A
PORTE CHIUSE (HUIS CLOS),
in scena al Teatro
Stanze Segrete dal 28 Novembre al 22 Dicembre,
è un intramontabile classico che ha ispirato decine di successi
nella drammaturgia e cinematografia del secondo Novecento fino ai
giorni nostri.
Ambiente
unico e claustrofobico. Tre personaggi: Garcin, Estelle e Inès. Un
quarto, misterioso, che ha funzione di “Introduttore”. Lasciati
soli in un ambiente inquietante, i tre personaggi, in apparenza
assolutamente diversi, daranno vita a un graduale e terribile
incontro/scontro che li costringerà a un vicendevole e imprevisto
dilaniarsi. L’inferno sono gli altri, lucida quanto drammatica
constatazione che esistiamo solo attraverso gli altri, sono i loro
giudizi e la percezione che hanno di noi a definirci. Questa è la
vera condanna, l’inferno sartriano: essere condizionati dal
giudizio altrui. La storia è la formidabile narrazione di tre anime
che piano piano si rivelano agli altri, ma soprattutto a se stesse:
gioco al massacro, tra rivelazioni e dipendenza reciproca.
NOTE
DI REGIA
La
“Porta Chiusa” di Sartre in realtà non è chiusa: sono Garcin,
Estelle e Ines, i tre protagonisti, a non volerla aprire. Loro stessi
“si dannano”, si fanno artefici del loro inferno. Questa terza
opera teatrale di Sartre ebbe da subito un travolgente impatto,
ispirando film e commedie di successo. La filmografia e drammaturgia
è infatti ormai colma di “cene” e “incontri” che alla fine
si trasformano in furiosi scontri senza via d’uscita, (vedi i
recenti “Carnage”, “Perfetti sconosciuti” etc..). Anche il
colpo di scena, che rivela l’effettiva condizione del protagonista,
è stato usato da innumerevoli drammaturghi e sceneggiatori a partire
da “La Signora di Shangai” di Orson Wells (del‘48; il testo di
Sartre è del ‘44), fino al recente “Sesto Senso”.
Per
Sartre l’inferno sono gli altri, è necessario partire da questa
sua lapidaria affermazione. Dunque, l’inferno è, comunque lo si
voglia immaginare o rappresentare, una punizione per azioni che hanno
provocato dolore e sofferenza in qualcun altro; ne consegue che senza
l’“altro” non può esistereerrore, ma anche che l’altro è il
punto di riferimento per ogni nostra azione, negativa o positiva.
Nella stanza di Huis Close non ci sono specchi, non ci si può
rifugiare nella propria immagine, nei propri bisogni e pensieri
apparenti. Il vero specchio è l’altro, che non permette di
scegliere cosa guardare di se stessi, ma costringe ad affrontare
anche i meandri più oscuri del proprio essere. Tuttavia è
necessario un terzo “specchio” per smascherare colpe, menzogne,
ipocrite complicità e provocare laceranti sensi di colpa. Gli altri
dunque sono l’inferno, la punizione. Ma l’umanesimo in Sartre è
troppo preponderante perché questa affermazione non sottintenda il
vero scopo di ogni punizione: la liberazione dall’errore e quindi
la riscoperta della necessità dello stare insieme, crescere insieme,
condividere, sostenersi, aiutarsi a uscire dall’inferno della
solitudine.
La
battuta con cui Garcin chiude il dramma lascia intendere che la
punizione continuerà, ma che una salvezza forse sarà possibile.
Chissà che Sartre non abbia ispirato in questo modo anche quella
scelta da Stanley Kubrick per chiudere il suo “Eyes Wide Shut”:
Nicole Kidman e Tom Cruise (presenti, come un terzo
personaggio/specchio, i loro figli adolescenti) ancora storditi dagli
avvenimenti si guardano in silenzio. Sono soli, terribilmente.
Cruise, spaurito e fragilissimo domanda alla moglie: “E adesso che
facciamo?” Lei, altrettanto sola, fragile e spaurita ma ormai
consapevole, risponde con un verbo, che rivela un progetto, una via
d’uscita, un possibile “riveder le stelle”. Ma il soggetto non
sarà più una prima persona singolare: non più “io”, ma “noi”.
A
PORTE CHIUSE
(HUIS
CLOS)
Jean
– Paul SARTRE
Con
Ennio
Coltorti, Anna Clemente Silvera, Adriana Ortolani
e
con
Gianfranco
Salemi
Adattamento
e Regia Ennio
Coltorti
Costumi
Rita
Forzano
Scene
Ennio
Coltorti
Luci
Iuraj
Saleri
Foto
Tommaso
Le Pera
Aiuto
Regia Matteo
Fasanella
Realizzazione
scenografica Lorenzo
Zapelloni
da
martedì a sabato ore 21; domenica ore 19
Ingresso
Intero
euro 17 - Ridotto euro 12 – Studenti 10 euro
Tessera
associativa semestrale: euro 3
(Ingresso
riservato ai soci)
Info
e Prenotazioni
Teatro
Stanze Segrete
tel.
06.6872690 / 3889246033 / e-mail: info@stanzesegrete.it
Botteghino
dalle ore 18,30 alle ore 21,00
Si
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