Malika Ayane entra nel mito ed incontra
Evita Peron nel Musical più atteso dell’anno Evita, scritto da Tim
Rice ed Andrew lloyd Webber, firmato da Massimo Romeo Piparo “per
la prima volta in italiano che ha permesso di andare a fondo nella
psicologia dei personaggi e rende immediatamente leggibile la
differenza tra Storia e fantasia, in un continuo gioco di contrasti
tra luce e buio, bianco e nero, giusto e sbagliato, possibile ed
impossibile”.
Liberamente ispirato alla vita dell’indimenticabile
moglie del presidente argentino Juan Domingo Peron. A vent’anni
dall’edizione cinematografica di Alan Parker, interpretato da
Madonna con Antonio Banderas e Jonathan Pryce che ottenne numerosi
premi tra cui l’oscar ed il Golden Globe. Il debutto sarà il 9
novembre a Milano al Teatro della Luna, dopo alcune anteprime al
Teatro Team di Bari (4,5,6 novembre). il tour proseguirà a Genova,
Firenze, fino ad approdare a Roma, al Sistina, dove sarà in scena
per tutte le festività a partire dal 14 dicembre. Il tour italiano
si concluderà a Trieste. I 27 brani che compongono l’opera
musicale, saranno eseguiti dal vivo sul palco dalla grande orchestra
diretta dal maestro Emanuele Friello. N grande cast composto da oltre
40 artisti tra attori ed orchestrali che farà vivere al pubblico, la
magia di poter tornare indietro nel 900, negli anni in cui Evita fece
conoscere al mondo la sua eccezionale e controversa personalità.
Incontriamo Evita in conferenza stampa
a Casa Argentina in Via Veneto e ci spiazza subito dicendo che non
ama preparare discordi ma risponderà alle nostre domande che
cominciano ad arrivare a raffica ma lei vi si sottopone volentieri.
“Mi diverto molto, non mi aspetto di uscire da questa esperienza
con delle proposte per il Bol’Soj. Musicalmente è ricchissima,
tantissime versioni che fanno impallidire anche la più provetta
delle cantanti. Ogni armonia è pensata, ogni leitmotiv è pensato.
E’ una donna pazzesca, porta su di sé una complessità di
sfaccettature tipiche dell’essere umano. E’ stata una pioniera ed
ha reso possibili cose che prima erano considerate folli. Voleva
garantirsi un futuro sicuro. Io sono una donna forte, non servono
dei grandi drammi per raggiungere degli obiettivi. Una donna che
parte dalla campagna e diventa moglie di un Capo di Stato. Nasco alla
Scala di Milano, sono cresciuta con l’Opera, quella formazione è
stata fondamentale per affrontare questa esperienza. Non ne farei una
separazione così netta, il meccanismo dell’interpretazione è
presente nelle canzoni ed aiuta a trovare la chiave nei brani.
Cantavo da Soprano drammatico ma non volevo fare la cantante lirica.
Quando ero piccola si poteva studiare solo al Conservatorio. Negli
anni la mia estensione è cambiata e sono dovuta tornare a studiare i
picchi che la musica di Evita richiede. Ogni giorno s’imparano cose
nuove, l’ansia da prestazione mi riporta agli esami di maturità.
Qualcuno le chiede Qual è il suo rapporto con il mondo del
Musical? Sono una fanatica di Liza Minnelli, ogni volta che vado
a fare un concerto, mi piacerebbe che tutto si animasse come in un
musical.
Elisabetta Ruffolo