Abbiamo l’onore di
ospitare a Fattitaliani il candidato al premio Nobel per la pace Hafez
Haidar. È anche Accademico Emerito, presidente di diversi comitati per i
diritti umani, Cavaliere della Repubblica Italiana e Direttore Generale
Internazionale della Camerata dei Poeti di Firenze. Hafez
Haidar è poeta e scrittore libanese per nascita ed italiano di adozione.
Attualmente è Docente di Lingua e Letteratura Araba presso l'Università degli
Studi di Pavia. È considerato uno dei maggiori studiosi delle religioni a
livello mondiale (Dizionario Comparato delle religioni monoteistiche, ed.
Piemme).
Ha curato e tradotto le seguenti opere: “Le ali spezzate di Gibran (Rizzoli), Le ninfe della valle di Gibran (Tea, Ugo Guanda Editore), Le fiabe arabe
(Rusconi, Bompiani ), Quartine del grande poeta Omar Khayyàm (Rizzoli, Fabbri
editori), La città del mistero (Mondadori), Il figlio dei cedri di Gibran
(Mondadori), Quando l'amore chiama seguilo (Piemme), Dove nasce l'amore (Piemme), Sindbad e il falco sapiente (Mondadori), Le mille e una notte (
Oscar Mondadori, Mondo Libri, Donna Moderna), La notte ti parlerò d'amore
(Piemme-Mondadori), Il precursore e il folle (Ugo Guanda, Tea).
È inoltre autore della Letteratura araba (Rizzoli), della Storia della
scrittura araba antica e moderna, de Il Profeta (Romanzo-Piemme), del romanzo
storico Il Custode del Corano (Piemme), dei romanzi bestseller Come sigillo
sul tuo cuore, Maometto e i diamanti del Corano (Oscar Mondadori), Le donne che
amavano Maometto (Piemme), Il viaggio notturno del Profeta (Piemme), La figlia
prediletta del Profeta (Piemme ), Miriam a Gerusalemme (La Meridiana).
Il 22 novembre 2006 è stato insignito del Premio Internazionale Sorrento
nel Mondo insieme a Lucio Dalla e Raffaele Lauro, alto commissario del Governo
e Senatore della Repubblica Italiana.
Cinquant’anni
dell’occupazione israeliana nei
Territori non hanno portato alcun vero cambiamento nei rapporti fra israeliani
e palestinesi. Gli accordi di Oslo del 1993, che sembravano annunciare la fine
dell’occupazione israeliana e la nascita di uno Stato palestinese, sono finiti
con i colpi degli attacchi suicidi di Hamas e Jihad islamico. Secondo lei
avverrà un giorno il miracolo di vedere una coesistenza pacifica tra Israeliani
e Palestinesi?
I negoziati tra
isreliani e palestinesi non hanno portato le due parti in conflitto ad una pace
duratura né alla costituzione e al pieno riconoscimento della sovranità di due
stati indipendenti.
Nel periodo successivo
al 1948, anno in cui Israele ha occupato gran parte dei territori palestinesi e
ha costretto migliaia di palestinesi ad abbandonare le loro case e a rifugiarsi
in Libano, Siria, Giordania, Iraq ed Egitto, si sono susseguiti accordi che
avrebbero dovuto mettere fine al conflitto tra Israeliani e Palestinesi:
-Accordi di Camp David
tra il presidente egiziano Anwar al – Sadat e il capo del governo israeliano
Menachem Begin, 1978.
-Conferenza di
Madrid,1991.
-Accordi di Oslo, tra
il capo del governo israeliano Yitzhak Rabin e il capo dell’Olp Yasser Arafat,
1993.
-Oslo II, 1995.
-Protocollo di Hebron
tra Arafat e Netanyahu,1997.
- Vertice di Camp David
tra Arafat ed Edhud Barak, capo del governo israeliano, 2000.
- Summit di Taba, 2001.
-Road Map for peace tra Mahmoud Abbas e Ariel Sharon,
2002.
-Iniziativa di pace
araba,2002.
- Conferenza di
Annapolis tra Abbas ed Edhud Olmert, 2007.
Per instaurare una pace
duratura tra Israeliani e Palestinesi è necessario che i due popoli si
incontrino a metà strada e lavorino per il bene comune, superando pregiudizi e
luoghi comuni.
È necessario che:
- Gli
Israeliani riconoscano ai Palestinesi il diritto di avere uno stato
democratico e sovrano nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.
- I
Palestinesi riconoscano Israele come stato sovrano.
- I
paesi che parlano di pace, ma forniscono armi alle parti in conflitto
abbandonino una politica che mira all’arricchimento e alla distruzione di
massa degli innocenti.
- Venga
abbattuto il muro eretto da Israele per garantire la sicurezza dei propri
cittadini.
- Siano
erogati ai Palestinesi luce, acqua e generi alimentari.
- Siano
bloccate le costruzioni abusive realizzate dai coloni israeliani nei
territori palestinesi.
- I
religiosi e gli intellettuali si adoperino per una pace reale e duratura
tra i due popoli.
- Si
metta fine sia al terrorismo palestinese che alle rappresaglie militari
israeliane: le forze in campo hanno causato migliaia di vittime innocenti.
-
Si attuino programmi culturali e di sviluppo economico e sanitario.
-
Si affidi all’Onu e alla Lega Araba il compito di garantire l’applicazione di
un programma di pace nell’area, con l’appoggio dell’Unione Europea, degli Stati
Uniti e della Russia.
Gli intrecci tra poesia
e fede nella cultura dell’Oriente sono il campo di ricerca nel quale da anni Lei
è impegnato. Qual è lo scopo?
Grazie agli
intrecci tra poesia e fede e ai numerosi punti in comune tra le diverse
culture, vorrei creare un terreno fertile in cui si consolidino buoni rapporti
culturali e religiosi tra Oriente ed Occidente, basati sulla conoscenza e il
rispetto reciproci.
La poesia
costituisce un pilastro fondamentale per far conoscere la cultura, le
tradizioni, gli usi e i costumi di un popolo nonché la sua storia. Ho cercato
di far conoscere all’Oriente poeti famosi come Dante Alighieri, Carducci e
Quasimodo; nel frattempo ho portato in Italia i frutti poetici di Gibran e Omar
Khayyam e ho scritto un’antologia della letteratura araba preislamica ed
islamica. Sono convinto che la fede sia lo scrigno della nostra vita e della
nostra civiltà, perciò conoscere la Bibbia, il Vangelo e il Corano ci aiuta a
capire che nei tre Libri esiste un solo messaggio importante per tutta
l’umanità: Dio è amore. La vita è un dono ed è un atto d’amore. Senza l’amore
non possiamo costruire la pace e senza la pace non possiamo arrivare a
conoscere i frutti della cultura per costruire un mondo migliore.
Da diciannove anni si
spende infatti - attraverso libri, traduzioni, incontri - per diffondere
l’amore, abbattere i muri della diffidenza, dell’odio e della violenza".
Questa crociata ha dato dei riscontri che la motivano a procedere per questa
strada?
Sì, i miei lavori sono
apprezzati da ebrei, cristiani e musulmani. Molte persone hanno appoggiato le
mie idee e mi hanno incoraggiato a proseguire il cammino per abbattere i muri
dell’odio, della diffidenza e del razzismo. Ho l’onore di rappresentare, in
qualità di ambasciatore, diverse associazioni per i diritti umani, perciò
mi sento in dovere di andare avanti, pur sapendo che la mia strada è ripida e tortuosa.
Non mi stanco di raccontare l’amore, perché ho visto tante persone morire
ingiustamente, a causa della guerra.
Quando il lettore apre la maggior parte
dei suoi libri, dice Fava, il suo spirito naviga oltre la moschea, la sinagoga
o la chiesa, verso orizzonti lontani, dove spunta un’abbagliante luce che
rischiara le tenebre che talvolta intristiscono la mente e il cuore". Quali
sono le radici di questa differenza e divergenza fra le tre religioni?
Dio è l’Unico Creatore
per gli ebrei, per i cristiani e per i musulmani. Gli ebrei e i musulmani,
però, non considerano Gesù il Messia e questo costituisce il primo punto di
divergenza tra le tre religioni monoteistiche. Nel Corano, Maria è presentata
come la prescelta di Dio, che ha concepito Gesù senza aver conosciuto alcun
uomo. I libri sacri delle tre religioni sono accomunati dai dieci comandamenti,
oltre che dallo stesso anelito verso Dio. In quest’epoca travagliata dall’odio,
dalla sete di potere, dagli interessi commerciali, dalle guerre e dalla corsa
agli armamenti, abbiamo bisogno di abbracciare la fede e di saper perdonare per
raggiugere l’intensa luce della nostra esistenza.
Lei è un grande stimatore di Gibran, lo
definisce il suo Professore di Vita. Il suo libro “il Nuovo Profeta” porta un suo
detto in copertina: “ Quando l’amore chiama, seguilo”. Quando ha avvertito che il suo compito era
quello di mettere la Scrittura e il suo insegnamento al servizio della Pace?
Vengo da un paese che
era considerato la Svizzera del Medio Oriente per la sua bellezza, nel quale il
conflitto palestinese israeliano e la guerra civile (1975- 1990) ha purtroppo
causato la morte di 195 mila persone, il ferimento di oltre 230 mila persone e
la distruzione di tanti paesi e villaggi. Non potevo che abbracciare il
messaggio di pace di Ghandi, Mandela e Gibran. Il mio nuovo libro riprende la
forma dialogica del Profeta scritto dal mio Maestro Gibran, ma presenta
contenuti più attuali. Racchiude gli insegnamenti dell’Ultimo Profeta, che
parte da Sorrento per giungere a Gerusalemme, e del figlio di questi, che si
prodiga per salvare la vita di due innamorati, l’ebrea Miriam e il musulmano
Omar.
Con il passare degli
anni ho scoperto che il mio compito è quello di scrivere per diffondere la
pace, la libertà, la giustizia e la dignità della donna.
Ha sempre, quindi ancora oggi, dentro di
sé due identità, una libanese e l’altra italiana, quale prevale? Si ritiene un
cittadino del mondo?
Amo immensamente il
Libano perché è la terra delle mie origini, da dove ho tratto le mie radici, ma
amo altrettanto l’Italia: ho sposato un’italiana, da cui ho avuto due figli, e
ho tanti amici. Questo Paese mi ha permesso di crescere e conoscere la storia,
la cultura e l’arte degli altri popoli senza pregiudizi. Sono innamorato
dell’Oriente e dell’Occidente, perciò mi considero cittadino del mondo,
assetato di apprendere e di trasmettere agli altri, con umiltà, i suoi
insegnamenti.
L’insegnamento è un impegno a cui lei
tiene in modo particolare, ha fatto centinaia di incontri con giovani studenti.
Cosa ha portato con sé da questi incontri e cosa pensa dei giovani di oggi?
Io credo fermemente nei
giovani, sono il futuro del nostro paese, perciò ho cercato di incontrarli e di
far capire loro quanto sia importante il dialogo e il rispetto reciproco. Ho
parlato loro di alcuni argomenti importanti come il terrorismo, gli uomini
giusti che combattono per i diritti umani, come il grande romanziere egiziano
Nagib Mahfuz, Malala, Tawwakul Karman, Papa Francesco, Noa, Madre Teresa di
Calcutta. Inoltre, dopo aver recitato per 14 anni nelle scuole storie tratte da
Le mille e una notte, ho scritto e illustrato Le mille e una notte Junior
perché i ragazzi mi avevano chiesto di realizzare un testo adatto a loro.
Grazie all’Associazione Iplac il mio libro è diventato oggetto di un concorso
grafico letterario nazionale per le scuole tenutosi a Roma. I giovani d’oggi
hanno bisogno di essere ascoltati, capiti, apprezzati, indirizzati.
Tra i numerosissimi premi che ha
ricevuto, qual è quello a cui tiene di più?
Ogni premio riveste per me un
grande significato; è difficile scegliere, in un giardino variopinto, il fiore
più bello. Se proprio devo scegliere, però, penso al premio dell’Onu che ho
ottenuto durante l’ultima missione umanitaria alla frontiera tra Libano ed
Israele il 5 Settembre 2016
Questo suo impegno per la pace è stato anche riconosciuto dal Governo
Libanese se non mi sbaglio. In che modo è stato valutato?
Durante
il mio ultimo viaggio in Libano, tra il mese d’agosto e il mese di settembre
del 2016, presso il Circolo della stampa, gli scrittori, i poeti, i giornalisti
e il Rettore dell’Università libanese mi hanno conferito il premio alla Cultura
da parte dell’Università libanese e il premio degli scrittori arabi da parte
dell’Associazione degli scrittori e dei giornalisti. Inoltre, presso la sede
dell’Unesco di Beirut, il ministro dell’Informazione mi ha premiato con la
targa dell’Informazione e del giornalismo. Anche il ministro della cultura mi
ha conferito il premio alla cultura. Il governo libanese ha assicurato il suo
appoggio alla mia candidatura al premio Nobel per la Pace.
Cosa ne pensa dell’Amore come somma di tutti quei sentimenti che creano
un legame, a partire da quello per una donna, per i figli, la famiglia, i popoli?
Tutto
ciò che esiste sotto il Firmamento, palpita come un cuore innamorato. Persino
le rocce, le piante, i fiori amano e si librano nello sconfinato spazio sotto
la cupola celeste trafitta dai raggi del Sole. Nell’amore non c’è differenza
tra il nobile e il paggio, tra il re e il ciambellano, poiché tutti possiamo
provare gli stessi profondi sentimenti e siamo venuti alla luce grazie
all’amore.
E
quando l’amore bussa, bisogna subito aprirgli la porta del nostro cuore per
permettergli di trasportarci nell’Eden dei sentimenti.
Ci
troveremo allora in un mondo immaginifico e surreale, dove il cielo, la terra,
il mare e il bosco si tramuteranno in nidi, nei quali gli innamorati si
sveglieranno abbracciati quando la notte penetrerà nel giorno e si
addormenteranno avvinghiati quando il giorno si tramuterà in notte.
L’amore
racchiude la melodia del creato, le note dell’Eternità e la sinfonia di tutto
ciò che è passato, presente e futuro. E’ la nostra provvista quotidiana e la
nostra àncora di salvezza nei momenti ottenebrati dalle avversità del tempo.
In
esso ci rifugiamo. Cerchiamo protezione sotto le sue ali ed esso ci accoglie
come una madre soave e ci consola per permetterci di librarci nuovamente sotto
un cielo tempestato di stelle scintillanti.
Come
la purpurea rosa ha bisogno della rugiada, della brezza mattutina e dei baci
del Sole per emanare il suo fragrante profumo, così l’amore ha bisogno di
emozioni, sospiri, palpiti per far sbocciare i propri petali al cospetto del
Sole e della Luna.
Amatevi
e abbracciatevi, in modo che possiate scoprire il segreto dell’esistenza e il
melodioso canto della vita.
A quali Autori, oltre Gibran, Lei è affezionato, anche italiano?
Sono affezionato a Dante
Alighieri, Manzoni, Neruda, Tagore, Umberto Eco e William Shakespeare
Un consiglio a chi studia la lingua araba, qual è l’approccio migliore
con questa lingua e il suo paese?
Consiglierei
a coloro che intraprendono questo importante cammino di imparare con passione
ed amore la lingua, perché chi possiede una lingua possiede un intero popolo.
Chi studia una lingua, deve anche conoscere la storia e la civiltà dei popoli
che la parlano, senza pregiudizi.
Chi
desidera imparare l’arabo, deve studiarlo almeno per un anno in Egitto,
Tunisia, Libano.
Sono centinaia le sue frasi significative e indimenticabili. Ce ne dice
una per Lei particolarmente aderente al suo pensiero e al suo vissuto?
La
cultura è il pane della vita, la pace è il sentiero degli uomini assetati di
luce, giustizia, libertà, speranza e luce, l’Amore è il cuore dell’universo.
Chi ama conosce i segreti del cuore e dell’anima.
Aiutate
l’uomo a scoprire la luce e ad uscire dalle tenebre per abbracciare la luce.
Aiutate
l’uomo privo di cuore a conoscere i frutti della gioia e dell’amore.
Aiutate
l’uomo a portare le rose al posto delle armi.
Non
uccidete l’amore nei vostri cuori né la fede nelle vostre anime.
Non
odiate vostro padre né vostra madre perché sono il principio e l’origine della
vostra vita.
Non
tradite il vostro amico perché egli è lo scrigno delle vostre brame e dei
vostri ricordi.
Chi
ha ucciso un solo bambino ha ucciso tutta l’umanità.
Chi
ha calpestato o maledetto un solo bambino,
ha
spento tutte le candele dell’Amore di Dio nel suo cuore.
Chi
ha violentato un sola ragazza inerme,
ha
rabbuiato il cielo, la terra, il mondo intero…
La
vita è un libro traboccante di amori, gioie, dolori, sogni, speranze ed è pieno
di colpi di scena. I protagonisti siamo noi, simili a stelle che adornano il
cielo oppure a raggi di un intenso sole, oppure ad una tempesta o ad un
uragano. Sì, la vita è un cammino lungo, tortuoso e ripido, che racchiude i
nostri segreti e custodisce i nostri sogni. Sforziamoci di vivere intensamente
ogni istante della nostra esistenza perché il tempo vola come un lampo in un
ciel sereno. Anche quando ci renderemo conto di essere diventati anziani, non
dovremo rassegnarci all’amarezza o alla disperazione, ma dovremo continuare ad
amare, sognare, respirare la fragranza di una bella rosa appena sbocciata,
abbracciare il sole, l’aria, il vento, il buio, l’acqua, il cuore della vita.
La
vita è un libro aperto che racchiude tra le sue pagine il passato, il presente
e il futuro che non è ancora stato scritto.Iniziate a scriverlo con i battiti
del vostro cuore.
Salutiamo il Prof. Hafez Haidar augurandoci che
le sue battaglie ci portino a quella che adesso sembra un’utopia: dopo una
guerra, due Paesi potrebbero siglare un trattato di pace, accettando di non
combattere mai più. Gli uomini si assomigliano più di quanto essi stessi
pensino, al di sopra di ogni Credo. Gibran dice:
Caterina Guttadauro La Brasca
Religione?
Cos'è? Io conosco solo la vita.
Vita significa il campo,
il vigneto e il telaio...
La Chiesa è dentro di te.
Tu stesso sei il suo sacerdote
Cos'è? Io conosco solo la vita.
Vita significa il campo,
il vigneto e il telaio...
La Chiesa è dentro di te.
Tu stesso sei il suo sacerdote