Il prossimo anno al via
le celebrazioni per 150° dalla nascita di Luigi Pirandello, il
drammaturgo, premio Nobel. Intanto, prodotto dall’Isola trovata,
è possibile, e anche consigliabile, gustarsi una delle opere più
conosciute dell’autore siciliano: Il berretto a sonagli, in scena
alla Sala Umberto di Roma, fino al 4 dicembre.
Protagonista un
sorprendente Gianfranco Jannuzzo, l'attore siciliano, noto per i suoi
ruoli brillanti, ci regala un Ciampa capace di interpretare il
pensiero del drammaturgo siciliano, senza sbavature e senza quegli
eccessi che talvolta hanno caratterizzato altri attori nello stesso
ruolo. Un Ciampa di un'umanità a tratti disarmante, che non cerca
vendetta, ma conduce lo spettatore dentro uno spaccato siciliano fatto
di convenzioni e regole sociali e lo accompagna alla soluzione, alla
via d'uscita dal groviglio di sentimenti, con naturalezza.
Con Jannuzzo un gruppo di
attori bravi. Da Emanuela Muni, Beatrice, convincente nel ruolo della
moglie tradita, una interpretazione crescente, con stati d'animo che
arrivano al pubblico, fino ad un coinvolgente finale. Nella parte
di Fifì un bravissimo Gaetano Aronica, puntuale, attento, ironico.
Si muove in scena con eleganza e conferma la sua grande capacità di saper vestire in scena una grande
varietà di personaggi.
Il commissario Spanò è
interpretato dal giovane e bravo Franco Mirabella che con freschezza
regala momenti di comicità utili a far comprendere quelle
contraddizioni tipicamente siciliane e tanto care a Pirandello.
Carmen Di Marzo è la Saracena, bella e vivace, la parlata
napoletana, voluta dal regista Francesco Bellomo, contribuisce a
caratterizzare un personaggio e utile a rafforzare il racconto
dell'opera. Brave le giovani attrici, Alessandra Ferrara, nella
parte di Fana e Veronica Rega, nel ruolo della moglie del Ciampa,
Nina, si muovono con professionalità dando carattere ai personaggi
che interpretano. Una nota a parte merita una bravissima Anna Malvica
nel ruolo di Donna Assunta, apprezzatissima dal pubblico, tiene la
scena con esperienza costruendo un personale legame con la platea.
La regia di Francesco
Bellomo ci regala un “berretto a sonagli” con elementi di
novità, grazie all'inserimento di alcune scene che in origine furono
tagliate ed evidenziando la spontaneità della vis comica
pirandelliana.
Gianfranco Jannuzzo
sostituisce il grande Pino Caruso e a fine serata è stato lo stesso
attore a comunicarlo parlando con grande affetto del collega, che per
ragioni di salute, dovrà stare a riposo per un periodo. Josef Jò.