Giornata mondiale contro la droga: si può uscire dalla dipendenza. Intervista a Luciano Squillaci

Oggi è la Giornata mondiale contro la droga: indetta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel 1987, vuole ricordare l’obiettivo comune a tutti gli Stati membri di creare una comunità libera dalla droga. Sull’importanza di questa Giornata, Giorgio Saracino ha intervistato Luciano Squillaci, Presidente della Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche: 

R. - È importante perché, quanto meno, prova a rimettere al centro del dibattito la questione delle droghe. Purtroppo stiamo vivendo un periodo in cui la questione delle dipendenze è quasi normalizzata. Nella società - che è sempre più la società dello scarto e del consumo - c’è una sorta di resa generalizzata di fronte alle dipendenze, all’abuso di sostanze in modo particolare, quasi fosse un fatto normale e inevitabile, rispetto al quale ormai non c’è neanche più dibattito. La Giornata mondiale ci consente di ricordare a tutti quanti che ancora oggi si muore, e si muore tanto per le dipendenze.

D. - Quali sono le fasce di età maggiormente a rischio dipendenza?

R. - Noi abbiamo sicuramente un quadro di persone che ormai combattono da tanti anni il problema delle dipendenze, tanti hanno anche un’età avanzata, oggi ci troviamo anche ad avere a che fare con persone oltre i 60 anni. Ma il dato più allarmante, purtroppo, è che dagli ultimi rilievi statistici sappiamo che è sempre più bassa l’età in cui i nostri giovani iniziano a utilizzare sostanze da abuso. Molti tredicenni iniziano a provare delle sostanze senza neanche sapere esattamente cosa provano. Quindi, l’età di inizio si abbassa costantemente. Abbiamo a che fare con fasce di età estremamente variegate e quindi di conseguenza anche con bisogni estremamente differenziati.

D. - Ormai è possibile fare uso di sostanze stupefacenti anche a basso costo. Quali sono le nuove droghe?

R. - Ogni anno si censiscono oltre 110 nuove droghe sintetiche. Questo è un dato estremamente allarmante, perché oggi basta fare un giro su internet per avere la possibilità di acquistare a costi irrisori diverse droghe sintetiche, diversi composti, che poi alla fine sono ancora più dannosi delle cosiddette “droghe classiche”. Tutto questo, ovviamente, senza dimenticare che la cocaina è in costante aumento e che c’è una forte recrudescenza anche dell’eroina.

D. - Quanto è importante la prevenzione?

R. - La prevenzione sarebbe basilare. È basilare! Questa è la vera arma - e forse l’unica - che abbiamo di fronte al dilagare di questa cultura dell’abuso e del consumo fuori da ogni norma. Oggi i percorsi preventivi sono lasciati alla buona volontà delle associazioni di volontariato e di qualche servizio pubblico e privato. È veramente molto poco di fronte ai numeri altissimi di un fenomeno che è in continua evoluzione.

D. - Come si esce dal tunnel della tossicodipendenza?

R. - Innanzi tutto ribadiamo con forza che è possibile uscire dal tunnel della tossicodipendenza. Chiaramente per farlo è necessario che ci sia una risposta con delle evidenze scientifiche innanzi tutto – evidenze mediche sicuramente – ma anche con percorsi educativi adeguati. Il problema è che per cadere nel tunnel della droga basta veramente poco, ma per venirne fuori è necessario che ci sia l’impegno di un’intera comunità territoriale. Giorgio Saracino, Radio Vaticana, Radiogiornale del 26 giugno 2017.
Fattitaliani

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