Cinema, da evitare “Aftermath - La vendetta” (2017) di Elliott Lester: grottesco, noioso e piatto

La notte del 1 luglio del 2002, il volo passeggeri 2937 della Bashkirian Airlines e il volo cargo DHL 611, si scontrano sopra il cielo di Überlingen (Germania) causando la morte immediata di 74 persone. Le responsabilità giuridiche dell’incidente non saranno mai portate alla luce. Le responsabilità vere e morali, sì. Anche in questo caso la verità processuale è molto distante dalla verità reale! Ma davvero oggi i tribunali del mondo intero si muovono per fare giustizia? E davvero tutti i cittadini sono tutti uguali davanti alla legge?

La domanda alla quale cerca di rispondere il film di Elliott Lester, realizzato nell’aprile del 2017, potrebbe essere questa, e non sarebbe una domanda originale, né dei nostri tempi, né di tutti i tempi della storia dell’uomo. La produzione delle importanti compagnie hollywoodiane, quali la Emmett/Furla/Oasis Films (EFO Films), la Pacific View Management e la Protozoa Pictures, vorrebbe raccontare questa triste storia, in particolare il dramma di un uomo che ha perso tutta la sua famiglia, e di come questo dolore si trasforma in vendetta. Ebbene, la sceneggiatura non originale di Javier Gullón e la regia di Elliott Lester, riescono a creare un prodotto cinematografico grottesco, noioso e piatto come la più stantia delle bonacce oceaniche. 
Il cast di buoni attori, capeggiato da Arnold Schwarzenegger, ma tra i quali ritroviamo gli ottimi Maggie Grace, Kevin Zegers, Hannah Ware, Scoot McNairy, Glenn Morshower, Mariana Klaveno, Mo McRae, non riesce a innalzare questa produzione a prodotto commestibile per i palati esigenti e raffinati. Per certi versi, lo spettatore di “Aftermath” si ritrova invitato a cena in un ottimo ristorante stellato Michelin dove servono panini McDonald’s.
Buona visione a chi avrà coraggio di sperimentare una sana e generosa apatia.
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ANDREA GIOSTRA

Fattitaliani

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