Da un libro di storia della seconda metà del 21° secolo:
"...e l'Europa rinunciava, giorno dopo giorno, alle sue radici cristiane. Si vedeva dalle cose grandi ma anche da quelle più piccole. Per esempio, nessuno sapeva ormai più chi era il Santo da cui aveva preso il nome, e cosa aveva fatto di tanto importante.
Quando Sant'Antonio e Santa Rita cominciarono a essere soppiantantati da GeiAr e Azzurra, sembrò solo una cosa simpatica, una moda passeggera che, in tempi di crisi, aveva anche il vantaggio di evitare i costosi festeggiamenti degli onomastici; in realtà fu l'inizio di un processo che nel giro di pochi anni portò alla sostituzione dei nomi con codici alfanumerici che venivano assegnati all'atto della nascita dal megacomputer dell'Agenzia Governativa Centrale Unificata, che tutti chiamavano semplicemente "Lui", di cui vi era un terminale in ogni clinica.
Un bambinello a cui in altri tempi sarebbe toccato chiamarsi Federico o Giovanni diventò così un individualissimo, univoco QQ123VZ116. Naturalmente idiminuitivi, a cui non c'erano genitori e nonni disposti a rinunciare, furono adeguati, e da "Fede" o "Giogiò" diventarono "Doppiacu", "Unduetre" e così via.
Fu a quel punto che i nostri Imam capirono di avere vinto, e noi, che invece alle nostre radici ci teniamo moltissimo, rimettemmo a posto le cose."
Carlo Barbieri è uno scrittore nato a Palermo. Ha vissuto a Palermo, Catania, Teheran, il Cairo e adesso fa la spola fra Roma e la Sicilia. Un “Siciliano d’alto mare” secondo la definizione di Nisticò che piace a Camilleri, ma “con una lunga gomena che lo ha sempre tenuto legato alla sua terra”, come precisa lo stesso Barbieri. Scrive su Fattitaliani, Ultima Voce e Malgrado Tutto, testata a cui hanno collaborato Sciascia, Bufalino e Camilleri. Ha pubblicato fra l’altro le raccolte di racconti “Pilipintò-Racconti da bagno per Siciliani e non” e "Uno sì e Uno no" (D. Flaccovio Editore); i gialli “La pietra al collo” (ripubblicato da IlSole24Ore) e “Il morto con la zebiba” (candidato al premio Scerbanenco 2015), ambedue con Todaro Editore ; "Il marchio sulle labbra" (premiato al Giallo Garda), "Assassinio alla Targa Florio" e "La difesa del bufalo, tutti e tre con D. Flaccovio Editore. Suoi scritti sono stati premiati al Premio Internazionale Città di Cattolica, al Premio di letteratura umoristica Umberto Domina, al Premio Città di Sassari e al Premio Città di Torino. I suoi libri sono reperibili anche online, in cartaceo ed ebook, su LaFeltrinelli.it e altri store.