globali del film a partire dal prossimo mercato di Venezia. Ci piacerebbe anche lavorare con i filmmaker ad un nuovo progetto per espandere la storia del protagonista Azat, la sua vita negli Stati Uniti e il rapporto con l'amato padre", afferma Alessandro Masi, Founder & Film Business Strategist di FlexyMovies, marchio di vendite internazionali e distribuzione con sede a Los Angeles.